Ombre in paradiso - Varjoja paratiisissa
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Regia: | Kaurismäki Aki |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Aki Kaurismäki; fotografia: Timo Salminen; suono: Jouko Lumme; montaggio: Raija Talvio; scenografia: Pertti Hilkamo; interpreti: Matti Pellonpää (Nikander), Kati Outinen (Ilona), Saku Kuosmanen (Melartin), Esko Nikkari (il compagno di lavoro), Kylli Kögäs (l’amica), Pekka Lahio (il commesso), Jukka-Pekka Pal, Svante Korkeakoski, Mari Rantasila, Safka, Anffi Ortamo, Mato Valtonen, Sakke Jarvenpää, Ulla Kuosmanen, Neka Haapanen, Rukka Kuosmanen; produzione: Aki Kaurismäki/ViIlealfa Filmproductions; origine: Finlandia, 1986; durata: 76'. |
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Trama: | Nikonder conduce i camion della nettezza urbana. Ilona, una ragazza dall’aspetto timido e malinconico, lavora come cassiera in un supermarket. I loro destini si incrociano casualmente una mattina. Inizia fra i due una impacciata e non convinta relazione sentimentale, funestata dal licenziamento di Ilona. La convivenza si trascina senza passione, fino a quando la cassiera, trovato un nuovo lavoro, subisce il “fascino” del principale. I due si dividono per reincontrarsi, dopo innumerevoli disavventure, su un traghetto per l’Estonia. |
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Critica (1): | «La spaventosa bocca di un frantumatore meccanico di immondizie, il mare che si frange sulla spiaggia, qualche bacio... la vita tragicomica di una metropoli. Il film racconta la storia d’amore tra un conducente di camion dell’immondizia e una cassiera di supermarket. È un film sui perdenti, sul bisogno d’amore e anche sull’umiltà, la dignità e l’orgoglio...» (Aki Kaurismäki)
Ombre in paradiso si sviluppa tenendosi sempre un po’ al di qua della finzione, in un gioco delle possibilità che evoca i film di Jarmush e il loro piacere per l’inatteso e il casuale. E’ nell’attenzione per le fisionomie, che come le sue storie non hanno nulla di scontato, che lo sguardo di Kaurismäki è perfettamente in sincrono con l’immagine. I volti degli attori che interpretano Nikander e Ilona non sono belli, ma il regista li osserva insistentemente e da questo fascinazione per la peculiarità fisica (degli occhi come del corpo; la coppia formata dal gracile Nikonder e il suo rotondeggiante collega ha qualcosa di comico) nasce un amore più forte di tutto, tenero e spirituale. I dialoghi del film, che non hanno niente di utilitaristico, sono di nuovo un riflesso di questa capacità di dominare il banale, da cui nasce l’assurdo e l’ironia. Attraverso questo piacere per le parole Ombre in paradiso si pone nel segno di una gioia di fare cinema poco comune, di cui conserviamo a lungo il ricordo.
Frédéric Strauss, Cahiers du Cinéma, n. 407-408, 1988 |
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Critica (2): | Aki Kaurismäki ci mostro una Helsinki che non è quella dei turisti, bensì una periferia cementata che potrebbe essere quella di una qualsiasi città del nord d’Europa; mostra la città alla maniera di Wenders e di Jarmush. Da sottolineare la performance di Matt Pellonpää, senza il quale il film perderebbe di autenticità e poesia.
Jean Rabinovici, Cinéma Paris, n. 437, 1988 |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
| Aki Kaurismäki |
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