RETE CIVICA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
; Archivio film Rosebud; ; Archivio film Rosebud
Torna alla Home
Mappa del sito Cerca in Navig@RE 

 > Aree tematiche > Cultura e spettacolo > Archivio film Rosebud > Elenco per titolo > 

Mio Godard (Il) - Le Redoutable


Regia:Hazanavicius Michel

Cast e credits:
Soggetto: da "Un anno cruciale" e "Un an aprés" di Anne Wiazemsky; sceneggiatura: Michel Hazanavicius; fotografia: Guillaume Schiffman; montaggio: Anne-Sophie Bion, Camille Delprat; scenografia: Christian Marti; costumi: Sabrina Riccardi; effetti: Philippe "Falap" Aubry; interpreti: Louis Garrel (Jean-Luc Godard), Stacy Martin (Anne Wiazemsky), Bérénice Bejo (Michèle Rosier), Micha Lescot (Bambam), Grégory Gadebois (Cournot), Felix Kysyl (Jean-Pierre Gorin); produzione: Michel Hazanavicius, Florence Gastaud, Riad Sattouf per Les Compagnons Du Cinéma-La Classe Americaine-France 3 Cinéma-Studiocanal; distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis; origine: Francia, 2017; durata: 102'.

Trama:Parigi 1967. Jean-Luc Godard, il cineasta più in vista della sua generazione, gira "La cinese" con la donna che ama, Anne Wiazemsky, più giovane di lui di 20 anni. Sono felici, innamorati, affascinanti e si sposano. Ma quando il film esce, l'accoglienza che riceve porta Jean-Luc a rimettere profondamente in discussione le sue idee. Il Maggio '68 non fa che amplificare il processo e la crisi che scuote Jean-Luc lo trasformerà radicalmente: da cineasta star ad artista maoista fuori dal sistema, tanto incompreso quanto incomprensibile.

Critica (1):“Chi è il mio Godard? La risposta non è facile. Quello che vedete sullo schermo è il risultato di un lungo lavoro di ricerca, con alla base il romanzo di Anne Wiazemsky, scritto cinquant’anni dopo la loro storia d’amore. Non esiste una visione univoca di Godard: è un personaggio sfaccettato, paradossale, che abbraccia la tragedia e la commedia. È un eroe, un guerriero del nostro tempo. Nello stesso corpo convivono il mito e l’uomo, con tutte le sue contraddizioni. Ha sacrificato la sua vita per inseguire una libertà politica e creativa”. Il regista Michel Hazanavicius presenta Il mio Godard a Roma, con l’attore Louis Garrel. Il film uscirà nelle sale italiane il 31 ottobre, in sessanta copie, distribuito da Cinema.
“Le persone cambiano, specialmente con l’età. Il Godard di adesso non è quello del Sessantotto, quindi noi descriviamo una storia che non c’è più. Il film non è stato realizzato con nostalgia, ma con la consapevolezza che quel periodo è morto. Adesso quella spinta politica si è sopita”, prosegue Garrel (Godard nel film).
Il mio Godard inizia nel 1967, mentre il grande regista stava girando La cinese, con la sua musa Anne Wiazemsky. Lei è più giovane di lui di quasi vent’anni, ma insieme sono felici e si sposano. Poi arriva il Sessantotto, la “rivoluzione”, le proteste per le strade, e il loro amore si rompe. “Bisogna continuare a dialogare con il passato, con gli artisti che ci hanno preceduto. È l’unico modo per non smettere di dipingere epoche e protagonisti altrimenti incomprensibili. Ho scelto la commedia per intrattenere con intelligenza il mio pubblico e non rendere la materia troppo ostica”, spiega Hazanavicius.
Il genio ribelle della Nouvelle Vague è passato da Fino all’ultimo respiro all’esperienza con il Gruppo Dziga Vertov, sempre alla ricerca di un cinema capace di rompere ogni schema. “Io amo il Godard del primo periodo. La sua originalità mi affascinava, mentre i film girati con il Gruppo sono molto lontani dalle mie idee”. La politica è un elemento imprescindibile nelle opere di Godard. “Tutto è politica, anche la commedia meno riuscita che si possa trovare in una sala. Lui non ha mai sbancato il botteghino, ma il suo linguaggio innovativo ha fatto la storia. La sua forza, all’epoca, era il carisma, la cultura, la mia è il cinema stesso, la sua potenza, che mi spinge ad andare avanti e cercare progetti sempre nuovi”.
Conclude Garrel: “Non ho un’idea di cinema precisa. Ammiro Godard, ma adoro La notte americana di Truffaut. E ho ritrovato la stessa contraddizione in questa storia. Godard non potrà mai apprezzare il film di Hazanavicius”. Interviene il regista: “Abbiamo provato a mandare una lettera a Godard, ma lui non ha risposto subito. In seguito, ci ha chiesto di avere una copia della sceneggiatura, e poi è calato il silenzio. Gli ho proposto di vedere il film e lui ha rifiutato. Mi aspetto, in futuro, di sentire una sua requisitoria che mi condanna duramente. Intanto sono molto soddisfatto di aver realizzato un film su Godard. E spero che lui non ne farà mai uno su di me”.
Gian Luca Pisacane, cinematografo.it, 18.10.2017

Critica (2):Le Redoutable ('Il formidabile') è ispirato al libro dell'attrice Anne Wiazemsky che tra il 1967 e il '69, prima di lasciarlo esasperata, fu la moglie innamoratissima ed eroica di Godard. Hazanavicius, trovando un equilibrio miracoloso tra satira e omaggio, affettuoso sfottò e deferenza, fornisce un ritratto implacabile del vate della Nouvelle Vague: narcisista, possessivo, manipolatore, sprezzante, sempre in bilico tra successo personale e rivoluzione, il regista franco-svizzero si sdoppia tra il suo complicato rapporto coniugale e l'effervescenza del Sessantotto mentre cortei, cariche della polizia, infuocate assemblee nel nome di Mao fanno da sfondo alla storia.
Gloria Satta, Il Messaggero, 22/05/2017

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
Valid HTML 4.01! Valid CSS! Level A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 data ultima modifica: 10/30/2017
Il simbolo Sito esterno al web comunale indica che il link è esterno al web comunale