Mr. Gaga - Anima e corpo di un genio della danza - Mr. Gaga
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Regia: | Heymann Tomer |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Tomer Heymann; fotografia: Itai Raziel; musiche: Ishai Adar; montaggio: Alon Greenberg, Ido Mochrik, Ron Omer; interpreti: Ohad Naharin; produzione: Barak Heymann per Heymann Brothers Films; distribuzione: Wanted in collaborazione con Sky Arte Hd; origine: Israele, Svezia, Germania, Olanda, 2015; durata: 100'. |
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Trama: | La vita e l'arte di Ohad Naharin, uno dei coreografi più importanti e innovativi al mondo. Attraverso immagini di repertorio, estratti mozzafiato sul palco e momenti inediti con i suoi danzatori durante le prove, il film conduce il pubblico nel mondo dell'artista israeliano: figura di grande integrità, animata da una visione unica e straordinaria, è il creatore del rivoluzionario linguaggio di movimento "Gaga", una danza emozionale ed energica. |
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Critica (1): | Mr. Gaga è un ritratto di Ohad Naharin, uno dei coreografi più importanti ed innovativi al mondo, conosciuto a livello internazionale per aver creato il linguaggio di movimento corporeo chiamato “Gaga”. Classe 1952, nato e cresciuto in un kibbutz, Naharin viene raccontato nel documentario a partire dai suoi primi passi di danza attraverso filmati di repertorio che lo vedono esibirsi già giovanissimo e momenti di vita privata insieme alla sua famiglia. Il regista Tomer Heymann ha costruito un ritratto viscerale di Mr. Gaga: dagli esordi, alle prime esibizioni sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart, fino al passaggio al lavoro di coreografo, coronato dalla nomina a direttore artistico della Batsheva Dance Company, compagnia di danza israeliana di fama mondiale. Attraverso immagini di repertorio, estratti sul palcoscenico e riprese inedite delle lezioni con i suoi danzatori, il film conduce il pubblico nel mondo di Mr Gaga: figura di grande integrità, animata da una visione unica e straordinaria della danza e della vita. Sentire se stessi nello spazio, muoversi come un gatto, sprigionando contemporaneamente delicatezza e aggressività, tutto questo potrebbe essere Mr. Gaga, il danzatore dagli occhi verdi che sembra quando ti fissa Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie. Bisogna ascoltare il proprio corpo, prima ancora di dirgli cosa fare: è qui che scopriamo la consapevolezza di dover ogni giorno oltrepassare i limiti che conosciamo. Il regista quarantaseienne, autore di svariati documentari e serie tv, vincitore del premio del pubblico al Festival di Berlino di quest’anno con Who’s Gonna Love Me Now?, ha trovato la chiave giusta per esplorare il complicato e articolato mondo della danza moderna e di uno dei suoi esponenti più importanti al mondo.
La teoria del movimento per Mr. Gaga non sembra conoscere angoli inesplorati, forma di guarigione dai propri dolori e frustrazioni. Riportare la danza agli istinti animali, questa sembra essere la definitiva missione di Mr. Gaga, che dopo aver inaugurato il Festival dei Popoli di Firenze nel 2015, esce in sala distribuito dalla giovane Wanted. Ancora una volta bisogna dare atto al regista per essere riuscito, attraverso un lavoro classico, a regalare quella ricerca continua verso il piacere più puro e basilare che dà il movimento, relazionato alle emozioni interiori. Basterebbe dire che le lezioni “gaga” si svolgono in una sala senza specchi, a differenza delle lezioni tradizionali, per non influenzare i ballerini e permettere un ascolto interiore. Affinché questi esplorino il loro senso personale di movimento. Di forza e fluidità, di coralità ed intimità, di bellezza e rabbia; con, alla base, una piena consapevolezza della sensualità, come fondamenta della fisicità e dei suoi rapporti con il mondo sensibile. In tutto ciò non c’è particolare spazio per la narrativa, ciò che si celebra è la meraviglia, non solo per la danza o per il corpo ma per la stessa emotività umana. L’immagine finale di Mr. Gaga che inciampa più volte sulle scale di una palazzo, è un pezzo memorabile di cinema muto, quello alto, a cui interessa in primis uno sguardo passato proiettato nel futuro.
Leonardo Lardieri, sentieriselvaggi.it, 16/9/2016 |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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