Apparizione (L') - Apparition (L')
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Regia: | Giannoli Xavier |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Xavier Giannoli; fotografia: Éric Gautier; montaggio: Cyril Nakache; scenografia: Riton Dupire-Clément; costumi: Isabelle Pannetier; interpreti: Vincent Lindon (Jacques), Galatéa Bellugi (Anna), Patrick d'Assumçao (Padre Borrodine), Anatole Taubman (Anton), Elina Löwensohn (medico di Villeneuve), Claude Lévèque (Padre Gallois), Gerard Dessalles (Stéphane Mornay), Bruno Georis (Padre Ezéradot), Alicia Hava (Mériem), Candice Bouchet (Valérie); produzione: Olivier Delbosc per Curiosa Films, in coproduzione con France 3 Cinéma, Gabriel Inc., Proximus, La Cinéfacture, Memento Films Production; distribuzione: Cinema Distribuzione; origine: Francia, 2017; durata: 140’. |
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Trama: | Jacques, reporter di guerra per un quotidiano francese, viene reclutato dal Vaticano per indagare su un'apparizione avvenuta in un villaggio della Francia. Anna, orfana e novizia, afferma di aver visto la Vergine Maria. Lo straordinario evento, velocemente diffuso, ha condotto migliaia di pellegrini sul luogo della presunta apparizione. Jacques, estraneo a questo mondo, accetta di far parte della commissione d'inchiesta canonica per cercare di scoprire se la commovente e carismatica Anna stia mentendo oppure no e le sue convinzioni verranno profondamente ribaltate. |
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Critica (1): | Cineuropa: Che cosa l’ha portata verso il tema delle indagini canoniche che esplora in L’Apparition?
Xavier Giannoli: Sapevo che esistevano. Ho letto articoli e libri. Sapevo che si trattava di un ambiente chiuso, misterioso, alquanto segreto e trovavo molto eccitante scoprire esattamente cosa fosse un'indagine che assomiglia a un’inchiesta giornalistica o poliziesca su un fatto cosiddetto soprannaturale.
Quali ricerche ha condotto?
Ho bisogno di entrare in contatto con il reale, accumulare molto materiale, fatti, testimonianze, per ancorare la storia, il romanzesco, a una realtà documentaria. Le indagini canoniche sono condotte in modo discreto e rigoroso. Ho avuto la fortuna di avere accesso agli interrogatori di persone che sostenevano di aver avuto un'apparizione. In questo caso, il vescovo della regione è l'unico che può decidere se andare avanti o meno. Se pensa di sì, si apre un'indagine canonica che coinvolge tutti: giornalisti, medici, sacerdoti, teologi... E si fanno interrogatori su questi eventi, per provare a valutarne la veridicità o meno.
Perché ha scelto come personaggio principale un reporter di guerra?
La funzione del giornalista nella società moderna è di riportare immagini e prove. Improvvisamente, questo personaggio incontrerà il suo limite e si troverà immerso in un universo in cui proprio il dicibile e la prova non sono più così importanti. Questo portava l'indagine documentaria a un'altra dimensione: il personaggio, oltre a entrare in contatto con la realtà, si apriva a un mondo interiore. Tutti i reporter di guerra che ho incontrato sono segnati dalla follia del mondo e si vede dai loro occhi. Ho trovato interessante confrontare un personaggio del genere con una ragazza di 18 anni che è indiscutibilmente sincera, che gli parla d'amore, di comprensione, che ha una sorta di pudore, sensibilità.
Ha infuso al film una suspense quasi poliziesca.
Quest'uomo rimane perché è toccato da questa ragazza moderna, dalla sua emozione, dalla sua sincerità, dalla sua modestia, dalla sua dignità. Vogliamo crederci, ma allo stesso tempo è incredibile e una mente razionale come quella di un giornalista di guerra ha difficoltà a immaginarlo. La ricerca della verità è centrale. E chi dice indagine, dice suspense.
È stato attento a mantenere una certa neutralità nella restituzione del contesto religioso che circonda il cosiddetto fenomeno soprannaturale, in particolare il "business" che vi ruota attorno?
Ho cercato di essere giusto. Infatti, attorno a un fenomeno di apparizione, ci possono essere molte cose che tendono rapidamente a volgere verso la caricatura: "c'è un business, quindi è tutta una bugia per fare soldi", "è una forma di follia, di idolatria". Ma può anche esserci qualcosa di toccante, sensibile e profondamente onesto. Dopo, che alcune persone se ne servano per fare qualsiasi cosa, è come per le idee politiche o i prodotti finanziari: rimane un'impresa umana, quindi può prendere strade deliranti. Nel film, provo nello stesso tempo a dimostrare che ciò esiste, che potrebbe esserci un fenomeno religioso, qualunque esso sia, una forma di idolatria, e allo stesso tempo spero si capisca bene che non è la mia posizione, che ho voluto farlo da un punto di vista critico, né volevo fare una satira, che odio, questo mettersi facilmente a posto la coscienza prendendosi gioco di cose e persone. La cosa più importante è l'emozione di questa ragazza che è risolutamente rivolta verso Dio e onesta. Quindi lei è un mistero inafferrabile per questo giornalista. O sta mentendo, ed è quello che dobbiamo chiederci durante tutto il film. E se sta mentendo, la sua sincerità e l'emozione nei suoi occhi la rendono affascinante: come arrivi a persuadere te stessa e a mentire su qualcosa di così importante? O non sta mentendo, e siamo di fronte a uno dei più grandi misteri dell'umanità. Mi sono detto che in entrambi i casi, questa indagine avrebbe confrontato il mio personaggio con qualcosa di straordinario.
cineuropa.org |
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Critica (2): | Diretto da Xavier Giannoli e sceneggiato dallo stesso con Jacques Fieschi e Marcia Romano, L'apparizione racconta la storia di Jacques, un giornalista di un quotidiano francese che un giorno, ricevendo una chiamata dal Vaticano, si ritrova a confrontarsi con la storia di Anna, una diciottenne che in una piccola città nel sud-est della Francia ha affermato di aver visto la Vergine Maria. La notizia dell'apparizione si è diffusa rapidamente e ha suscitato talmente tanto interesse che migliaia di pellegrini si sono radunati nel posto della presunta comparsa della Madonna. Jacques, che nulla ha a che spartire con tale universo, accetta allora di far parte di una commissione di inchiesta, chiamata a far luce sugli eventi.
Con la direzione della fotografia di Eric Gautier, le scenografie di Riton Dupire-Clément, i costumi di Isabelle Pannetier e le musiche di Arvö Part, L'apparizione viene così raccontato dal regista: "Da tempo mi chiedevo che tipo di relazione avessi io con la religione e la fede. Credo che i miei dubbi e le mie domande si evincano anche dai miei film ma ero arrivato a un punto in cui avevo bisogno di concentrarmi sulla sfera più intima degli argomenti religiosi quando ho letto su un giornale un articolo sulle cosiddette inchieste canoniche. Sapevo che a volte la Chiesa istituisce commissioni di inchiesta su cose all'apparenza soprannaturali, come le guarigioni miracolose o le apparizioni. Tali commissioni non sono necessariamente composte da religiosi ma possono avere al suo interno anche medici o storici a cui un vescovo chiede di raccogliere testimonianze e fatti specifici per capire se qualcosa è un'impostura oppure no. Le commissioni dunque sono chiamate a comprovare in qualche modo le presunte prove dell'esistenza di Dio, un dubbio esistenziale che in quel momento della mia vita era anche mio. Ho deciso allora di trattare l'argomento e di volerlo fare non come un filosofo o un teologo (cosa che non sono) ma come un cineasta abitato da un forte desiderio di verità. Mi è venuta allora l'idea del giornalista che va a indagare su un fatto incredibile, un'apparizione della Vergine Maria oggi in Francia: non un uomo bigotto o un ateo cinico ma solo un uomo libero che vorrebbe disgiungere la verità dal falso.
Avevo bisogno di confrontarmi con la questione rimanendo lontano dai cliché delle rappresentazioni dei mass media, dai dibattiti sullo scontro di civiltà, dalla deriva fondamentalista o dalla Chiesa e dai suoi scandali. prima di tutto, per me si trattava di affrontare una ricerca intima e segreta a cui ognuno risponde come vuole o come può, rimanendo anche nel dubbio. Ho anche letto un libro affascinante che si intitola Falsari di Dio di Joachim Bouflet, un'indagine su quegli impostori che sono pronti a fare qualsiasi cosa per far credere di aver visto o ricevuto un segno divino, e avuto diverse discussioni con i sacerdoti. La storia è piena di apparizioni divine "certificate" dal Vaticano. Tutti conoscono la storia di Bernadette Soubirou ma ce ne sono altre sia prima che dopo la sua. L'ultima apparizione riconosciuta canonicamente risale agli anni Ottanta in Argentina, a San Nicolas. Ma negli anni ce ne sono state molte che sono state oggetto di altrettante indagini contraddittorie, da Garabandal a Medjugorje".
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