18 Regali
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Regia: | Amato Francesco |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Davide Lantieri, Alessio Vicenzotto, Francesco Amato; fotografia: Gherardo Gossi; montaggio: Claudio Di Mauro; scenografia: Emita Frigato; costumi: Ornella Campanale; musica: Andrea Farri; interpreti: Vittoria Puccini, Benedetta Porcaroli, Edoardo Leo, Sara Lazzaro, Marco Messeri, Betti Pedrazzi, Alessandro Giallocosta, Filippo Gili, Marta Nuti, Giacomo Rosselli, Beatrice Schiros, Anna Terio, Francesco Wolf, Lucia Zotti; produzione: Lucky Red, Rai Cinema, con il contributo del MiBACT, 3 Marys Entertainment; distribuzione: Lucky Red; origine: Italia, 2020; durata: 115’. |
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Trama: | Elisa aveva solo quarant'anni quando un male incurabile l'ha tolta all'affetto dei suoi cari, a suo marito e alla sua famiglia, alla sua bambina di appena un anno. Prima che il suo cuore si fermasse, Elisa ha però trovato un modo di restarle accanto: un regalo per ogni compleanno fino alla sua maggiore età. 18 regali, anno dopo anno, per la sua bambina, per lasciarle il segno di una presenza spirituale, per farle capire che l'amore non si ferma davanti a nulla. Bambole, giochi, libri, vestiti, un mappamondo di sughero con l'indicazione dei luoghi che avrebbe voluto visitare con lei... |
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Critica (1): | Sono 18 regali che hanno commosso il mondo, ora arrivano nelle sale grazie al film di Francesco Amato che ci racconta la storia vera e commovente di Elisa Girotto, una quarantenne trevigiana che scoprì nel 2017, quando era incinta, di avere un tumore incurabile e che decise di lasciare, prima di morire, diciotto doni affinché venissero consegnati alla figlia Anna nel giorno del suo compleanno e l’accompagnassero fino alla maggiore età.
Per farlo il regista di Lasciati andare e Cosimo e Nicole, con l’ausilio alla scrittura dello stesso marito di Elisa (Alessio Vincenzotto), sceglie la “terza dimensione”: non quella onirica, non quella reale, ma quella psicoanalitica dell’incontro tra una madre (Vittoria Puccini) e una figlia (Benedetta Porcaroli) nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Nel cast anche Edoardo Leo nel ruolo del marito di Elisa.
Con una storia di cronaca come questa era molto facile debordare verso il patetico e l’enfasi, insomma verso il melodrammatico. Fortunatamente Francesco Amato riesce a non cadere né nell’uno né nell’altro. Evita la lacrima facile grazie a un racconto stile Ritorno al futuro e Peggy Sue si è sposata e vira la storia verso soluzioni narrative meno canoniche e scontate. Sorretto dalla complicità delle due protagoniste (la Porcaroli è perfetta nei panni dell’adolescente ribelle che deve fare i conti con la perdita della madre, nonché la Puccini, con i suoi modi dolci e al tempo stesso decisi, in una delle sue prove più riuscite) ci mostra l’incontro tra due donne che non si conoscono e che si scoprono pian piano l’un l’altra.
Attraverso il reciproco lento disvelamento e l’altrettanto lenta e difficile elaborazione del lutto di una madre e di una figlia 18 regali ci racconta con verità il rapporto genitore-figlio in tutta la sua conflittualità, in tutta la sua forza e in tutto il suo amore. Un amore capace di scavalcare il presente per proiettarsi nel futuro. Ne esce fuori non un film sulla morte, ma un inno alla vita.
Giulia Lucchini, cinematografo.it |
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Critica (2): | (…) Quando abbiamo scelto di raccontare la storia d’amore tra Elisa e sua figlia Anna, una storia impossibile poiché la madre non sopravvive alla malattia, ci siamo dovuti porre la domanda: si può fare un melodramma senza un abbraccio? Senza un incontro? Tra due personaggi lontani nel tempo? Ebbene sì, grazie al cinema si può fare. Credo che questo film intercetti lo specifico del cinema, la sua vocazione più alta: dominare il tempo, vincerlo, per restituire ai personaggi quell’incontro che la realtà ha reso impossibile.
Forse un giorno Anna, che oggi ha solo tre anni, vedrà questo film e anche se non sarà la stessa cosa, percepirà l’abbraccio di sua madre. Ma non solo lei. Credo che 18 Regali sia un film universale e che ciascuno di noi possa sentirsi investito dall’emozione di una storia che tocca i temi dell’amore, della perdita, del tempo che divide.(…)
(dalle Note di regia) |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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