Signore del male (Il) - Prince Of Darkness
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Regia: | Carpenter John |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: Martin Quatermass (pseudonimo usato da John Carpenter); fotografia: Gary Kibbe; montaggio: Steve Mirkovich; musica: John Carpenter, in associazione con Alan Howarth; costumi: Deahdra Scarano; interpreti: Donald Pleasence (il prete), Jameson Parker (Brian), Victor Wong (Birack), Lisa Blount (Catherine), Dennis Dun (Walter), Susan Blanchard (Kelly), Anne Howard (Susan), Ann Yen (Lisa), Ken Wright (Lomax), Dirk Blocker (Mullins), Jessie Lawrence Ferguson (Calder), Peter Jason (Dr. Leahy), Robert Grasmere (Wyndham), Tom Bray (Etchinson), Joanna Merlin (signora con la borsa); Alice Cooper (barbone in strada), Betty Ramey (suora); produzione: Alive Films; distribuzione: Cineteca Lucana; origine: USA, 1987; durata: 101'. |
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Trama: | A Los Angeles un prete cattolico scopre in una vecchia Chiesa abbandonata, una specie di enorme teca, in cui si agita in permanenza un liquido verdastro. Si mette così d'accordo con Birack, uno scienziato cinese ed una équipe di giovani studiosi (fisici, biologi e radiologi di ambo i sessi) e con loro si installa in loco, con computer e strumentazioni varie. A tener conto di quanto si legge in un antico libro, parzialmente scritto in copto, tutto concerne il Maligno e la sua terribile forza, ora imprigionata in quel contenitore, collocato su di una specie di altare. Durante una notte allucinante, ad uno ad uno, quasi tutti vengono contagiati dal Male. La prima a caderne vittima è la radiologa Susan, infettata da uno spruzzo del liquido, schizzato fuori dalla teca luminescente. Poi tocca ai suoi colleghi, colpiti e poi depositari (e trasmittenti) di quella dannata forza distruttiva. Antidoti non ce ne sono, la scienza è impotente e le violenze continuano, mentre tutti fanno a turno un identico sogno, in cui l'Anticristo - ormai libero - minaccia loro e l'umanità. Mentre il prete, da prima assai strambo, ora prega fervorosamente, l'ultima tra le ragazze - Catherine - si lancia dalla finestra nel vuoto insieme a Kelly (trasformata quest'ultima in un mostro orrendo e sanguinolente, ma potente, che reca sul braccio un segno magico), offrendo se stessa in olocausto. |
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Critica (1): | Il signore del male (1987) e Il seme della follia (1995) sono film molto diversi girati in circostanze diverse.
Il signore del male è il primo film di Carpenter realizzato per la Alive Entertainement, che produrrà anche Essi vivono. L'accordo con la Alive terminerà con una causa, vinta da Carpenter, ma prima della rottura gli renderà possibile tornare ai film a basso costo dei suoi inizi. Questo dopo che un decennio di progetti sempre più costosi, concretizzatisi in quattro film realizzati uno dopo l'altro per delle Majors (Universal, Columbia, Fox), gli avevano tolto definitivamente la voglia di fare cinema in quel modo.
Di conseguenza, Il signore del male ha un budget così ridotto che la teca di cristallo che contiene l'Anticristo è stata paragonata, da più di un recensore, a una lava lamp (lampade piene di liquido colorato che andavano forte negli anni '60; N.d.C.). La verità, rivelata da Carpenter nel materiale promozionale del film, è che la teca era stata modellata sui tubi usati per imprigionare le sue vittime rimpicciolite dal pazzo fabbricante di bambole in Attack of the Puppet People. Si trattava, quindi, di un omaggio a Bert I. Gordon, scrittore-regista-produttore di classici horror anni '50 dagli effetti speciali così brutti che, in un'intervista, questi si vantò delle loro qualità brechtiane.
Per contrasto, Il seme della follia è un film da 11 milioni di dollari, con effetti speciali della Industrial Light and Magic e trucchi della NKB, che poi avrebbe fatto quelli di Dal tramonto all'alba. Inoltre, mentre Carpenter ha scritto lui stesso Il signore del male, sotto lo pseudonimo trasparente di Martin Quatermass, quando ha girato Il seme della follia è partito da una sceneggiatura di Michael de Luca, che aveva cercato di convincerlo a dirigerla fino dal 1988 e che, nel frattempo, era diventato capo della produzione alla New Line, la compagnia che finanziò il film.
Utilizzando una distinzione che Carpenter è solito fare nelle interviste, Il signore del male è fantascienza – oltre che la più manifesta espressione delle sue convinzioni personali, basata sulle sconvolgenti scoperte della fisica moderna, mentre Il seme della follia è un racconto soprannaturale ispirato a H.P. Lovecraft, con un colpo di scena alla Philip K. Dick. Gli eventi soprannaturali nel film sono, nello stesso tempo, frutto dell'immaginazione di un autore così popolare che il mondo è stato ridisegnato sul modello della sua prosa, e reali, perché gli Antichi di Lovecraft stanno usando l'autore per riprendersi il mondo dall'umanità.
La cosa più importante è che Il signore del male riporta Carpenter alle classiche (hawksiane) convenzioni di Distretto 13: le brigate della morte e La cosa, con i loro personaggi intrappolati in un ambiente e impegnati a combattere un nemico che è, allo stesso tempo, fuori e dentro di essi, mentre Il seme della follia è un assalto kamikaze alle convenzioni lineari della narrazione, che porta un eroe, modellato sul Bogart del Grande sonno, in un viaggio attraverso diversi scenari, nessuno dei quali può essere reale, nessuno dei quali presenta alcuna connessione spaziale con gli altri, e che finisce con lo stesso eroe seduto in un cinema deserto a guardare... Il seme della follia.
Tuttavia, i due film sono immagini speculari l'uno dell'altro.
Le ragioni sono innanzitutto filosofiche. Mentre potrebbe sembrare che ci sia una grande distanza fra la meccanica quantistica e i bizzarri racconti di H.P. Lovecraft, i miti che sottostanno ai due film sono molto simili: una forza più vecchia del genere umano, identificata con Satana, desidera riprendersi la terra dal controllo dell'uomo. Senza contare che il substrato scientifico che Carpenter fornisce al mito dell'Anticristo in Il signore del male trova il suo equivalente anche in Lovecraft.
L'interesse di Carpenter per la fisica delle particelle sub-atomiche risale almeno al suo tentativo di fare un film sul «Philadelphia Project», un esperimento di teletrasporto della Marina Americana che pare sia realmente stato effettuato durante la II Guerra Mondiale. L'idea che nessuna delle leggi della fisica classica sia applicabile a livello sub-atomico è esposta poeticamente dal Professor Birak all'inizio di Il signore del male («Tutto ciò che conosciamo si dissolve in fantasmi e ombre»). Più tardi, l'eroina del film, commentando il discorso di Birack, farà l'esempio del gatto di Schroedinger.
Le strutture delle onde di particelle subatomiche sono indeterminate come il gatto dell'immaginario esperimento di Erwin Schroedinger: chiuso in una scatola, morirà se un evento casuale (il decadimento di una particella) scatenerà un gas velenoso all'interno della scatola stessa, ma nessuna delle due possibilità – gatto vivo, gatto morto – è più che una probabilità fino a che non apriamo la scatola e controlliamo. Comunque, l'idea che chi osserva crea la realtà, una teoria che Schroedinger, per primo, applicò alle particelle sub-atomiche più di cinquant'anni fa, troverà la sua più piena espressione non nel Signore del male ma nel Seme della follia.
Anche Lovecraft era affascinato dalla possibilità che le teorie di Einstein potessero fornire una base scientifica alla letteratura fantastica, e cercò di fondare scientificamente l'idea che il futuro possa influenzare il passato in modo causale (in L'ombra calata dal tempo), sostenendo che la rete di causalità del passato avesse già tenuto conto delle eventuali manipolazioni di una futura razza di viaggiatori del tempo: quindi, senza alcun paradosso. (Jim Turner offre un buon resoconto di questo aspetto poco conosciuto di Lovecraft nella sua introduzione a Eternal Lovecraft.)
Una versione di quest'idea, comune nella fantascienza da Lovecraft in poi, viene usata nel Signore del male per spiegare gli strani video-sogni, inviati da una razza futura per avvertire che l'Anticristo potrebbe essere sul punto di venire liberato. Ma, di nuovo, Carpenter fornisce una base di fisica quantistica a questa paradossale tecnologia: il tachione, una particella che viaggia più veloce della luce.
Gli ammiratori de Il signore del male possono trovare sia i tachioni sia il gatto di Schroedinger nel libro di Gary Zukav Danza dei maestri Wu Li. Quando la fisica incontra le filosofie orientali. Come Carpenter ha detto in un'intervista, quando i critici si lamentano per i dialoghi «pseudo scientifici» è come se attaccassero un racconto scritto da Einstein sotto pseudonimo, perché non capiscono la teoria della relatività, che include la possibilità teorica dell'esistenza dei tachioni.
Il mito degli Antichi di Lovecraft, ha sostenuto Jim Turner, era inizialmente un mito conservatore. Le storie dell'Uomo eternamente minacciato da «inconcepibili forze interdimensionali» erano un pretesto per esprimere una «sprezzante indifferenza nei confronti dell'umanità nel suo stato di aggregazione», che ben si accordava con ciò che Lovecraft stesso ha definito il «ristretto credo Tory» – da lui professato in gioventù – e con il suo bisogno di allontanarsi dal grande trauma di quella stessa giovinezza – il declino economico della sua famiglia – per ritirarsi in un mondo di fantasia e di erudizione antiquaria.
Il cambiamento in Lovecraft fu determinato dalla Depressione, che egli sperimentò vivendo a New York e che lo trasformò nel sostenitore di «un comprensivo socialismo statale», medicina che non risulterebbe inappropriata per i nostri tempi di rampante globalismo delle corporation. Non è una coincidenza che la versione reaganiana di quella malattia sociale sia messa in ridicolo in Essi vivono: Carpenter, che caratterizza le sue convinzioni giovanili come ingenuamente patriottiche, ha ricevuto la sua educazione politica grazie a una nuova razza di capi di Studios più simili a Caligola che a Harry Cohn.
Il cambiamento di opinione politica in Lovecraft si riflette, argomenta ancora Turner, nel romanzo La montagna della follia – che si allontana dall'abituale evocazione lovecraftiana dell'orrore – relativo a una città costruita dagli Antichi e scoperta al polo Sud, per arrivare a una serie di dettagliate congetture utopistiche su una comunità che risulta essere immensamente superiore alla nostra – e socialista. L'allusione a questo titolo nella sceneggiatura di Il seme della follia di Michael de Luca non è completamente casuale: alla fine del film, Trent, l'eroe, esprime un sorprendente relativismo riguardo la crescente certezza che il ritorno degli Antichi sostituirà la razza umana, che a sua volta diverrà un elemento di folklore per i nuovi signori del pianeta.
Carpenter ha subito il fascino di Lovecraft sin da quando era bambino, ma per comprendere l'evoluzione cui è andato incontro da Il signore del Male, con la fabbricazione di miti estremamente personali, a Il seme della follia, un film parimenti personale ma su sceneggiatura di un altro, è importante capire la figura di Robert Bloch, il cui romanzo Psycho ha generato il film che modellò l'inizio della carriera di Carpenter.
(...) Il mito dell'Anticristo in Il signore del male – dove il riferimento a Quatermass and the Pitt di Nigel Kneale (...) è già esplicito – è in realtà un tentativo di superare la forte influenza che il romanzo di Bloch, attraverso il medium del film di Hitchcock, ha esercitato su un'intera generazione di registi horror.
Il prete interpretato da Donald Pleasence sostiene che la Chiesa ha nascosto la realtà mate
riale dell'Anticristo, al momento esiliato nel regno dell'antimateria, rendendo il maligno una qualità dell'anima, quando, in origine, esso era una sostanza (anche Bloch cercò di dare un'interpretazione simile nel suo romanzo Strange Eons, la cui storia implica la realtà materiale dei mitici esseri di Lovecraft, che stringono un'empia alleanza con il governo degli Stati Uniti per raggiungere il loro scopo).
Con Il seme della follia, comunque, quella potente ma primitiva versione del mito di Carpenter (che è intrinsecamente gnostico) è stata inghiottita dalla «reale camera degli orrori» di Bloch, l'«interno della mente umana». Ciò che rende questo possibile (per Carpenter, non per de Luca) è il gatto di Schroedinger. A livello subatomico, dove vive l'Anticristo, la mente che osserva crea la realtà, rendendo possibile la trasformazione, o piuttosto l'assorbimento, del mondo attraverso la mente di uno scrittore horror pulp, il cui nome è Sutter Cane – una versione migliorata del lovecraftiano «prescelto» dagli Antichi come profeta del loro ritorno.
Da ciò la radicale mutazione formale che si è determinata in Il seme della follia, e che è anticipata in Il signore del male dai video sogni (nei quali compare una chiesa chiamata «San Godard»). Alla fine di quel film l'eroe si sveglia da un sogno, nel quale il suo perduto amore diventava l'oscuro Anticristo che emerge dalla chiesa, solo per scoprire che lei è nel letto accanto a lui, sanguinante e mostruosa come l'Anticristo che è scomparso con lei dentro lo specchio. Nella sceneggiatura originale di Carpenter, il suo risveglio da questo secondo sogno avrebbe dovuto condurre a un terzo sogno, nel quale lei lo avrebbe attaccato da dietro, seguito da un ultimo risveglio e dall'immagine della mano di lui che si avvicina allo specchio.
A quel tempo, Carpenter decise che un sogno-dentro-al-sogno era sufficiente, ma Il seme della follia gli fornì l'opportunità di portare questa immagine ai suoi limiti, con l'incubo ricorrente del tentativo di lasciare Hobb's End, con il sogno dell'autobus blu, e con la scena finale al cinema, che Carpenter aggiunse alla sceneggiatura di de Luca. Con questo film il cinema di Carpenter entra nella sua fase modernista, diventando una versione caratteristicamente americana di ciò che Gilles Deleuze chiama «il cinema del cervello», del quale Psyco, non Un dollaro d'onore, costituisce il modello, insieme a Cocteau, Godard, Welles, Kubrick, Bunuel ecc.
Bill Krohn, in Giulia D’Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto, John Carpenter, Lindau 1999 |
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