Pranzo reale - Private function (A)
| | | | | | |
Regia: | Mowbray Malcolm |
|
Cast e credits: |
Soggetto: tratto dalla novella di Alan Bennett e Malcolm Mowbray; sceneggiatura: Alan Bennett; fotografia: Tony Pierce-Roberts; musiche: John Du Prez; montaggio: Barrie Vince; scenografia: Stuart Walzer; interpreti: Michael Palin (Gilbert Chivers), Maggie Smith (Joyce Chilvers), Liz Smith (la madre di Joyce), Denholm Elliott (Dottor Swaby), Richard Griffiths (Allardyce), John Normington (Lockwood), Bill Paterson (Wormold), Alison Steadman (Signora Allardyne), Tony Haygarth (Sutcliff), Jim Carter (Ispettore Noble); produzione: Handmade Film; distribuzione: Cineteca Lucana; origine: Gran Bretagna, 1984; durata: 95’. |
|
Trama: | In una cittadina dello Yorkshire nell’immediato dopoguerra, i notabili vogliono organizzare un pranzo, nonostante i razionamenti postbellici, in onore del matrimonio di Filippo ed Elisabetta. Allevano così, di nascosto, un maiale. Ma la moglie del callista, offesa per non essere stata invitata, ruba l’animale. Egli se lo porta in casa, ne nascono inconvenienti di ogni sorta, finché i maggiorenti individuano il ladro e gli piombano a domicilio: ma un accordo sarà trovato ben presto, il porco sarà sgozzato nell’alloggio stesso del timido callista. Al festino presso l’albergo del posto, tutti potranno beatamente saziarsi, brindando in onore di Sua Maestà e del Principe Consorte. Con grande soddisfazione del pedicure, il quale finalmente potrà aprire sulla strada principale l’ambulatorio fino allora sprezzantemente negatogli da Swaby. |
|
Critica (1): | Lo sceneggiatore Alan Bennett ha sempre dimostrato una grande propensione alla satira della vita di provincia inglese. Con questo A private function, diretto dal suo ex assistente Malcolm Mowbray, ci serve una delle più acide descrizioni della società inglese che si siano viste in questi anni, fornita di un humor al vetriolo che ricorda quello delle opere di Hogarth.
Il plot si impernia sugli sforzi dei notabili di una cittadina dello Yorkshire di organizzare, nonostante i razionamenti postbellici (siamo nel 1947), un degno banchetto per celebrare le nozze di Filippo ed Elisabetta. Implacabilmente perseguitati da un incorruttibile funzionario dell’annona, allevano di nascosto un maiale. Nella trama finisce per trovarsi coinvolto il pedicure del paese, un candido Michael Palin, fornito fra l’altro di una petulante moglie (una bravissima Maggie Smith) e di una suocera mezza scema. Mowbray e Bennett osservano impietosamente la corruzione e la meschinità dei loro personaggi strizzando l’occhio alla grande tradizione delle commedie di costume inglesi.
Davide Ferrario, Cineforum n. 245, 6-7/1985 |
|
Critica (2): | Arrosto di maiale al latte
800 gr. di lonza di maiale, 1/2 litro di latte, 1 spicchio d’aglio, 30 gr di burro, 1 fetta di pancetta spessa (un paio di centimetri), rosmarino, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di senape, meglio se ‘rustica” con i grani a vista, sale, pepe, 112 kg di patate novelle.
Tagliare la pancetta a striscioline e lardellare il pezzo di lonza, legarla con uno spago e spolverarla di sale e pepe. Rosolare la carne con burro e olio aggiungendovi 1 spicchio d’aglio e il rosmarino (il rosmarino si può, meglio ancora, legare alla carne dopo averla lardellata). Quando la lonza comincerà ad essere dorata, toglierla dal fuoco, versarla in una pirofila da forno e bagnarla con il vino bianco. Sciogliere a questo punto la senape nel latte tiepido e unire la salsa ottenuta alla carne. Mettere in forno bollente (200°) per 30 minuti circa girando la carne di tanto in tanto. Unire, dopo 1/4 d’ora circa, le patate novelle e bagnare eventualmente con altro latte (e un filo d’olio) se mai il liquido di cottura dovesse asciugarsi troppo. A cottura ultimata, latte e senape con il fondo di cottura, saranno diventati una crema: tagliare la lonza di maiale a fette e versare la salsa prima di portare a tavola. Guarnire con qualche rametto di rosmarino. |
|
Critica (3): | |
|
Critica (4): | |
| Malcolm Mowbray |
| |
|