Lei disse sì
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Regia: | Pecchioli Maria |
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Cast e credits: |
Soggetto: Ingrid Lamminpää, Maria Pecchioli, Lorenza Soldani; fotografia: Maria Pecchioli, Nicola Melloni, Clemente Bicocchi, Ingrid Lamminpää, Domenico Lo Vetro; musiche: Rio Mezzanino; montaggio: Paola Freddi, Elsa De Falco Bonomi; suono: Niccolò Gallio; interprete: Ingrid Lamminpää; produzione: Ingrid Lamminpää, Maria Pecchioli, Lorenza Soldani; distribuzione: I Wonder Pictures; origine: Italia-Svezia, 2014; durata: 67’. |
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Trama: | Una storia d'amore fatta di musica, di rifiuto e abbandono, di accoglienza e condivisione, di imprevisti, speranze, amici e parenti, testimoni allegri di un sogno che si avvera. E' il racconto di due donne che si amano. "Lei disse si" è un frammento di Italia, di boschi e laghi svedesi ed è una festa dove il menù di nozze è a base di diritti civili. |
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Critica (1): | Due ragazze che vivono a Firenze, Lorenza Soldani e Ingrid Lamminpää, scelgono di condividere i preparativi del loro matrimonio, il festeggiamento vero e proprio e il giorno successivo allo stesso con la macchina da presa di Maria Pecchioli. Affinché l'unione si sostanzi – sembra scontato dirlo – la coppia deve uscir fuori dai confini nazionali e recarsi in Svezia, luogo di origine di Ingrid da parte paterna, dove, il 21 giugno 2013, ha luogo la festa nuziale alla presenza di parenti e amici.
Nato in seguito al successo dell'omonimo video-blog di cui sono autrici le protagoniste, Lei disse sì mostra due giovani donne decise a voler vedere riconosciuto il diritto alle proprie nozze, intese come simbolo di un futuro condiviso e da vivere alla luce del sole. «Il matrimonio è un progetto di vita, ma anche un progetto politico» dice apertamente Lorenza, riassumendo in maniera perfetta il senso di un progetto il cui pertinente sottotitolo è La rivoluzione a colpi di bouquets è appena cominciata. Del resto, la carica "ribelle" del film sta già nella scelta di mostrare il viaggio (non certo la fuga) verso la Svezia, da leggersi come allontanamento fisico quanto ideale da un'Italia in cui anche il solo dibattito sul matrimonio omosessuale sembra essere troppo incandescente: all'inizio del racconto, a livello drammaturgico, colpisce non poco la reazione di un bambino che non capisce perché due innamorate debbano recarsi tanto lontano solo per sposarsi.
Con la regia di Maria Pecchioli, benché rechi l'insolita dicitura "Un film di Maria Pecchioli, Ingrid Lamminpää, Lorenza Soldani" a sottolinearne la maternità condivisa, Lei disse sì riesce di certo ad aggirare gli ostacoli della "pellicola a tesi", con la conseguenza, a lungo andare, di perdere un po' d'occhio il suo obiettivo. Se le interviste-singole alle due protagoniste (i racconti dell'infanzia, l'opposta accettazione delle due famiglie, rifiuto o accoglienza), ai parenti e agli amici intramezzano la fase della preparazione, la parte del festeggiamento apre ad un'esposizione più fine a se stessa dove l'aspetto politico si assottiglia per lasciare spazio ad un tono da "commedia di matrimonio".
In linea di massima riuscito, è un viaggio alla conquista della felicità personale che varca l'insensatezza dei pregiudizi (e i confini italiani) con il fine di dare corpo e voce ad un'unica, chiara domanda: perché Lorenza e Ingrid non possono sposarsi in Italia? Si attende una risposta. Finanziato attraverso una campagna crowdfunding.
Marco Chiani, mymovies |
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Critica (2): | In tempi in cui il matrimonio potrebbe sembrare un’istituzione obsoleta, qualcosa di superato nella società di oggi che subisce il fascino di una nuova moralità, Lorenza e Ingrid, 30enni fiorentine ed innamorate da 7 anni, desiderano invece sposarsi. Ma devono andare in Svezia dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è consentito, anche in chiesa.
"Troppo spesso le persone non guardano, non vogliono vedere e di conseguenza non conoscono. Abbiamo deciso di rendere pubblico il nostro giorno più bello per smuovere la coscienza dell''Italia che rimane uno dei pochi paesi d’Europa dove non è prevista nessuna forma di riconoscimento per le coppie gay", dichiara Lorenza.
In tutto il mondo occidentale i movimenti per i diritti gay stanno facendo delle grandi conquiste. In Europa hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso il Regno Unito e la Francia, mentre le unioni civili sono legali in moltissimi paesi. In Italia, solo in alcune città tra cui Milano e Genova sono stati istituiti dei registri per le unioni civili, che però non hanno validità al di là dei confini comunali.
Così l'idea per Lei disse sì, di Maria Pecchioli, presentato al Biografilm Festival 2014, nasce dal seguitissimo blog delle due promesse spose e racconta post dopo post la storia romantica e divertente dei preparativi per la cerimonia italo-svedese. Ma qui non assistiamo alle angosce spesso legate all'organizzazione del grande giorno che a tratti fanno sembrare la coppia più due colleghi che due innamorati, bensì a momenti di allegria condivisi con gli amici e i parenti tra una festa di fidanzamento in Toscana, la scelta degli abiti e delle fedi, la redazione della lista degli invitati, fino al fatidico sì, pronunciato in svedese Ja, il 21 giugno 2013.
Il risultato è un documentario senz'altro originale, denso di amore e delicatezza, ma anche di riflessioni intime sulle proprie storie personali, il rapporto con i genitori, e il valore e il peso che Lorenza e Ingrid hanno dato al loro matrimonio.
"Il nostro non è solo un progetto di vita insieme ma anche politico e sociale. Perché per accettare il matrimonio ugualitario bisognerebbe allargare il significato del matrimonio, per cui un uomo e una donna mettono in atto una convivenza aperta alla procreazione. Di questo passo il matrimonio perderebbe la sua specificità e le nozze gay sarebbero un grande passo avanti nella battaglia per i diritti civili", conclude Ingrid.
Monica Straniero, cinemaitaliano.it |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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