Il fondo musicale appartenuto a Lisetta Carmi è pervenuto alla Biblioteca dell'Istituto musicale Peri nell'ottobre del 1981. La donazione è probabilmente avvenuta durante il trasferimento definitivo in Puglia della Carmi su indicazione di Luigi Pestalozza, uno dei protagonisti della vita musicale milanese ed italiana, legato da un rapporto di amicizia con il Direttore di allora, Armando Gentilucci.
Il fondo raccoglie più di duecento dischi 78 giri, circa 150 volumi di saggistica (in larga maggioranza di argomento musicale) e circa 300 volumi di musica a stampa. Tra questi, oltre alla maggioranza di brani per pianoforte solo, si trovano partiture di Bach (autore da lei molto amato), spartiti di musica vocale e brani per violino e pianoforte. Tra gli autori frequentati dalla Carmi troviamo, oltre agli israeliani, autori americani, russi, italiani, tra i quali Kaminsky, Creston, Skrjabin, Casella, Hindemith.
All'interno dei volumi spesso si trovano firme di possesso e date, tutte anteriori al 1960; a volte si firma “Nathan Lisetta Carmi”. Sono presenti alcuni timbri di negozi di musica, di Genova, Milano o Tel-Aviv, dove Lisetta lavorò e visse.
Lisetta Carmi nasce a Genova nel 1924 da una famiglia ebraica, dove lei e i suoi due fratelli ricevono una educazione severa, ma anche un incoraggiamento alle proprie inclinazioni artistiche. Ha un carattere ribelle, vorrebbe essere anche lei un maschio, come i suoi due fratelli maggiori. Fin da piccola dice di non volersi sposare per non avere padroni. La sua biografia la definisce “donna dalle cinque vite”.
La musica è la sua prima passione, e sua compagna fin da giovanissima. Inizia lo studio del pianoforte a dieci anni col maestro Alfredo They, allievo di Ferruccio Busoni. A 14 anni subisce la violenza della persecuzione razziale, viene espulsa dalla scuola, viene a contatto precocemente con i drammi dell'emarginazione e dell'ingiustizia sociale, temi che la segneranno, a cui si dedicherà negli anni successivi.
Poco dopo l'emanazione delle leggi raziali suo padre decide di lasciare l'Italia, e Lisetta si rifugia con i genitori in Svizzera, dove già si trovano i suoi fratelli. Lei stessa racconta di essere fuggita a piedi attraverso le montagne, tenendo per mano la sua mamma, e sotto l'altro braccio i volumi del Clavicembalo ben temperato di Bach. In Svizzera continua lo studio del pianoforte, come testimoniano alcune dei suoi volumi. Dopo la guerra, tornata a Genova e poi spostatasi a Milano, intraprende la carriera della pianista concertista, sui palcoscenici italiani ed internazionali. Trascorre anche un periodo in Israele, come testimoniano alcune sue edizioni musicali pubblicate a Tel Aviv.
per proseguire la lettura su Lisetta Carmi clicca qui
per approfondimenti:
Calvenzi, Giovanna. Le cinque vite di Lisetta Carmi. Milano, Bruno Mondadori, 2013. 182 p., 19 cm.
Segre, Daniele, Lisetta Carmi. Un'anima in cammino. Torino, I Cammelli, 2010. 1 DVD video (54 min).
I travestiti. Fotografie: Lisetta Carmi; testi: Lisetta Cami, Elvio Fachinelli; traduzioni: Pietro Ferrari . Roma, Essedi, dopo il 1971. 163 p., in gran parte illustrato; 32 cm.
Per visualizzare tutti i titoli del fondo clicca qui
Fondo Lisetta Carmi_ lista