Sulla spiaggia e di là dal molo
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Regia: | Fago Giovanni |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Giovanni Fago, Massimo Felisatti, Luciana Catalani; fotografia: Marco Pontecorvo; musiche: Pino Donaggio; scenografia: Amedeo Fago; montaggio: Giancarlo Cersosimo; interpreti: Lorenza Indovina (Nives), Stephane Freiss (Guido), Andrea Renzi (Andrea), Laurent Terzieff (professore), Eros Pagni (onorevole Bonturi), Omero Antonutti (Ciro Barsanti "Eolo"), Gianfranco Salemi (Giacomno adulto), Claudio Imbriani (prete del cimitero), Ludovica Modugno (La Pivot),; produzione: C.E.P. (in collaborazione con R.A.I.); distribuzione: Lady Film-European Academy; origine: Italia, 1999; durata: 130'. |
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Trama: | Viareggio 1983... Andrea, psichiatra e scrittore, assiste ai funerali del suo vecchio amico Guido e viene sopraffatto da un'ondata di ricordi: l'estate del 1944, le ultime settimane della ritirata nazista in Toscana. Guido, che aveva aderito al fascismo, viene catturato dai partigiani e condannato a morte. Andrea, che milita tra gli antifascisti, trova l'amico in pessime condizioni fisiche e psichiche. Riesce a nasconderlo in manicomio e, nel tentativo di farlo tornare alla ragione, adotta una specie di terapia della memoria facendogli ricordare la loro storia da quando erano ragazzi. Nel suo racconto spicca la presenza di Nives, amata segretamente da Andrea ma fidanzata di Guido. Le loro storie e i loro destini si intrecciano in un momento storico pieno di fermenti. E' la saga di un'amicizia attraverso sessant'anni di storia. |
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Critica (1): | La voce di Giovanni Fago, al telefono da Berlino, è euforica, sebbene velata da un filo di commozione: "E' andata bene, benissimo. E' una delle più grandi soddisfazioni della mia vita".. L'accoglienza del pubblico cinefilo della Berlinale al suo film Sulla spiaggia e di là dal molo è stata entusiastica; l' inghippo di venerdì, quando si è dovuto interrompere la proiezione per un guasto al sonoro è già dimenticata. Sabato sera nella antica cornice di Postdamer Platz, si sono sprecati applausi e ovazioni per il film che coraggiosamente porta sullo schermo sessanta anni di storia europea (dal 1920 al 1984) dal particolare punto di vista di Viareggio. E' il tributo che Fago paga a Mario Tobino, autore del libro al quale la sceneggiatura è liberamente ispirata.
Sottile rivincita di un artigiano ormai maturo (il regista romano ha 66 anni) che dopo decenni di film di genere trova l'ispirazione per un'opera decisamente autoriale e fuori dai canoni di consumo. Ma Fago aveva già dimostrato di essere un uomo di buone letture già nel 1979, riducendo per lo schermo un altro grande libro di Tobino, La brace dei Biassoli. In Sulla spiaggia e di là dal molo il regista e sceneggiatore compie un recupero della memoria del Novecento che dalla storia di una piccola città come Viareggio attinge all'universale. E la parabola dei tre protagonisti Andrea Renzi (che allude alla figura del medico scrittore), Stéphane Freiss (amico-rivale in amore e in politica) e Lorenza Indovina (la donna del popolo forte e sincera, amata da entrambi gli uomini) disegna una sorta di "come eravamo - come saremo" al confine con la poesia di Mario Tobino. Il film è piaciuto, tanto che è già, stato invitato al festival di San Francisco.
Il Messaggero, 12/2/2000 |
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Critica (2): | Il primo film italiano che ha sfidato la sorte a Berlino incappando in qualche problema tecnico di proiezione, è Sulla spiaggia e al di là dal molo (sezione Panorama). Lo firma Giovanni Fago, regista dalla carriera insolita. Anni fa ottenne uno strepitoso successo con O Cangaceiro, pellicola che tutti i fan dello spaghetti-westem ricordano. Questo suo nuovo film è tutta un'altra storia: si ispira al libro omonimo di Mario Tobino, che era in realtà una serie di racconti sulla Viareggio della sua gioventù. Fago li ha uniti in un'unica narrazione. Solitamente il cinema "sintetizza" i romanzi nella misura del racconto, Fago ha fatto il contrario: ha preso dei racconti e li ha fusi in un romanzo, della consistente durata di 130 minuti.
È nella Viareggio in stile quasi belle époque degli anni Venti che facciamo la conoscenza di Andrea, Guido e Nives, i tre protagonisti. Inseparabili da bambini, i tre sono destinati a vite diverse:Andrea farà il medico per scelta di famiglia, Guido è figlio di marinai ma ha talento (e passione) per il pianoforte, Nives è desiderata da entrambi ma finirà per sposare Guido perché Andrea (che, forse, l'ama di più) è troppo "in alto" per lei. Giunge il fascismo a dividere le loro strade - ormai psichiatra di successo, Andrea è un convinto antifascista: mentre Guido sul versante repubblichino e verrebbe fucilato, dopo il 25 aprile, se il vecchio amico non lo salvasse ricoverandolo in manicomio (Guido è ammattito davvero, avendo assistito a una strage di civili perpetrata dalle Ss) e facendolo partire, assieme a Nives, per I'Inghilterra.
Sulla spiaggia e di là dal molo ricorda il cinema che si faceva una volta: magari certo Bolognini, più che Visconti, per altro abbondantemente citato nelle scene (belle), che ricostruiscono la spiaggia dì Viareggio negli anni Venti e Trenta. Forte nelle parti che rievocano fascismo e Resistenza, il film si sfilaccia. un po' venendo al giorni nostri, forse perché gli attori - Andrea Renzi, Lorenza Indovina, Stéphàne Freiss - sono più convincenti quando recitano la propria età. Sui primi due (lui, volto storico dei Teatri Uniti di Napoli, visto in Teatro di guerra di Martone; lei, giustamente lodata per Un amore di Tavarelli il cinema italiano comunque potrebbe, e dovrebbe, contare di più. Da lodare anche le comparsate di Omero Antonutti ed Eros Pagni (quest'ultimo, attore anomalo ed incredibile, rimarrà un grande rimpianto del nostro cinema, a meno che qualcuno si sbrighi a pensargli un film da protagonista.
Alberto Crespi, L'Unità |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
| Giovanni Fago |
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