Quanto basta
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Regia: | Falaschi Francesco |
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Cast e credits: | Sceneggiatura: Filippo Bologna, Ugo Chiti, Francesco Falaschi, Federico Sperindei; fotografia: Stefano Falivene; musiche: Paolo Vivaldi; montaggio: Patrizio Marone; scenografia: Andrea Di Palma; interpreti: Vinicio Marchioni (Arturo), Valeria Solarino (Anna), Luigi Fedele; produzione: Guglielmo Marchetti, Daniele Mazzocca, Fabiano Gullane, Caio Gullane, Pablo Torrecillas, Rodrigo Castellar per Notorious Pictures, Verdeoro; distribuzione: Notorious Pictures; origine: Italia, 2017; durata: 92’. |
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Trama: | Arturo è uno chef talentuoso che, finito dentro per rissa, deve scontare la pena ai servizi sociali tenendo un corso di cucina nel centro per ragazzi autistici diretto da Anna. Guido ha la sindrome di Asperger e una grande passione per la cucina. L'improbabile amicizia tra i due aiuterà Arturo a cambiare vita.
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Critica (1): | "Questa storia dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che dalla diversità si può solo imparare. Il contatto con chi viene considerato 'diverso' arricchisce le persone cosiddette 'normali'". Vinicio Marchioni è Arturo, uno chef dalle mani d'oro ma dalla testa calda che impara a stare al mondo grazie alla frequentazione di un gruppo di ragazzi con sindrome di Asperger. Uno in particolare gli cambia la vita perché ha la ricetta per prenderlo dalla parte giusta. Con quella passione per timo, maggiorana, pepe, cipolla. (…)
"Quando ho letto la sceneggiatura mi ha colpito l'evoluzione di quest'amicizia che si sviluppa lungo tutto il racconto", spiega Marchioni, che nel film è un cuoco non più di successo con problemi di controllo dell'aggressività, "problematico, cinico, disilluso, troppo bravo per i ristoranti scarsi e troppo sputtanato per quelli fighi". Arturo deve finire di scontare la pena ai servizi sociali tenendo un corso di cucina in un centro per ragazzi autistici in cui lavora Anna (Valeria Solarino), assistente sociale. Lì incontra Guido, giovane aspirante cuoco con sindrome di Asperger. Quando le circostanze lo obbligano ad accompagnare Guido a un talent culinario (manifestazine che Arturo odia) si crea un rapporto di quasi fratellanza che cambia i destini di entrambi.
"All'inizio ad Arturo non frega nulla di Guido, anzi, lo tratta anche molto male. Mi piaceva il fatto che non ci fosse un atteggiamento buonista rispetto a questi temi. Il mio personaggio ha una forte tendenza alla critica, alla polemica, che ha finito per emarginarlo. Ma di fronte alla 'neurodiversità' del ragazzo, che non è inferiorità, Arturo tende a cambiare a poco a poco il proprio atteggiamento e a ridefinirsi come persona". Da parte sua, Guido rischia di apparire troppo normale per essere bisognoso di supporto e troppo bizzarro per potersi inserire nel mondo del lavoro. Ma sia Arturo che Guido hanno una visione personale del cibo e della gastronomia. E ai fornelli sono più tradizionalisti che sperimentatori. Quanto basta è un film sull'amicizia più che sulla cucina, ma è davanti al cibo che i due trovano un punto d'incontro.
"È una commedia di sentimenti – continua Marchioni – con una grazia e un tocco che non mi sembra di aver visto molto nei film italiani recenti. Ma è soprattutto un inno al valore dell'estraneità. Abbiamo fatto una settimana di riprese con un gruppo di sette, otto ragazzi con sindrome di Asperger, all'interno di questa scuola. Sono ragazzi con un'esplosione di vitalità, con intelligenze sovrumane e un grado di sensibilità che in giro te la sogni. Al netto di ogni cliché, e basandosi solo sull'esperienza personale che poi alla fine è quella che conta, alla fine il contatto con qualsiasi tipo di diversità ti rende più ricco. Sempre che tu abbia quel grado di apertura d'animo che ti permette di incrociare la tua vita con quella dell'altro".
Alessandra Vitali, repubblica.it |
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