Welcome Home
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Regia: | Maggi Sara, Radicioni Silvia |
Cast e credits: |
Soggetto: Silvia Radicioni; sceneggiatura: Sara Maggi, Silvia Radicioni; fotografia e montaggio: Sara Maggi; musiche: Fall Voice, Nicola Di Croce, Anna Perenna; suono: Gian Luca De Lillo; origine: Germania, 2014; durata: 30’. |
Critica (1): | Welcome Home è un film documentario che guarda alla comunità/residenza Lebensort Vielfalt come un esempio di cura e supporto tra anziani.
La residenza Lebensort Vielfalt ha aperto le porte nel giugno 2012, per dare il benvenuto a circa 40 persone divise tra 24 appartamenti a Berlino, Charlottenburg.
La regista Silvia Maggi e la ricercatrice Silvia Radicioni hanno filmato la vita quotidiana e intervistato le persone che vivono nella residenza, i loro amici e i coordinatori del progetto, tra febbraio 2013 e febbraio 2014.
Lebensort Vilelfalt è una delle prima comunità intergenerazionali per anziani LGBT in Europa, in cui ogni aspetto della cura viene organizzato dalla comunità stessa. Tutte le decisioni riguardo l’organizzazione, ad esempio che tipo di cura si vuole dare e da parte di chi, vengono prese collettivamente durante riunioni nella comunità. I residenti sono responsabili anche per attività quotidiane come tenere aperta la biblioteca, il mantenimento del giardino e dello stabile.
Per molti anziani LGBT ritirarsi in una casa di riposo significa tornare a essere invisibile, a subire discriminazione. Per molti di loro inoltre, non esiste l’appoggio della famiglia tradizionale, e vivere a casa da soli significa invecchiare in solitudine e in angoscia.
Non si tratta di una casa di riposo, questo è un luogo dove ci si prende cura gli uni degli altri, si discute, si fa arte.
Gli abitanti e i loro amici raccontano e mostrano come la comunità rappresenti uno spazio sicuro, vicino all’ideale di Casa, dove invecchiare significa trasmettere cultura, esperienze e conoscenza ad altri, dove curarsi gli uni degli altri si fonde con fare attivismo e politica nella vita quotidiana.
cinemaitaliano.it |
Critica (2): | “Quando abbiamo iniziato le interviste e le riprese di Welcome Home, nel luglio 2013, la comunità stava festeggiando il primo compleanno con una giornata di teatro e performance ed una festa con musica a seguire. Aprire Lebensort Vielfalt significava celebrare tanti impegni e sacrifici, quasi 10 anni di iniziative per raccogliere fondi e sostegni di vario tipo. Alla fine ce l’hanno fatta. Ci sono gli appartamenti e poi, al piano terra, un giardino che i residenti stanno ancora costruendo, più un teatro, un ristorante ed una biblioteca, ovvero spazi pubblici che cercano di connettere la Lebensort al mondo esterno. Ci affascinava esplorare ulteriormente il concetto focalizzandosi su persone in cui ci identifichiamo, gente che proviene dall’attivismo per i diritti degli LGBT . Per molti di loro andare in una casa di riposo significa rischiare di essere discriminati, dover tornare nascosti di nuovo. E non ci si può appoggiare a reti informali di cura. Sicuramente la Germania e Berlino sono diverse dall’Italia dal punto di vista della cura, ma non bisogna pensare che ci siano grandi differenze per quanto riguarda gli anziani. Anche in Germania la cura ricade principalmente sulle donne della famiglia, o resta qualcosa che viene dall’esterno, medicalizzato, e molto costoso. E così l’esempio della Lebensort è un esempio non unico, ma importante di anziani che si prendono cura gli uni degli altri”.
(note di regia) |
Critica (3): | |
Critica (4): | |
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