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Vita privata di Sherlock Holmes (La) - Private Life of Sherlock Holmes (The)


Regia:Wilder Billy

Cast e credits:
Soggetto: Tratto dai libri di Arthur Conan Doyle; sceneggiatura: I.A.L. Diamond, Billy Wilder ; fotografia: Christopher Challis; musiche: Miklos Rozsa; montaggio: Ernest Walter; interpreti: Robert Stephens (Sherlock Holmes), Colin Blakely (Dr. John Watson), Geneviève Page (Gabrielle Valladon), Christopher Lee (Mycroft Holmes), Tamara Toumanova (Madame Petrova), Clive Revill (Nikolai Rogozhin), Irene Handl (Mrs. Hudson) ; produzione: Mirisch Company; origine: Gran Bretagna, 1970; durata: 128'.

Trama:In casa di Sherlock Holmes, detective noto in tutto il Regno Unito (dove le sue avventure - narrate su un periodico dal dottor Watson, suo fido collaboratore e biografo - sono lette persino dalla regina Vittoria), giunge, una notte, una giovane donna in stato di shock. Moglie di un ingegnere belga, misteriosamente scomparso, costei vuole che Holmes glielo ritrovi o accerti, perlomeno, quale sorte gli sia toccata. In compagnia di Watson e della donna, il celebre detective, rifiutando di seguire i consigli del fratello che, funzionario del servizio segreto, ha tentato di dissuaderlo, parte per la Scozia; qui, dopo aver visitato - in cerca di qualche traccia dello scomparso - numerosi castelli, s'installa coi suoi compagni in una locanda sulle rive del lago di Loch Ness. Incuriosito da una presunta visione del dottor Watson che ha creduto di scorgere, nel lago, un mostro, Holmes scopre che l'animale non è, in realtà, che un ordigno bellico, cioè il prototipo di un sommergibile mascherato in quel modo per impedire ai tedeschi di impadronirsene. Ma non è, questa, l'unica scoperta del detective: la giovane donna è una spia tedesca che si è servita di lui per scoprire il luogo dove veniva costruito il sottomarino. Riuscito, agendo d'accordo col proprio fratello, a far fallire il piano della donna e quello dei suoi complici, Sherlock s'accomiata, con una punta di rimpianto, dalla bella spia (che il governo inglese si è accontentato di espellere), per sapere, qualche tempo dopo, che ella, finita, per servizio, in Giappone - è stata arrestata e condannata alla fucilazione.

Critica (1):Tipico film maledetto, senza attori celebri, senza implicazioni politiche e sessuali, quindi passato nelle sale un paio di giorni e in ritardo, quasi di nascosto, pubblico entrato per caso, magari col bambino per via del titolo che ricorda i fumetti. Contraddizioni di una forma di spettacolo che si vuole arte, ma che in verità e ancora legata a delle leggi di consumo tra le più squallidamente volgari.
Film non di un esordiente sconosciuto, ma di un nome tra i più celebri del cinema americano, di Billy Wilder, regista quasi settantenne, La vita privata di Sherlock Holmes parte da alcuni oggetti - reliquia del celebre investigatore: il berretto dalle due visiere, la pipa, la lente, una siringa, il diario del dott. Watson. Resti arcinoti di un ricordo, icone letterarie tramandateci da tempo, simboli di un personaggio astratto, idealizzato. Da questi frammenti di realtà Wilder ricostruisce un nuovo personaggio, falso anche questo perché di celluloide, ma straordinariamente vero perché restituito in dimensioni finalmente umane.
Man mano che il film prosegue i simboli del ricordo letterario sfumano a pura decorazione. Holmes, ragionamento astratto, intelligenza razionale, incontra una donna. E la bellezza, è facile indovinarlo, avrà il sopravvento sull'intelligenza.
Ma da questo viaggio all'interno di un personaggio, da questa ricostruzione fisica di un simbolo, l'intelligenza di Holmes non è certamente avvilita: al contrario, nell'incontro con l'energia creativa del regista, acquista nuovi insospettati valori. Quella che poteva essere soltanto la furba trovata di uno scrittore di libri gialli si trasforma in uno studio acutamente introspettivo dei rapporti umani.
Tutto questo, per chi conosce lo stile dell'autore di A qualcuno piace caldo, non poteva risolversi in una dissertazione aridamente scientifica. Ed infatti, il film, secondo le tipiche concezioni wilderiane, si svolge su binari della commedia di gran classe, sorretta da un dialogo squisitamente intriso di tipico "humour" inglese, servito da una fotografia perfetta, da una ricostruzione storica d'ambiente esemplare. Sorprendente ed insolita operazione di riesumazione letteraria che unisce ad una fantasia alla Verne l'intelligente volontà di ricercare l'uomo. Perfetto esempio di cinema tradizionale, The Private Life of Sherlock Holmes appartiene alla parte piu' fulgida della lunga strada cinematografica di Billy Wilder.
Fabio Fumagalli, rtsi.ch/filmselezione, 10/5/1973

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Billy Wilder
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