Maddalena: zero in condotta
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Regia: | De Sica Vittorio |
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Cast e credits: |
Soggetto: dalla commedia "Magdàt kicsapjàk" di Làsló Vada (da cui Làskó Vajda ha tratto nel 1936 il film omonimo); sceneggiatura: Ferruccio Biancini; dialoghi: Vittorio De Sica; fotografia: Mario Albertelli; scenografia: Gastone Medin; musica: Nuccio Fiorda; montaggio: Mario Bonotti; aiuto regia: Maria Stephan; interpreti e personaggi: Vera Bergman (l'insegnante Elisa Malgari), Carla Del Poggio (Maddalena), Vittorio De Sica (Alfredo Hartman figlio, padre e nonno), Roberto Villa (Stefano Armani), Eva Irasema Dilian (Eva, la privatista), Amelia Chellini (la direttrice), Paola Veneroni (l'allieva spiona), Armando Migliari (il professore di chimica), Arturo Bragaglia (il professore di ginnastica), Pina Renzi (una insegnante), Lina Marengo (la professoressa di geografia), Guglielmo Barnabò (il signor Emilio Lenci), Giuseppe Varrai (il bidello Amilcare Bondani), Dora Bini (l'allieva Caricati), Vera Ruberti, Enza Delbi (due allieve), Livia Minelli, Alda Grimaldi, Titti Speri, Irma Corelli, Gina Moneta Cinquini; direttore di produzione: Giorgio Genesi; produzione e distribuzione: Artisti Associati; origine: Italia, 1940; Durata: 80' |
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Trama: | L'insegnante di corrispondenza commerciale in una scuola femminile, ha avuto la bizzarra idea di scrivere una lettera d'amore all'ipotetico destinatario di lettere di commercio il cui nome è indicato nei libri di testo. La missiva, caduta nelle mani di una allieva, viene spedita e raggiunge il destinatario - capo di una azienda viennese - che effettivamente esiste. Il giovane, lusingato dal mistero di quella lettera, si precipita a Roma per rintracciare l'autrice. La cosa minaccerebbe di finire in uno scandalo che comprometterebbe la insegnante se l'allieva,, pentita e commossa, non si accusasse ai superiori. Non contenta di ciò ella riesce anche a far incontrare il viennese con la maestrina e a concludere il loro matrimonio. |
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Critica (1): | [...] Maddalena zero in condotta è il secondo film di De Sica regista e il simpatico attore - che naturalmente è tra gli interpreti - conferma le possibilità di una sua regia lieve e garbata come il tono del film esigeva [...]. Il film è tenue, lieve, un po' artificioso, sovente grazioso, quasi sempre piacevole. Su tipi e gruppetti d'allieve l'occhio di De Sica si è posato con una particolare compiacenza e ha saputo sviluppare figurine assai giovanili e quadretti gustosi [...]. Tra gli interpreti tutti a posto [...] appaiono due nuove promettenti attrici: Eva Bergman e Carla del Poggio, e accanto a loro, in due deliziose particine di scorcio, sono due esordienti: Eva Dilian e Paola Veneroni. Segnamone i nomi: è probabile, e non sarà spiacevole, che le si debba presto ritrovare. Mario Gromo, La Stampa, Torino, 1 gennaio 1941 |
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Critica (2): | La misuratezza, il garbo, un leggero tono di sentimentalismo, un ottimismo, in fondo, pulito e composto sono le doti di Vittorio De Sica attore. Le stesse sono quelle di Vittorio De Sica regista. È questo, se non erriamo, il secondo film che il nostro attore dirige, e rappresenta senza dubbio un gran passo innanzi sul precedente. Sarà stata forse la materia e del soggetto e delle persone a disposizione, sarà stato il garbato intreccio della storia, quello che è certo, si è che De Sica è tanto più riconoscibile in questo lavoro come in nessun altro del passato: e non intendiamo parlare di quello diretto da lui, ma anche di quelli in cui entrò come attore. Senza dubbio la scuola cameriniana è qui chiara, balza subito agli occhi, ma a ben vedere c'è qualcosa di diverso in quest'aria, c'è qualcosa di nuovo. Un indugiare, un sostare in certi motivi, che Camerini avrebbe tagliato più netti e decisamente. Il racconto che si muove, come titolo stesso annuncia, nella consueta atmosfera delle scuole del nostro cinematografo, ha soprattutto una dote: quella di correre via allegramente e con un vero ritmo piacevole e gaio che, se non è quello vero e proprio del film "serrato" e organico" come si vorrebbe che fosse anche da noi, ha tuttavia una sua impronta e sa piano piano prendere lo spettatore. Tra gli attori ricordiamo la Bergman e la Dilian a posto nei loro ruoli. Carla Del Poggio, giovanissima e di una promettente graziosità, è la turbinosa e irrequieta Maddalena.
Giuseppe Isani, Cinema, V, 109, Roma, 10 gennaio 1941, p. 109 |
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Critica (3): | [...] Maddalena e la sua compagna privatista sono parenti delle Helen Parrish e delle Nan Grey (interpreti di First Love di Henry Koster e di Girls School di John Brahm); appartiene alla schiera delle fanciulle dalla vita senza difficoltà, gaiamente sentimentali, che soltanto per comodità del soggettista frequentano la scuola commerciale anziché il liceo, come richiederebbe la loro agiatezza.[...] Carla Del Poggio ha dato vita a questa figura, dimostrando di possedere attitudini per parti più impegnative. Eva Dilian è la gustosa privatista. Vittorio De Sica è stato il disinvolto regista del film ed ha sostenuto, inoltre, tre parti diverse; il giovanotto, il padre del giovanotto, il nonno del giovanotto.
Francesco Pasinetti, Primato, 11 ,2, Roma 15 gennaio 1941, p. 21 |
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Critica (4): | |
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