In the Same Boat
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Regia: | Gnutti Rudy |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Rudy Gnutti, Francisco Mir, Bernat Udina; interpreti: Zygmunt Bauman, Alex Brendemühl, Nick Hanauer, Serge Latouche, Pepe Mujica; musiche: Rudy Gnutti; fotografia: Fèlix Bonnin; montaggio: Aimon Ninyerola, Bernat Udina; produzione: Pere Portabella, Film 59; origine: Spagna, 2016; durata 70'. |
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Trama: | In the Same Boat è un film documentario in cui pensatori e studiosi tra i più qualificati e autorevoli in ambito internazionale (Zygmunt Bauman, Jose Mujica, Tony Atkinson, Serge Latouche e Marina Mazzuccato) analizzano come la tecnologia stia cambiando la struttura sociale del lavoro e prospettano la conseguente necessità di nuovi modelli di distribuzione della ricchezza. |
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Critica (1): | Siamo tutti "nella stessa barca", in tutto il mondo, avvicinati inesorabilmente da internet, dai nuovi modi di creare ricchezza, dalla sempre crescente difficoltà di redistribuirla. Su come uscire dall'empasse che minaccia in primis l'esistenza del ceto medio e rischia di creare una nuova sterminata categoria di poveri è il docufilm "In the same boat" dell'italiano Rudy Gnutti (…) Per riflettere su questo tema economico e culturale Gnutti ha intervistato i maggiori pensatori ed economisti contemporanei: dal sociologo Zygmunt Bauman, teorico della 'società liquida', agli economisti sir Tony Atkinson, Serge Latouche, Mariana Mazzucato, Mauro Gallegati, Erik Brynjolffson.
Tra le partecipazioni eccellenti al film anche quella del'ex presidente dell'Uruguay Jose Mujica, Pepe' per la sua gente. Per intervistare il 'presidente povero' e in generale per realizzare il progetto del docufilm, in cui il narratore è impersonato dall'attore spagnolo Alex Brendemuhl, Gnutti, romano trapiantato da oltre vent'anni a Barcellona, ha impiegato circa due anni. C'è voluta la buona volontà di un produttore vecchio stampo come Pere Portabella e la collaborazione del ministero della Cultura iberico perchè In the same boat, finalmente, vedesse la luce.
Nel film (…) che è stato presentato già in Messico (alla presenza di Mujica) e a Bruxelles, "Baumann sostiene che la tecnologia, soprattutto quella applicata alla comunicazione, rende per la prima volta tutto l'universo completamente connesso", racconta Gnutti all'Adnkronos. "In questo senso 'siamo tutti nella stessa barca' pero' non sappiamo controllare i remi e il timone". Come a dire che se questi fenomeni non vengono governati arriviamo al "paradosso per cui siamo capaci di creare una enorme ricchezza, ma non abbiamo un sistema economico che consente di 'distribuirla' al maggior numero possibile di persone; o almeno in una forma meno diseguale", spiega Gnutti che è al suo primo lungometraggio con alle spalle una carriera di compositore e produttore musicale.
Molti pensatori hanno scritto sulla fine del lavoro a causa della tecnologia: Keynes, Rifkin, Aznar", ricorda Gnutti. "Però solo oggi questo è diventato un argomento fondamentale per capire il perché l'economia globale non riesce a recuperare l'impulso che aveva prima della crisi", spiega. "Il signor Ford, utilizzava la sua ricchezza per creare un'impresa che dava lavoro a centinaia di migliaia di famiglie, oggi, Bill Gates crea un'impresa con poche migliaia di lavoratori, vediamo cosa succede a Facebock, Amazon. Sarà possibile una società senza lavoro? Anche su questo si interroga il film", conclude il regista.
adnkronos.com, 3/6/2016 |
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