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Urlo - Howl


Regia:Epstein Rob, Friedman Jeffrey

Cast e credits:
Soggetto: Rob , Jeffrey Friedman; sceneggiatura: Rob Epstein, Jeffrey Friedman; fotografia: Edward Lachman; musiche: Carter Burwell; montaggio: Jake Pushinsky; scenografia: Thérèse DePrez; arredamento: Robert Covelman; costumi: Kurt and Bart; effetti: Salvador Simo Busom; interpreti: James Franco (Allen Ginsberg), Todd Rotondi (Jack Kerouac), Jon Prescott (Neal Cassady), Aaron Tveit (Peter Orlovsky), David Strathairn (Ralph McIntosh), Jon Hamm (Jake Ehrlich), Andrew Rogers (Lawrence Ferlinghetti), Bob Balaban (Giudice Clayton Horn), Mary-Louise Parker (Gail Potter), Heather Klar (fidanzata di Jack), Kadance Frank (fidanzata di Allen), Treat Williams (Mark Schorer), Joe Toronto (marinaio), Alessandro Nivola (Luther Nichols), Jeff Daniels (professor David Kirk), Allen Ginsberg (Allen Ginsberg), Johary Ramos (il gigolò), Nancy Spence Neals (un'amica); produzione: Elizabeth Redleaf, Christine Kunewa Walker, Rob Epstein e Jeffrey Friedman per Werc Werk Works-The Match Factory-Rabbitbandini Productions-Telling Pictures-Radiant Cool; distribuzione: Fandango; origine: Usa, 2010; durata: 90’.

Trama:Nel 1957 l'America puritana viene scossa dalla pubblicazione di un'opera letteraria e l'esistenza del giovane Allen Ginsberg, futuro maestro della letteratura mondiale, che si ritrova improvvisamente al centro di un processo, è messa a dura prova. Infatti il suo poema 'Howl', che ha declamato per la prima volta dinanzi al pubblico il 7 ottobre di due anni prima alla Six Gallery, trova in quell'anno un editore. Si tratta della City Light Books di proprietà del poeta Lawrence Ferlinghetti, un coraggioso estimatore dell'arte. L'America reagisce scandalizzata e in breve tempo tutte le 520 copie stampate vengono requisite dalla polizia e autore e editore di vedono accusati di oscenità. Il processo, destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva e a consacrare il giovane poeta alla gloria, segna l'inizio della cultura underground. In un processo pieno di colpi di scena, il procuratore Ralph McIntosh metterà Ginsberg e la sua esistenza dissoluta sotto agli occhi di tutti, mentre l'avvocato difensore Jake Ehrlich, da sempre impegnato nella salvaguardia dei diritti civili, proverà ad aprire gli occhi all'America.

Critica (1):Scelto come film d'apertura all'ultimo Sundance, Howl è finalmente in Italia. (...) Fermamente ancorato al più noto e forse il più arditamente sperimentale tra gli scritti di Allen Ginsberg (da cui prende anche il titolo, in Italia Urlo) Howl ha i suoi due punti forti nelle parole di Ginsberg (prese non solo dalla poesia, ma da decine di interviste rilasciate nel corso degli anni) e nell'interpretazione che James Franco dà del grande poeta di Newark. Lavorando a partire da uno dei pochissimi filmati in cui Ginsberg si vede da giovane il rivoluzionario Pull My Daisy di Robert Frank (che però non aveva suono in sync), dalle più frequenti apparizioni di quando era anziano e da dozzine e dozzine di registrazioni di Howl (...). Franco (che in Milk era Scott Smith) evoca con naturalezza sorprendente, l'intensità, la dolcezza, la vulnerabilità, unita però a quel lieve senso di imminente pericolo che emanavano dall'aura di Ginsberg. Che lo si veda, nel 1955, in bianco e nero, leggere Howl in un coffee shop californiano con i muri di mattoni, circondato da giovani entusiasti, mentre si innamora di Jack Kerouac, attraversa l'America con Neal Cassady o, nel 1957, a colori, in una lunga intervista rilasciata dal suo appartamento newyorkese – la voce, l'inflessione, le pause, i sorrisi accennati, i gesti per preparare il tea, l'opacità dello sguardo... ne fanno un Ginsberg verissimo e commovente.
Giulia D'Agnolo Vaillan, Il Manifesto, 27/8/ 2010

Critica (2):Tre stili perfettamente armonizzati fra loro. La cronaca in apparenza oggettiva del processo con interventi di accusa, difesa, testimoni; le letture dei suoi versi compiute in pubblico da un giovane Ginsberg alternate a un'intervista immaginaria in cui lo stesso Ginsberg, con qualche anno in più, svela se stesso, le ragioni della sua poesia, le tappe più salienti della propria vita, la madre in manicomio, l'omosessualità, le rivolte. Con la trovata che i versi letti e scanditi purtroppo in italiano vengono visualizzati da una animazione cui ha posto mano anche un noto collaboratore dello stesso Ginsberg, Eric Drooker, interpretando con fantasiosa fertilità visiva i temi e i momenti di quella poetica in cui la violenza più dura sapeva spesso accompagnarsi a lirismi di una quasi impalpabile quiete. Con il risultato di approdare ad un film in cui il documento sa farsi dramma e la cronaca si trasfigura in un'azione in cui i personaggi reali acquistano dimensioni di forte impatto emotivo. Dà volto al principale James Franco che, dopo essere stato James Dean e tre volte Spiderman, qui riesce a ricostruire con forte evidenza e partecipazione decisa le varie fasi attraversate da Ginsberg prima agli esordi poi meno giovane: con una autenticità straordinaria.
Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 28/8/2010

Critica (3):

Critica (4):
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