Guerra dei vulcani (La)
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Regia: | Patierno Francesco |
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Cast e credits: |
Soggetto: Francesco Patierno; sceneggiatura: Francesco Patierno, Chiara Laudani; musiche: Santi Pulvirenti; montaggio: Renata Salvatore; suono: Riccardo Spagnol; voce narrante: Ilaria Stagni; interpreti: Roberto Rossellini, Anna Magnani, Ingrid Bergman; produzione: Andrea Patierno Per Todos Contentos Y Yo Tambien in collaborazione con Cinecittà Luce-Wide House-Centro Studi Eoliano; distribuzione: Istituto Luce-Cinecittà; origine: Italia, 2012; durata: 52’. |
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Trama: | Nel 1949 Roberto Rossellini è all’apice del successo e condivide la vita artistica e affettiva con Anna Magnani, una vita fatta di continui litigi e piccole scaramucce tra amanti dal carattere forte e difficile. Un amore, il loro, destinato a durare ancora per poco. Una lettera inviata da Ingrid Bergman, dea e diva del momento, alla Minerva – casa di produzione di Rossellini – viene recapitata fortunosamente, a un anno di distanza dalla spedizione, al regista. La Bergman in quella lettera rivela tutta la sua stima per il Maestro. E’ allora che Rossellini, già notissimo tombeur de femme, fa il colpo del secolo: tradisce e abbandona la Magnani e in breve diventa l’amante della diva mondiale più amata degli anni '50. A sancire il loro amore, la collaborazione artistica per il film Stromboli, di cui la Bergman è protagonista assoluta. Anna Magnani è furente e come è nella sua natura non desiste e prepara la vendetta. L'arma con cui cercherà di piegare e umiliare Rossellini, così da ripagarlo con la stessa moneta, le viene forgiata appositamente dal destino e, non a caso, ha la forma di un film, Vulcano, una produzione cinematografica che diventerà una sfida a distanza ravvicinata da combattere sul campo comune delle assolate Eolie del dopoguerra. La guerra dei Vulcani racconta un pezzo di storia del cinema italiano e mondiale, una storia intensa e senza tempo come il luogo in cui si svolge. |
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Critica (1): | La guerra dei vulcani rievoca a sessant'anni di distanza il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di tutti i tempi, consumato tra Hollywood, la Roma vitale del dopoguerra e la natura mitica e primitiva delle Eolie. Roberto Rossellini e Anna Magnani, la coppia del neorealismo, vennero travolti dall'arrivo di Ingrid Bergman, la più amata diva d'America: per averla con sè, Rossellini la chiamò a interpretare Stromboli togliendo il ruolo alla Magnani. Ma Anna non si arrese, e decise di realizzare comunque il suo film: lo chiamò Vulcano e si installò alle Eolie con il regista William Dieterle, il principe Francesco Alliata e i primi giovani cineasti della Panaria Film specializzati in riprese subacquee che per primi avevano avuto l'idea di una storia a Stromboli. Le due troupe si sfidarono lavorando simultaneamente a pochi chilometri di distanza, nell'aspro arcipelago tirrenico, combattendo contro il caldo, le esalazioni vulcaniche, i loro rancori e i rimorsi. Per vincere la "guerra dei vulcani" i protagonisti non si rifiutarono nulla: tradimenti, plagi, boicottaggi, ardite riprese sottomarine, mentre la grancassa mediatica si giocava con spregiudicatezza i retroscena di una relazione ormai dissolta e di un nuovo amore che scandalizzava l'Italia bigotta e l'America puritana. Di tutto ciò furono testimoni altri grandi personaggi di un periodo d'oro che il cinema non sarebbe più riuscito a rivivere: Cocteau, Fellini, Welles, Hitchcock, De Sica, Alida Valli...
(da La guerra dei vulcani. Rossellini, Magnani, Bergman. Storia di Cinema e d’Amore di Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, collana Cinema. Saggi, 2010) |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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