West Side Story
| | | | | | |
Regia: | Robbins Jerome, Wise Robert |
|
Cast e credits: |
Soggetto: tratto da omonima commedia musicale di Arthur Laurents, Leonard Bernstein e S. Sondheim (1957); sceneggiatura: Ernest Lehman; fotografia: Daniel L. Fapp; musiche: Leonard Bernstein; montaggio: Thomas Stanford; scenografia: Jerome Robbins; interpreti: Natalie Wood (Maria), Richard Beymer (Tony), Russ Tamblyn (Riff), Rita Moreno (Anita), George Chakiris (Bernardo), Tommy Abbott (Jee Tar), Robert Banas (Joyboy), David Bean (Tigre), William Bramley (Krupke, l' ufficiale), Nick Covacevich (Toro), Carole D'andrea (Velma), Joe De Vega (Chino), Rudy Del Campo (Del Campo), Eliot Feld (Baby John), Harvey Hohnecker (Mont Piece), Suzie Kaye (Rosalia), Burt Michaels (Snowboy), Tony Mordente( Action), Joanne Mya (Francesca), Jay Norman (Pepe), Sue Oakes (Anibody), Simon Oakland (Schrank, poliziotto), Yvonne Othon (Consuelo), Jaime Rogers (Loco), Larry Roquemore (Rocco), Tucker Smith (Ice), Andree Tayr (Chile), Scotter Teague (Big Deal), Robert E. Thompson (Luis), Gina Trikonis (Graziella), Gus Trikonis (Indio), Eddie Verso (Juano), David Winters (Rab); produzione: Robert Wise, Jerome Robbins/Saul Chaplin per Mirisch Pictures/Seven Arts Production; distribuzione: Cineteca di Bologna; origine: Usa, 1961; durata: 149’. |
|
Trama: | Due bande giovanili rivali si contendono il territorio del West Side, un quartiere popolare di New York. I Jets, bianchi, capeggiati da Riff e gli Squali, portoricani, il cui capo è Bernardo. Ulteriore motivo di lotta è l' amore di Tony, ex Jets, per Maria, sorella di Bernardo. Questi si oppone e sfida i Jets: dopo un consiglio di guerra, le due bande decidono di limitare la sfida in una lotta senza armi. Ma l' incontro degenera e la rissa vede scorrere il sangue. Vittima di una coltellata è Riff; per vendicarlo Tony, accecato dall' ira, accoltella Bernardo. Maria, informata della morte del fratello, respinge Tony, ma resasi conto che egli è stato vittima delle circostanze, lo manda a cercare.L'amica messaggera, maltrattata dai Jets, per vendicarsi dichiara che anche Maria è morta. Tony, disperato, va alla ricerca dell' assassino. Mentre corre incontro all' amata ritrovata, un colpo di pistola segna la vendetta per la morte di Bernardo, uccidendo Tony. Solo sul suo cadavere le due bande si placano trovando la reciproca comprensione. |
|
Critica (1): | Romeo e Giulietta nel West Side. Non più "Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo", ma "I've just met a girl named Maria, and suddenly that name will never be the same to me". Non più il balcone di Verona, ma le scale di ferro dei cortili della Sessantottesima strada (si gira anche in esterni, un attimo primo che la zona venga demolita e gentrificata). Turbolenze razziali, bande rivali, l'America proletaria dei bianchi e dei portoricani, l'America kennediana dove quasi ogni sogno è free. Dita che schioccano, corpi che guizzano, coltelli che scattano. Robert Wise controlla l'insieme ma il vero autore è Jerome Robbins, scenografo visionario e maniacale, che aveva diretto la versione teatrale. "Ma negli anni Cinquanta, il genere stava ormai conoscendo il declino: in West Side Story si consuma un canto del cigno lussuoso, esuberante, di magnifiche proporzioni" (Peter von Bagh). Dieci Oscar e titoli di testa, di Saul Bass, tra i più belli della storia del cinema.
cinetecadibologna.it |
|
Critica (2): | West Side Story è il film che fino a oggi ha realizzato nella maniera più armoniosa l'effettiva congiunzione tra il realismo e la misura lirica della danza. Non è un autentico musical. In realtà, il musical implica la commedia. Ma questa è praticamente essente dal film, se non, momentaneamente, in qualche canzone (I'm sick, I'm so pretty). Si può quindi, come ha fatto Robert Wise, definire il suo film "una tragedia musicale". In effetti, il libretto di Arthur Laurents vuole essere una trasposizione newyorkese e moderna di Romeo e Giulietta di Shakespeare. D'altronde, Arthur Laurents non è per niente un autore "leggero", visto che ha firmato prima la sceneggiatura di La fossa dei serpenti di Litvak, Bonjour tristesse di Preminger e Nodo alla gola di Hitchcock. Paragonato a Romeo e Giulietta, West Side Story appare fedele soprattutto rispetto alla messa in scena del dramma e dei personaggi. È il West Side, quartiere popolare e povero di New York, con le sue aree abbandonate, i suoi edifici fatiscenti, le sue case in demolizione, che rimpiazza Verona e i suoi palazzi. L'amore "colpevole" di Tony e Maria farà precipitare gli odi e le passioni. Capuleti e Montecchi si sono ingegnosamente trasformati in bande rivali, "jets" e "sharks", cioè giovani americani e portoricani di recente immigrazione. Il finale drammatico farà recedere nell'amarezza il furore degli avversari. Ma qualsiasi parallelo critico con il dramma shakespeariano sarebbe ingiusto. Se questa "trasposizione" non è stata da principio che un'astuta idea commerciale, certamente Robert Wise e Jerome Robbins si sono lasciati alle spalle ogni clamore pubblicitario e hanno realizzato un'opera originale e personale, che non deve niente a nessuno (...). Quindi, una sorta di grande tragedia lirica che si esprime attraverso il canto, la danza e il cinema. Quello che è essenziale nel film, perciò, non è assolutamente l'evoluzione logica e psicologica del dramma, ma il valore espressivo ed emotivo più o meno grande dei balletti, delle canzoni, all'interno dell'inquadratura cinematografica. È indispensabile che ogni movimento, ogni passo, ogni posizione del corpo nello spazio, esprima al massimo grado i sentimenti e le reazioni dei personaggi. Le coreografie e la musica devono magnificare il dramma, prolungandolo; non devono mai rappresentare delle pause destinate a far rilassare lo
spettatore (...). West Side Story diventa così un nuovo film sul furore di vivere e sui "ribelli senza causa".
Dopo Richard Brooks (Il seme della violenza) e Nicholas Ray (Gioventù bruciata), Wise evoca i problemi brucianti della delinquenza giovanile, del razzismo e della violenza. E tuttavia, il suo film ci commuove forse ancora di più di quelli precedenti. E il suo potenziale patetico è superiore perché i suoi autori si sono gettati a capofitto nella tragedia. La tragedia ha senso solo se è pervasa di infelicità e di morte, ma soprattutto è necessario che queste catastrofi siano attese, previste dallo spettatore, che ne soffre in anticipo. In West Side Story tutto appare concertato come in una costruzione teatrale, e la violenza dei gesti e delle passioni mescola intimamente lo spettatore ai personaggi tragici e gli fa vivere il loro destino ineluttabile. Bisogna che qualcuno muoia: e il valore commovente e profondo dell'opera nasce da questa attesa angosciosa della morte e della sofferenza degli eroi. Questa infelicità e questa morte sono gli oggetti della bellezza. In West Side Story, la bellezza suprema dei gesti rinvia alla violenza più atroce.
Claude Miller, Téléciné, giugno/luglio 1962 |
|
Critica (3): | |
|
Critica (4): | |
| |
| |
|