Biblioteca Armando Gentilucci
sabato 1 dicembre
ore 17.00

Quale temperamento per il
Clavicembalo Ben Temperato?
Conversazione con Luigi Swich
Accordatura “Ben Temperata”, J. S. Bach 1722
In memoria di Gustav Leonhardt
Iniziativa nell'ambito de

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Per due secoli si è pensato – e ancora oggi si insegna – che Johann Sebastian Bach abbia composto la celebre raccolta di 24 preludi e fuga nota come «Il clavicembalo ben temperato» (Das wohltemperirte Clavier, Cöthen 1722) per dimostrare la superiorità e la modernità del temperamento equabile rispetto agli altri sistemi di accordatura utilizzati per gli strumenti a tastiera. Ossia di quel temperamento, oggi universalmente adottato, che consente di suonare in tutte le 24 tonalità in quanto divise in 12 semitoni tutti uguali (di qui l'aggettivo «equabile»).
Negli ultimi quarant'anni alcuni studiosi hanno tuttavia messo in dubbio questa convinzione, avanzando la teoria che l'opera sarebbe, al contrario, la dimostrazione di come si possa riuscire a suonare in tutte le tonalità – cosa prima di Bach impossibile – con un temperamento inequabile. Ovvero conservando le differenze fra una tonalità e l'altra, senza ricorrere alla ripartizione della scala musicale in dodici semitoni uguali. Il che determina una assai superiore ricchezza sonora perché, anziché ripetere identicamente per dodici volte ciascuna due sole tonalità (una maggiore e una minore), si ottengono ventiquattro tonalità: tutte, da do maggiore a si minore, realmente diverse.
(Luigi Swich)
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