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Orologiaio (L') - Georg Elser - Einer aus Deutschland


Regia:Brandauer Klaus Maria

Cast e credits:
Sceneggiatura: Stephen Sheppard; fotografia: Lajos Koltai; musica: George Delerve; interpreti: Klaus Maria Brandauer (Georg Elser), Rebecca Miller (Anneliese), Brian Dennehy (Wagner), Nigel Le Vaillant (Mayer), Maggie O'Neill (Berta); produzione: Deutscher Verleth/Senator; distribuzione: Life; origine: Germania, Austria, USA; 1989; durata: 102'.

Trama:Alla vigilia di un discorso che Hitler deve tenere in una birreria di Monaco, nel 1938, l'orologiaio Georg Elser lavora nell'ombra per preparare un attentato, con l'aiuto di una cameriera del locale dalla quale aspetta un figlio. Le sue precauzioni però non riescono a impedire i sospetti di un ufficiale delle SS.

Critica (1):George Elser, un fabbricante d'orologi, è sconvolto dall'ascesa di Hitler e decide quindi di fermarlo. II suo piano consiste nell'assassinare il Fuhrer nel locale in cui ogni anno avviene il raduno dei nazisti. Nel frattempo, cominciando a frequentare il posto, George stringe amicizia con Anneliese, una bella cameriera dai repentini cambi d'umore. I due si innamorano e dopo poco tempo decidono di sposarsi, ma neanche l'amore per la giovane, che tra l'altro aspetta un bambino, riesce a frenare la folle ambizione dell'orologiaio e a distorglielo dall'ambizioso progetto. Hitler scampa all'attentato per una coincidenza fortuita e il treno della libertà e della speranza, diretto verso la Svizzera, parte con una donna in più ed un uomo in meno... Lento, inesorabile, come lo scoccare delle lancette di un orologio, Seven minutes è un thriller di tutto rispetto. Non è certo un capolavoro assoluto, ma è senza dubbio, un bellissimo film che ha saputo coniugare intimismo e sentimento della Storia. E' di nuovo la tragedia degli spiazzamenti e dei traumi della guerra, miniaturizzata in un rapporto a due breve, ma intenso. Un plauso quindi a Klaus Maria Brandauer (al suo esordio dietro la macchina da presa) che ha avuto l'abilità di ricostruire alle proprie spalle e quelle degli attori, dalla bellissima Rebecca Miller allo straordinario Brian Dennehy, uno sfondo ambientale perfettamente plausibile, facendo rivivere al pubblico le insane atmosfere di una città come Monaco, brulicante di fanatici nazisti pronti a sopprimere con ogni mezzo chiunque non venerasse il culto del Fuhrer. Da segnalare, l'ottima fotografia di Lajos Koltai e la toccante colonna sonora del maestro George Delerue, il quale con le sue inconfondibili note ha dato quel tocco di romanticismo necessario per raggiungere certe emozioni, altrimenti irraggiungibili con le immagini drammatiche della vicenda.
Nicola Navazio, Dark Star n. 6, settembre 1990

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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