Abbiamo affrontato la sfida dell’accoglienza delle persone immigrate residenti nei quartieri grazie a un approccio integrato fra diverse caratteristiche:
- costruire sinergie con i servizi e le realtà associative già esistenti ed operanti nei territori;
- offrire non una sola opportunità, ma un’insieme di occasioni che potessero motivare la popolazione immigrata a vincere eventuali resistenze e a partecipare alle proposte di attività;
- far nascere queste proposte sulla base delle risorse, di competenza e di tempo, che la comunità era in grado di offrire: insegnanti di italiano, sarte esperte, cuochi professionali o in erba, volontari per il digital divide sono le persone che si sono rese disponibili nei quartieri per collaborare a rendere possibili le attività;
- corsi, attività e iniziative hanno trovato sede all’interno di contesti sociali, piazze di comunità frequentate e animate da interlocutori diversi, come nel caso dei centri sociali o delle parrocchie, così da aumentare il potenziale di socializzazione;
- infine la prossimità dell’offerta: rimanendo vicini ai luoghi di residenza degli immigrati si sono facilitati gli spostamenti da e verso casa.