Avventure del barone di Münchausen - Münchausen
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Regia: | Von Baky Josef |
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Cast e credits: |
Interpreti: Hans Albers, Edward Von Winterstein, Kathe Haack, Brigitte Horney, Ilse Werner, Hermann Speelmans, Ferdinand Marian Harry Hardit, UFA; origine: Germania, 1943; durata: 100'. |
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Trama: |
Quarto film ispirato al personaggio realmente esistito nel Settecento: grazie a un anello magico donatogli dal conte di Cagliostro, il barone vive fantastiche avventure sulla Luna, a Venezia, San Pietroburgo, in Turchia. Uno dei primi film in Agfacolor e uno degli ultimi colossi del cinema nazista. |
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Critica (1): | Kolossal della cinematografia tedesca dell'epoca nazista, Münchausen è uno dei pochi film girati con il metodo a colori Agfacolor, procedimento alternativo e concorrenziale al Technicolor, che doveva da questo venire soppiantato negli anni '50. Mentre il Technicolor impiega il sistema "additivo" che combina cioè su un'unica pellicola i risultati dell'impressionamento di tre pellicole diverse ognuna sensibile ad un colore fondamentale, l' Agfacolor si basa su un sistema "sottrattivo": esso implica l'impiego di una pellicola portante tre strati d'emulsione, sensibili ognuno ad un colore fondamentale. La composizione di questi colori forma i toni secondari".
La Germania fu da sempre all'avanguardia nelle sperimentazioni sul colore. L'invenzione del metodo "pochoir", poi perfezionato in Francia dalla Pathé (vedi scheda su La poule aux oeufs d'or), è dovuta al tedesco Oskar Messter. L'imbizione (altro sistema che prevedeva l'immersione di parti di film corrispondenti a sequenze in soluzioni colorate) fu impiegata massicciamente negli studi cinematografici di Berlino e di Monaco e "con un'abilità più spiccata che altrove grazie alle competenze dei chimici addetti ai laboratori".
Münchausen corona gli sforzi di anni di sperimentazione sul colore in Germania. Fu un film di grande successo, al punto che continuò a girare con altro titolo in Europa anche dopo la seconda guerra mondiale, quando ovunque vigeva il veto di proiettare film tedeschi dell'epoca nazista. Furono necessari cinque mesi per la costruzione delle scenografie e per il confezionamento dei costumi. I laboratori dell'Agfacolor dovettero chiedere agli operai ore straordinarie di lavoro per la fabbricazione della pellicola in quantità sufficiente. Tuttavia l'uso del colore in Münchausen non risponde unicamente alle esigenze del kolossal. La policromia è un elemento che gioca un ruolo fondamentale nella costituzione del significato del racconto, in senso simbolico ed espressivo. Münchausen è infatti un "sogno fantasioso, movimentato, picaresco, nel quale gli effetti cromatici occupano un ruolo importante quasi quanto quello delle trovate sonore e dell'ingegnoso sfruttamento dei vecchi trucchi del cinema muto".
(Carl Vincent) |
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