Molecole
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Regia: | Segre Andrea |
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Cast e credits: |
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Segre; fotografia: Matteo Calore, Andrea Segre; musiche: Teho Teardo; montaggio: Chiara Russo; suono: Alberto Cagol; interpreti: Ulderico Segre, Giuliano Segre, Uberto Segre, Anna Pagliero, Mauro Stoppa, Boris Borella, Luigi Divari, Elena Almansi, Maurizio Calligaro, Giulia Tagliapietra, Alberto Spizzamiglio, Anna Campagnari, Marino Almansi, Patrizia Zanella, Alexandra Ioana-Drobota, Marta Bortolozzo, Samanta Coviç, Dafni Segre, Archontoula Skourtanioti; produzione: Zalab Film con Rai Cinema, in associazione con Vulcano e Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con Teatro Stabile Del Veneto Carlo Goldoni; distribuzione: Zalab Film in collaborazione con Lucky Red; origine: Italia, 2020; durata: 68’. |
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Trama: | Tra febbraio e aprile 2020 il regista Andrea Segre, mentre preparava due progetti per il teatro e per il cinema, è rimasto bloccato a Venezia a causa della diffusione del coronavirus e delle conseguenti misure di quarantena nazionale. Venezia è la città che ha ospitato e che ospita molti dei suoi progetti lavorativi, era la città di suo padre, una città complessa sotto molteplici aspetti. Questa pandemia ha "congelato" e svuotato il capoluogo veneto, riconsegnandolo alla sua natura e alla sua storia, ma anche - a livello personale - alle memorie familiari del regista, che in quei giorni ha raccolto appunti visivi e storie nel documentario Molecole. Riemerge così il legame con il padre veneziano, scienziato chimico-fisico e vero protagonista del film, morto dieci anni fa. Si mescolano in questo modo l'isolamento della città e quello più intimo e personale del regista. |
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Critica (1): | Ci sono cose che è molto difficile per un padre condividere con il proprio figlio e che un figlio può iniziare a capire solo diventando padre. Tra febbraio e aprile di quest’anno Andrea Segre, che da anni vive a Roma, è rimasto bloccato dal lockdown a Venezia, la città di suo padre Ulderico. Lì stava lavorando a due progetti di teatro e cinema sulle grandi ferite della città: il turismo e l’acqua alta. Mentre girava, il virus ha congelato e svuotato la città davanti ai suoi occhi, riconsegnandola alla sua natura e alla sua storia, e in qualche modo anche a lui. Ha raccolto appunti visivi e ha trascorso quei giorni nella casa di famiglia, dove ha avuto modo di scavare nei ricordi. Archivi personali in Super8 del padre del regista e vero protagonista del film si alternano a incontri con cittadini veneziani, che raccontano il rapporto tra la città e le acque e nello stesso tempo vivono l’arrivo inatteso del grande vuoto che ha invaso Venezia e gran parte del mondo. A tenere insieme le immagini sono la voce fuoricampo del regista, le musiche di Teho Teardo e un’atmosfera di attesa e stupore, che pervade tutto il materiale visivo ed esistenziale di questo strano viaggio.
(dal pressbook del film) |
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Critica (2): | Per fare un film bisogna pensarlo, scriverlo, organizzarlo, girarlo. Per Molecole non c’è stato nulla di tutto ciò. L’ho vissuto ed è uscito da solo, in un tempo e una dimensione che non potevo prevedere. Molecole è sgorgato. Come l’acqua. Come le molecole, la materia di cui tutti siamo fatti, ma che non possiamo vedere. Mio padre era veneziano, ed era un fisico-chimico. Studiava i movimenti delle molecole, i piccoli elementi della materia che non vediamo ma che determinano l’evoluzione delle nostre vite. Spesso in modo imprevedibile. Come il virus che ha bloccato il mondo e che mi ha consegnato a una Venezia solitaria e magica, dove ho potuto rincontrare mio padre e capire cosa questa sua città fragile e potente può insegnare.
(commento del regista, dal pressbook del film) |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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