Betty - Betty
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Regia: | Chabrol Claude |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Claude e Aurore Chabrol dal romanzo omonimo di George Simenon; fotografia (colore): Bernard Zitzermann; montaggio: Monique Fardoulis; musica: Matthieu Chabrol; interpreti: Marie Trintignant (Betty Etamble), Stéphane Audran (Laura), Jean François Garreaud (Mario), Yves Lambrecht (Guy Etamble), Christiane Minazoli (Madame Etamble), Piene Verníer (il dottore); produzione: Marin Karmitz per MK2 Productions/C.E.D. Productions/FR3; origine: Francia 1992; durata: 103' |
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Trama: | Tratto da un romanzo di George Simenon, racconta la storia di Betty, moglie di un uomo importante, costretta a lasciar la famiglia dopo aver firmato una carta con cui rinunciava a ogni pretesa sui figli,adultera e alcolizzata, è raccolta in un bar da una generosa signora che le offre alloggio e comprensione, ma tradisce anche quel rapporto di amicizia |
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Critica (1): | Chabrol, un regista che come il suo vecchio amico François Truffaut ha sempre "amato le donne", rimanendo affascinato dalla loro personalità complessa e contraddittoria, l'entomologo del cinema francese per la capacità di osservare i comportamenti umani, sceglie questa volta di tradurre in immagini un vecchio romanzo di Georges Simenon e di narrare in modo distaccato la vicenda, senza sperare di riuscire a capirne tutti i segreti.
Una sera Betty cammina da sola per la strada; è ubriaca e viene accompagnata da un amico occasionale in un ristorante dalle parti di Versailles,"Le trou", dove ogni sera si danno appuntamento strani personaggi che si lasciano vivere. Qui incontra Laura, una donna che dalla morte del marito cena ogni sera nel locale e che è divenuta l'amante del proprietario. Betty ha ricordi confusi della serata: i suoceri che l'hanno cacciata via di casa per avere tradito il marito facendole accettare un assegno con l'impegno di non vedere più i figli. Laura, un'elegante e matura Stephane Audran, presenza-feticcio nelle opere del cineasta d'oltralpe, propone alla donna di rimanere ospite nell'albergo in cui risiede. Soggiornando nella stanza accanto, Betty riflette sul suo passato, sulla passione per l'alcol ed il sesso, sull'essere inadatta al matrimonio, sulle frustrazioni di madre. A lei non è rimasto nulla, soltanto i ricordi di quando spiava la bambinaia che soddisfaceva le voglie dello zio, dello studente che incontrava nella sua cameretta, del sassofonista sedotto nell'appartamento del marito per pura provocazione. Lo strano rapporto con l'amica, fatto di sguardi, di silenzi significativi e di passione per l'alcol, fa nascere a poco a poco nella sconfitta Betty la voglia di ricominciare e di potersi salvare portando via a Laura il suo giovane amante, Mario. Chabrol, nello scrivere la sceneggiatura, sceglie la fedeltà assoluta al libro, spostando soltanto l'azione dagli anni '60 ai giorni nostri e facendo delle notazioni cattive ed ironiche sugli Etamble, famiglia borghese di provincia trasferitasi a Parigi. Il regista conferma la sua maestria nel dirigere le attrici Marie Trintignant è formidabile nel ruolo dell'eroina di Simenon. Il suo viso nervosamente contratto, i suoi occhi resi gentili dall'alcol e dal fumo, le sue movenze comiche da gatta nella sequenza del tradimento con il musicista, i suoi silenzi più espressivi di mille parole e la sua voce roca e dolorosa non si dimenticano facilmente. L'attrice, premiata al festival di Taormina con il Cariddi per la migliore interpretazione, torna a lavorare con il cineasta francese dopo la parentesi di Un affare di donne e riesce a fare della borghese protesa a distruggere se stessa senza preoccuparsi delle conseguenze dei suoi comportamenti un personaggio completo e vitale.
Con un'opera di rara finezza psicologica, Chabrol evita le facili trappole del melodramma, lasciando un segno profondo nella galleria personale di ritratti femminili da ricordare, sgradevoli ed affascinanti, ma espressione della complessità dell'animo umano.
Domenico Barone, Vivi il cinema, n. 44-45
Claude Chabrol, nato a Parigi il 14 giugno 1930, si laurea in lettere a Parigi e si dedica alle sue due passioni principali: il cinema e il romanzo poliziesco. Diventa amico di Truffaut, Rivette, Rohmer e Godard costituendo il gruppo di critici che diede luce ai "Cahiers du cinema ". Dal 1974 ha svolto un'intensa attività di regista televisivo realizzando due episodi della serie Fantomàs e quattro episodio della serie Histoires insolites. Oltre ad essere un bravo ed apprezzato regista, Chabrol è comparso come attore in moltissimi film. Amante del poliziesco ha realizzato una serie di film dedicati all'Ispettore Lavardin, di sua creazione. |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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