Cosa da un altro mondo (La) - Thing from Another World (The)
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Regia: | Nyby Christian |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Charles Lederer, dal racconto di John Wood Campbell jr. "Who Goes There?"; fotografia: Russell Harlan; effetti speciali: Donald Stewart; montaggio: Roland Gross; musica: Dimitri Tiomkin; interpreti: Kenneth Tobey (Capitano Patrick Hendry), Robert Cornthwaite (Dottor Arthur Carrington), Margaret Sheridan ("Nikki" Nicholson), Dewey Martin (Bob), Douglas Spencer (Ned "Scotty" Scott), James R. Young (Lt. Eddie Dykes), William Self (Barnes), Eduard Franz (Dr. Stern), Sally Ceigthon (Signora Chapman), John Dierkes (Dottor Chapman), James Arness ("La cosa"); produzione: Howard Hawks, Edward Lasker; origine: USA, 1951; durata: 87'. |
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Trama: | Gli uomini di una stazione scientifico-militare americana nel Polo Nord rinvengono un disco volante ed accanto un essere extraterrestre imprigionati nel ghiaccio. Il professor Carrington vorrebbe scongelare la "cosa" per sottoporla ad accurati esami scientifici, ma i militari si oppongono temendo il pericolo. Mentre si discute sul da farsi, un soldato di guardia alla creatura, inavvertitamente provoca lo scongelamento della "cosa" che riprende vita, manifestando in pieno la sua aggressività. Un arto che gli è stato troncato di netto da un cane da slitta, rivela che i tessuti della creatura sono simili ad un vegetale (una specie di "super carota" come viene definito), e che per sopravvivere deve nutrirsi di sangue. La caccia condotta dagli uomini contro il mostro, presto si trasforma nella caccia del mostro contro gli uomini asserragliati all'interno della stazione. Fallito tragicamente qualsiasi tentativo di soluzione pacifica, l'alieno viene attirato in una trappola ed ucciso con potentissime scariche elettriche. |
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Critica (1): | Il film è firmato da Christian Nyby, ma è di Howard Hawks a tutti gli effetti. Vi si ritrovano, infatti, i temi prediletti e lo stile del grande regista: un gruppo di pochi uomini isolati ed esposti al pericolo, l'"antintellettualismo" che si dichiara esplicitamente nel ritratto dello scienziato (per il quale la scienza non deve arrestarsi di fronte al sacrificio della vita umana), la presenza (qui più che altrove) del tutto marginale della figura femminile, la rapidità del montaggio, la essenzialità dei dialoghi, l'accavallarsi delle battute a sottolineare i momenti di confusa concitazione. La preziosa fotografia in bianco e nero di Russell Harlan (collaboratore di Hawks anche nel Fiume rosso e nel Grande cielo) è perfettamente intonata all'ambiente e all'asciuttezza della storia del film che ancora oggi può, a ragione, essere considerato uno dei migliori del genere di fantascienza. Nel 1982 il racconto di Campbell è stato portato nuovamente sullo schermo da John Carpenter con il film The Thing.
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Critica (2): | La cosa piu' complicata e curiosa, se vogliamo, di questa pellicola, non e' stata la sua realizzazione ma il suo doppiaggio, in Italia, tanto da correre il rischio di non riuscire a circolare nel nostro Paese. Il dialogo del film, infatti, e' fittissimo, spesso due o tre personaggi parlano contemporaneamente e le loro voci si intrecciano; per lo piu' esso e' velocissimo, stringato e ricco di gag ironiche, il cosiddetto 'overlapping dialog', cosicche', quando si tratto' di tradurre in italiano cio' che i personaggi dicevano, la casa di distribuzione si vide arrivare una bella lettera di rinuncia da parte della compagnia di doppiatori che doveva occuparsi della cosa. Fu solo grazie alla fiducia che la casa stessa ebbe nella pellicola che fu possibile, affidando il doppiaggio ai migliori esperti nel campo, raggiungere il risultato voluto e, in effetti, La cosa da un altro mondo e' un ricco insieme delle piu' famose voci dello schermo. Dal punto di vista della regia, ufficialmente affidata a Christian Nyby, si fece un gran parlare dell'intervento piu' o meno ufficiale che ebbe nel film il produttore e regista Howard Hawks, e pare, secondo una dichiarazione di Kenneth Tobey, che fu lui, piu' di Nyby, a dirigere il film. In effetti, cio' sembra essere provato dal fatto che Nyby, dopo, praticamente scomparve dalle scene; e cio' non sarebbe stata certo una giusta sorte, perche' la pellicola venne diretta con grande maestria. La 'cosa', il mostro, era una specie di creatura di Frankenstein con il cranio calvo e delle spine sulle nocche; fu Hawks, su richiesta dei produttori, che decise di tagliare tutte le scene dove esso appariva chiaramente (all'inizio la pellicola durava due ore e mezzo) e l'iniziativa del produttore fu ottima: soltanto intravista, la 'cosa', interpretata da James Arness (il futuro Grahams di Assalto alla Terra) e' estremamente convincente. Le scene sulla neve furono in realta' realizzate sulle montagne del Montana in soli quattro mesi, grazie agli attori all'altezza della situazione. La stupenda musica e' opera di Dimitri Tiomkin, mentre alla sceneggiatura ha collaborato Orson Welles. Il soggetto e' tratto da un famoso romanzo breve di John W. Campbell, Who Goes There? (1939), pubblicato con lo pseudonimo di Don A. Stuart. (...)
Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza, Fanucci Editore |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
| Christian Nyby |
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