Susanna - Bringing Up Baby
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Regia: | Hawks Howard |
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Cast e credits: |
Soggetto: tratto da un racconto di Hagar Wilde; sceneggiatura: Hagar Wilde, Dudley Nichols; fotografia: Russell Metty; musiche: Roy Webb; montaggio: George Hively; scenografia: Van Nest Polglase; costumi: Howard Greer; effetti: Vernon L. Walker; interpreti: Katharine Hepburn (Susan Vance), Cary Grant (David Huxley), Charles Ruggles (Horace Applegate), Walter Catlett (Constable Slocum, il governatore), Barry Fitzgerald (Gogarty), Virginia Walker (Alice Swallow), George Humbert (Louis), George Irving (Alexander Peabody), Richard Lane (il direttore del circo), Nissa il leopardo, May Robson (Zia Elizabeth), Fritz Feld (Dr. Fritz Lehmann), Frank Marlowe (Joe), John Kelly (Elmer), Leona Roberts (Hannah Gogarty); produzione: Rko Radio Pictures; origine: Usa, 1938; durata: 102’. |
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Trama: | Un giovane zoologo, timido e studioso, si incontra casualmente con una ragazza capricciosa e balzana. Questa, con la ottima intenzione di aiutarlo, lo trascina in una serie di avventure ridicole ed eroicomiche, finendo per presentarlo sotto una pessima luce alle persone stesse del cui appoggio il giovane era tanto desideroso. L' indiavolata serie di equivoci ed incidenti buffoneschi termina con una promessa di matrimonio tra lo studioso e la sua piccola tiranna. |
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Critica (1): | Mentre sta portando a termine la ricostruzione dello scheletro di un dinosauro, un goffo paleontologo s'imbatte in Susan, ricca ed eccentrica signorina che, invaghitasi di lui, gli combina un sacco di guai. Di questo capolavoro della screwball comedy degli anni '30 Hawks, produttore-regista per la RKO, diceva che ha un grave difetto: tutti i personaggi sono picchiatelli sebbene, nonostante le apparenze, il più “normale” sia proprio Susan. È, comunque, un modello di ritmo, intelligenza, lucidità nell'assurdo, mancanza di tempi morti, ferrea concatenazione di cause-effetti comici, tecnica della caricatura che non esclude l'affetto per i caricaturati. Presenti i temi conduttori del cinema di Hawks: l'umiliazione, la dignità offesa, il gusto dell'avventura fisica e, sia pur ribaltato sulla farsa, l'elogio del know-how, cioè del professionismo. Il Baby del titolo originale è un cucciolo di leopardo. Sceneggiatura di Dudley Nichols e Hagar Wilde. Troppo divertente e intelligente per avere sostenitori agli Oscar.
Il Morandini, Zanichelli Editore |
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Critica (2): | Al centro di Susanna è inizialmente la figura di un paleontologo, il professor David Huxley, intento in laboratorio a ricostruire lo scheletro d'un dinosauro. Ne è letteralmente innamorato. Durante e alla fine di una partita di golf l'equivoco provocato dalle due auto identiche lo costringe a fare la conoscenza di Susan Vance (Katharine Hepburn), una ereditiera che, nonostante le sue energiche proteste per lo scambio, lo rapisce materialmente, mentre sta tentando di far valere le proprie ragioni sul predellino della macchina. L'imprevisto distrugge radicalmente il modo di vita e i progetti di David. Nel giro di ventiquattr'ore, il malcapitato vede andare in fumo il matrimonio con la segretaria Alice, e naufragare l'iniziativa di aprire un “suo” museo (litiga coi finanziatori durante una movimentatissima festa). Ma i guai non finiscono qui: l'indomani, simulando un incidente, Susan riesce a riconvocare presso di sé il frastornato e già vinto David, per affidargli la cura del proprio leopardo addomesticato, Baby. Il passaggio con l'animale dà luogo a situazioni esilaranti, come l'urto con un autocarro pieno di galline, e le conseguenti scene di panico, con gran svolazzo di piume, e l'intervento dello sceriffo. In una successiva sequenza, altrettanto irresistibile, David, dopo una doccia, è sorpreso dalla zia di Susan mentre indossa casualmente una vestaglia femminile: ormai rassegnato a ogni umiliazione, si scusa accreditando il sospetto d'una propria repentina omosessualità. La devastazione materiale del mondo di David continua. Il cane di Susanna ruba l'osso essenziale mancante alla ricostruzione del dinosauro, che David aveva ricevuto per posta: la scoperta del furto costringe la vittima a una disperata quanto vana ricerca in giardino. Gli avvenimenti precipitano con la fuga di Baby, che si sovrappone a quella di un altro leopardo scappato da un circo. Susan, naturalmente, recupererà quest'ultimo, dopo animate scene di caccia nel corso delle quali giunge metaforicamente a “catturare” lo stesso David, armata di una rete per farfalle (cui egli contrappone una mazza da cricket). L'intrecciarsi delle loro strade con quelle di un ubriaco porta i due, in tempi diversi, in prigione: persino in questa situazione d'emergenza si vede quanto David sia ormai schiavo di Susan. Liberati dall'intervento di parenti, amici e finanziatori, nonostante la ricomparsa della segretaria-fidanzata di David, la vicenda si avvia a una perigliosa conclusione. Sarà Susan a determinarla. Torna a visitare David che lavora sullo scheletro del dinosauro e ne provoca, nel tentativo di abbracciare l'amato, il disastroso crollo. (...)
Lungo sarebbe l'elenco delle sequenze memorabili. In Susanna, la distruzione dell'auto dello scienziato ad opera della noncurante protagonista, nella solarità del campo di golf (esaltata dalla translucida fotografia di Russell Metty) dà l'avvio a una progressiva marcia «dalla luce all'oscurità» (...): di ambiente in ambiente e di situazione in situazione, il personaggio maschile giunge alla cattività completa, anche fisica (al di qua delle sbarre Susan, che non si scompone nemmeno nelle situazioni più imbarazzanti, lo guarda beffardamente). (...)
Nuccio Lodato, Howard Hawks, Il Castoro Cinema, 9/1977 |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
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