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Come un tuono - Place Beyond the Pines (The)


Regia:Cianfrance Derek

Cast e credits:
Sceneggiatura: Ben Coccio, Darius Marder, Derek Cianfrance; fotografia: Sean Bobbitt; musiche: Mike Patton; montaggio: Jim Helton, Ron Patane; scenografia: Inbal Weinberg; arredamento: Jasmine E. Ballou; costumi: Erin Beach; interpreti: Ryan Gosling (Luke), Bradley Cooper (Avery Cross), Eva Mendes (Romina), Dane DeHaan (Jason), Emory Cohen (AJ), Ray Liotta (Deluca), Rose Byrne (Jennifer), Bruce Greenwood (Bill Killcullen), Mahershalalhashbaz Ali (Kofi), Harris Yulin (Al), Robert Clohessy (Weirzbowski), Olga Merediz (Malena), Gabe Fazio (Scott), Ben Mendelsohn (Robin Van Der Zee); produzione: Electric City Entertainment in associazione con Verisimilitude; distribuzione: Lucky Red; origine: Usa, 2012; durata: 140’

Trama:New York. Luke, leggendario pilota di motociclette che gira il mondo con lo show itinerante "globo della morte", scopre di essere diventato padre di un bambino, avuto dalla sua ex compagna Romina. Deciso a provvedere alla nuova famiglia, Luke abbandona lo show e inizia a commettere una serie di rapine in banca riuscendo a farla franca grazie alle sue estreme abilità nella guida. Lungo la sua strada, però, incontrerà l'ambizioso Avery Cross, un poliziotto deciso a far carriera in un Dipartimento pieno di corruzione. Nell'arco di 15 anni, i peccati commessi nel passato lasceranno una pesante eredità di violenze; l'unico rifugio sembrerà essere quello che in lingua mohawk viene definito "il posto al di là del bosco di pini"...

Critica (1):(…) Come un tuono - sono tre film in uno, a firma del molto indipendente e sentimentale Derek Cianfrance, di cui abbiamo visto Blue Valentine, sempre su dinamiche familiari, sui baratti di rimorsi & rancori, sui bilanci affettivi. E sempre col girovago Ryan Gosling, amante dei personaggi sensibili, ai margini, che qui, biondo e multi tatuato (un pugnale sotto l'occhio), è bravissimo, vince il primo tempo della storia restando evocato nel secondo. Avvio strepitoso, la vestizione presa di spalle in piano sequenza del campione di moto che al luna park, sempre quello fin dai tempi di Hitchcock, volteggia nel globo della morte. Somiglia al campione d'auto di Drive e va aggiunto ai “Ribelli on the road” (Gremese), libro appena uscito su moto e bikers nel cinema. (...) Melodramma, gangster movie, tragedia greco americana, film sul passato che torna alla Jacques Tourneur, come i noir di una volta. In 2 ore e 20 c'è tempo per una maxi sceneggiatura scritta per prendere al lazo tutti i personaggi, osservando sotto la lente la sensibilità dei macho e la determinazione della bella Eva Mendes, in vesti dimesse. Giocato sulla contrapposizione dei due attori del momento, i due sex symbol dell'era Obama, il citato Gosling e Bradley Cooper che, esaurite le Notti da leoni (…), s'è dedicato a una carriera che lo ha messo in prima fila, esponendo qui il cinismo americano che crede ci sia ancora bisogno di eroi. Sono bravissimi pure i rampolli che si palleggiano altrui follie, amori e responsabilità, ma gettando una speranza al di là del posto al di là dei pini, come dice il titolo originale che prende spunto dai nativi Mohawk e dalla suggestiva natura che non appare mai a sproposito, motore della storia fino al geometrico finale rettilineo verso chissà dove e perché.
Maurizio Porro, Il Corriere della Sera, 4/4/2013

Critica (2):Dopo un'apprezzata opera prima (Brother Tied, 1998), Derek Cianfrance è passato a girare documentari per la tv; poi nel 2010 è tornato al lungometraggio con Blue Valentine, ballata triste di un amore finito che, pur di poca fortuna con il pubblico (da noi è uscito durante l'ultimo Festival di Sanremo), è stato ben accolto dalla critica. Ora, a confermare il suo indubbio talento di cineasta, arriva Come un tuono, sorta di dramma in tre movimenti. (...) Non era facile trovare i giusti equilibri in un progetto di storia che cambia di protagonisti, epoca e registro mescolando gangster story, poliziesco e melò; e in effetti Come un tuono risente a tratti di tanta complessità di temi: oltre al fatto che, in presenza di più episodi, viene naturale preferire uno all'altro. Ma resta coerente nel film la forza unitaria di una vena di profondo intimismo che Cianfrance sa come tradurre in densi piani sequenza: con la macchina da presa incollata a protagonisti che si dibattono nella tela di traumi e pulsioni di cui non sono consapevoli; o di cui stanno appena prendendo coscienza. L'effetto è assai emozionante quando sono in ballo interpreti del fascino e dell'intensità di Gosling, angelo maledetto dal cuore puro, e di Cooper, eroe dal cuore oscuro; mentre la terza parte, che dal punto di vista drammatico dovrebbe rappresentare l'apice, soffre del minor peso specifico sia dei giovani attori che dei loro ruoli. Tuttavia, da questo neppur quarantenne regista del Colorado ci aspettiamo molto.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa, 4/4/2013

Critica (3):

Critica (4):
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