Piccoli orrori
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Regia: | De Bernardi Tonino |
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Cast e credits: |
Soggetto e sceneggiatura: Tonino De Bernardi; fotografia: Tommaso Borgstrom; musica: Ciro Buttari; suono: Filippo Ricci; montaggio: Fiorella Giovanelli; interpreti: Iaia Forte, Anna Bonaiuto, Galatea Ranzi, Enrica Brizzi, Roberto De Francesco, Renata Palminiello, Gilda Postiglione, Ricardo Nespoli, Enrico Ghezzi, Giulietta De Bernardi, Veronica De Bernardi, Saverio Isola, Roberto Baffert; produzione: Lontane Province Film; origine: Italia, 1994; durata: 90'. |
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Trama: | Il film si compone di “capitoli” che raccontano il momento estremo di un’esistenza:
"Titanic": una giovane donna nella cucina allagata arriva a pensare a Ofelia e alla sua morte per acqua./ "Contagi": lei va tra gli altri e il timore del contagio diventa quasi palpabile [...]. / "Monaca": una giovane si interroga sul senso della propria vocazione e della propria vita donata a Dio, dal testo di Kleist./ "Orrore buffo": presenze metropolitane attraversano un paesaggio campestre. / "Fedra": lei insegue il suo sogno attraverso scenari che sempre variano, ma Ippolito non ha voce e rimane soltanto quella di lei, l'unica. / "Muta": seguiamo l'invito di una giovane per le vecchie e colorate vie di Napoli e intanto la sua voce racconta, lei è mute per scelta. / "Morbo": la storia di una danzatrice costretta all'immobilità su una carrozzella [...] / "Passaggio": su un'isola il destino di tre giovani s'intreccia intorno al grande fuoco rituale [...]. / "Girotondo": il girotondo della vita e della rappresentazione, e il canto continua. / "Sorelle": coppie di sorelle di sorelle si succedono lungo un filo ideale che varia. / "Annunciazione": Maria si ritrae di fronte all'angelo che le parla coi versi di un poeta. / "Macello": la regina, sposa di Riccardo II, ed Enrico IV di Shakespeare sono scesi dove si celebra il rito – vero – della macellazione del maiale [...]. / "Pulizia": la fatica di portare pesi è continua e intanto si va verso qualcosa che va oltre. / "Prigione": l'uomo è rinchiuso nella torre e avverte l'arrivo della fine del mondo. [...]. Euridice, ritorna il mito di Orfeo, ma per scoprire il mistero di Euridice. / "Dal Piemonte a Napoli": attraversando Roma, la Sardegna e a Toscana. Gli stessi attori ritornano in veste diversa.
S. Francia di Celle, S. Toffetti, "Dalle lontane province. Il cinema di Tonino De Bernardi", Lindau, Torino, 1995). |
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Critica (1): | Come tutto quel che viaggia in Italia, anche i doverosi riconoscimenti vengono recapitati sempre con ritardi più o meno gravi. Ma prima o poi arrivano. Persino ai registri indipendenti che vivono ai confini del mondo cinematografico conosciuto. Persino a Tonino De Bernardi, l’ultimo, estremo, irriducibile poeta dell’underground italiano. Questo – non lo si può negare – è stato il suo anno. Il filmaker torinese è stato in rapida successione ospite di riguardo in due importanti festival internazionali: a Taormina, dove il suo nuovo film – il primo girato in 35 millimetri – Piccoli orrori, ha ottenuto una menzione speciale, e a Locarno, dove ha presentato l’ultima parte della sua interminabile e interminata cinemetafora ornitologica, il capitolo dedicato agli Uccelli del desiderio, accolto con molto favore. Con gli applausi e le menzioni sono arrivati – per la prima volta in quantità – titoli e citazioni sui grandi giornali nazionali, si sono moltiplicati gli inviti dall’estero – dove peraltro il lavoro di De Bernardi è in genere conosciuto e apprezzato più che in Italia – gli annunci di futuri “omaggi”: la Cinèmathèque di Parigi sta organizzando una presentazione in Francia del suo ciclo “volatile”, mentre il nostro Museo del Cinema sta acquisendo tutti i film del regista in vista di una prossima retrospettiva. Così Tonino De Bernardi si ritrova a 57 anni – venticinque dei quali spesi al servizio del più puro cinema di ricerca – travolto da insolito successo nell’azzurra estate metropolitana: non che, comunque, l’ex professore di lettere avesse bisogno della santificazione dei mass media per diventare un personaggio. Sconosciuto al grande pubblico italiano, il nome del veterano dell’underground è noto da tempo alla comunità cinefila internazionale, figura spesso tra quelli dei cineasti invitati a grandi festival europei come Berlino e Rotterdam. A Torino, nell’“ambiente”, è ormai un’ istituzione, una figura che ispira rispetto e al contempo tenerezza come un padre-poeta inguaribilmente naif: svagato, dolcemente eccentrico, inconfondibile per il suo look assolutamente casuale più che casual, un miscuglio di camicie a scacchi campagnoli e inconsapevoli stravaganze punk, De Bernardi ha l’entusiasmo e la modestia (vera) dell’eterno debuttante. I tardivi riconoscimenti alla sua opera non hanno sortito altro effetto che stimolarlo – come dice – “a fare ancora, e a tentare di fare sempre meglio”. E quindi il cineasta è già, come al solito. All’affannosa ricerca dei soldi per il prossimo film. Anzi, per i prossimi film, dato che l’ex insegnante di lettere ha già in mente almeno altri tre lungometraggi, mentre sia Uccelli del desiderio sia Piccoli orrori sono praticamente inediti. Comunque, per il primo film, che è interpretato da Iaia Forte e costituisce l’ultima parte di una provvisoria tetralogia su vari tipi di uccelli (Gli uccelli di terra, Gli uccelli che vanno, Gli uccelli mendichi, a cui si affiancheranno prossimamente gli Uccelli di lusso) assurti a simbolo dei diversi caratteri umani, è prevista a breve una presentazione torinese una tantum; il secondo potrà invece probabilmente contare su una regolare distribuzione, a cui pare interessata la Mikado, anche per via del cast di “stelle” nazionali che hanno accettato di interpretare gratuitamente i diversi episodi in segno di stima verso il regista e il suo cinema povero, sempre così faticosamente autofinanziato. Nei mesi scorsi la lista degli amici soccorrevoli si è via via allungata, tanto che Piccoli orrori comprende adesso quindici mini-tragedie quotidiane interpretate da attori come Iaia Forte, Anna Bonaiuto, Galatea Ranzi e persino Enrico Ghezzi, che è il protagonista dell’ episodio “Prigione” e che si è rivelato-parola di regista - “un attore straordinario, un vero personaggio dostoevskiano”. Altri due interpreti d’eccezione, Bernardo Bertolucci e Laura Betti, si erano offerti volontari, ma al momento buono sono risultati indisponibili per i troppi impegni. De Bernardi tenterà di utilizzare i due pregiati camei nel suo prossimo lungometraggio, una sorta di Piccoli orrori 2 – primo caso di sequel di film anticommerciale nella storia del cinema – che si intitolerà Sorrisi asmatici e sarà la storia di tre barboni che vivono sui carri merci e girano sempre insieme senza scambiarsi mai una parola. Il lungometraggio sarà girato fra l’Italia e l’Olanda, paese dove De Bernardi è molto stimato e dove spera non soltanto di trovare aiuti finanziari, ma anche di riuscire a coinvolgere nella nuova avventura cinematografica un attore che ama molto, Jini van der Woude, il protagonista dello Scambista. Parte delle riprese potrebbe anche essere effettuata in Portogallo, dove il regista, che sembra questa volta deciso a rinunciare ai soliti attori non professionisti per puntare su un cast conosciuto, vorrebbe scritturare Ines De Medeiros (sorella della più famosa Maria, interprete di Pulp Fiction di Tarantino) o Luis Miguel Cintra, protagonista degli ultimi film di Oliveira. I ruoli principali saranno comunque affidati a tre attori con cui il regista lavora da tempo. Il torinese Stefano Francia, il brasiliano Ricardo Nespoli, e, di nuovo, Iaia Forte, che al momento è impegnata nel nuovo film di Corsicato, Buchi neri, e che De Bernardi vuole come protagonista di tutti i suoi futuri lavori perché – dice – “è straordinaria, ha una creatività eccezionale, molto funzionale, molto funzionale al mio modo di girare, spesso improvvisato”. Ma che fa il severo alfiere del cinema indipendente? Si mette a rincorrere i nomi dello star system e si innamora delle sue attrici come un qualunque registucolo hollywoodiano? De Bernardi ride e confessa peccati ben peggiori: un colpo di fulmine – professionale, s’intende – scoccato al Festival di Locarno fra lui e un’inarrivabile stella internazionale, Isabelle Huppert. L’attrice, a quanto pare, ha visto o ammirato molto Uccelli del desiderio prendendo in seria considerazione l’invito del regista a comparire in un suo prossimo film. De Bernardi non ha perso tempo e, arrivato a casa, ha tirato fuori dal cassetto e spedito all’interprete di Malina un vecchio progetto che sembrava studiato apposta per lei: un soggetto tratto da un altro libro della Bachmann, Il caso Franza. Così l’elenco dei lungometraggi prossimi venturi-a cui si aggiunge un possibile film girato a Napoli e costruito “sceneggiando” le canzoni partenopee- si infittisce pericolosamente: “Ho l’intenzione di cominciare a lavorare a uno di questi progetti già in autunno, ma mi rendo conto che devo pormi un freno – confessa il regista – Non so più dove trovare i soldi. Per di più, adesso vorrei girare sempre in 35 millimetri e non più in video. Ma la pellicola costa, e io non ho più una lira: ormai mi sono mangiato tutta la liquidazione”. Ecco: se c’è qualcuno per cui il cinema è sempre stato davvero una malattia felice, una passione meravigliosamente devastante, quello è Tonino De Bernardi. Non c’è da preoccuparsi per i buoni proposti di redenzione: i cinepoeti non perdono mai il loro vizio assurdo e a settembre il regista di Casalborgone sarà sicuramente di nuovo dietro la macchina da presa per regalarci un’altra delle sue lente e preziose rapsodie per immagini.
Giuliana Martinat, la Repubblica 19/8/1994 |
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