Lou Von Salomé
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Regia: | Kablitz-Post Cordula |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Cordula Kablitz-Post, Susanne Hertel; fotografia: Matthias Schellenberg; musiche: Judit Varga; montaggio: Beatrice Babin; scenografia: Nikolai Ritter; costumi: Bettina Helmi; effetti: Juri Stannosek, Mackevision; suono: Joe Knauer; interpreti: Katharina Lorenz (Lou von Salomé, 21-50 anni), Liv Lisa Fries (Lou von Salomé,16 anni), Helena Pieske (Lou von Salomé, 6 anni), Nicole Heesters (Lou von Salomé, 72 anni), Matthias Lier (Ernst Pfeiffer), Katharina Schüttler (Marietta), Alexander Scheer (Friedrich Nietzsche), Philipp Hauss (Paul Rée), Julius Feldmeier (Rainer Maria Rilke), Petra Morzé (Luise von Salomé), Merab Ninidze (Friedrich Carl Andreas), Harald Schrott (Sigmund Freud), Daniel Strässer (Dott. Friedrich Pineles), Katrin Hansmeier (Elisabeth Nietzsche), Peter Simonischek (Gustav von Salomé); produzione: Wild Bunch Germany, in coproduzione con Avant Media Fiction, Tempest Film, Kgp Kranzelbilder Gabriele Production, Arri Media; distribuzione: Wanted Cinema, Valmyn; origine: Germania-Austria, 2016; durata: 113'. |
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Trama: | Nata nel 1861 a San Pietroburgo, presto la giovane Lou capisce di non poter avere gli stessi diritti come moglie e amante in un mondo dominato dagli uomini. Da allora, per far riconoscere i suoi diritti e la sua indipendenza, si sottrae fermamente all'amore carnale. Determinata e cocciuta, contro la volontà della madre studia filosofia, scrive poesie e frequenta i circoli intellettuali, incontrando lungo il suo percorso i filosofi Paul Rée e Friedrich Nietzsche, i quali rimangono affascinati da questa donna intelligente e inarrivabile, tanto da chiederla entrambi in moglie, venendo incontro a un rifiuto. Ma quando entra in scena il giovane autore Rainer Maria Rilke, allora ancora sconosciuto, lei se ne innamora e diventa sua consigliera e promotrice. Per la prima volta si lascia coinvolgere in una relazione alla quale ne seguiranno molte altre. All'età di 50 anni conosce Sigmund Freud, i cui studi la influenzano tanto quanto lei influenza il padre della psicanalisi. Nel 1933, quando le scure nubi del nazionalsocialismo offuscano la Germania, Lou Andreas-Salomé vive a Gottinga. Insieme al giovane germanista Ernst Pfeiffer analizza la sua movimentata vita: la lotta per la libertà, i successi nel campo della filosofia, della letteratura e della psicanalisi e la scoperta dell'amore in tarda età. |
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Critica (1): | Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna. Di sicuro Lou Von Salomé conferma questo detto. La scrittrice e psicoanalista russa non fu infatti solo la guida di grandi pensatori di inizio Novecento come Rilke e Freud. Ma fu anche l’affascinante giovane che Nietzsche conobbe nel 1882 e che probabilmente lo ispirò a creare le prime due parti della sua opera più importante, Così parlò Zarathustra.
Ci racconta la sua storia, nel suo film di debutto, la regista tedesca Cordula Kablitz-Post, rivelandoci una donna, interpretata da Katharina Lorenz, all’avanguardia e anticonformista, che, vista suo malgrado come femme fatale, lottò duramente per la sua libertà e la sua indipendenza.
Nessun compromesso e nessun condizionamento (in primis religioso) per lei. Contro la morale corrente, si preoccupò soltanto di sviluppare apertamente il suo pensiero e il suo spirito.
Per farlo rinunciò al suo lato sensuale e passionale a lungo nella sua vita. Voleva essere indipendente dalle emozioni. Poi (con l’allora sconosciuto poeta Rilke) il principio dionisiaco prese il sopravvento sull’apollineo. Il suo imperativo era: “Diventa chi sei”. E la regista ci restituisce chi era Lou in questo biopic dall’impianto purtroppo fin troppo tradizionale che stempera il suo impatto rivoluzionario.
Giulia Lucchini, cinematografo.it |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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