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Regia:
Cast e credits:
Critica (1):Più libero di prima
Adriano Sforzi

Soggetto e sceneggiatura: Adriano Sforzi, Federica Iacobelli; musiche: Daniele Furlati; fotografia:
Marco Ferri; montaggio: Paolo Marzoni, Riccardo Spezialetti; illustrazioni: Olga Tranchini; con: Tomaso Bruno; produzione: Articolture, Ouvert; origine: Italia, 2017; durata: 74’.

Tomaso Bruno è un ventenne italiano come tanti, inquieto, benestante e viaggiatore, partito per l'India all’inizio del 2010 in cerca di se stesso: vi troverà la morte di un amico, un’accusa d’omicidio priva di fondamento e la condanna al carcere a vita. Ma in questi lunghi anni in cella Tomaso resiste, ricorda, immagina, legge e scrive migliaia di lettere, in cui racconta come stia trovando una propria libertà in quattro mura d’ingiustizia.
Nota: Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, che erano stati accusati dell’omicidio del loro compagno di viaggio Francesco Montis e condannati all’ergastolo, sono stati assolti e liberati il 24 gennaio 2015, dopo cinque anni di carcere.

Sono entrato in carcere in Indiacome un ragazzo in perenne conflitto con se stesso.Oggi sono talmente tranquilloche non provo nemmeno un pizzico di odioverso i responsabili di questa vergognosa ingiustizia.(Tomaso Bruno)

L’idea del regista Adriano Sforzi per Più libero di prima è quella di vivere tutto attraverso lo sguardo di Tomaso Bruno: uno sguardo della mente che arriva dalle sue parole scritte nelle lettere, che diventano disegno e animazione; e uno sguardo spiato, come da un angolo d’osservazione lontano, che segue i tre giorni di attesa dei genitori prima della sentenza definitiva.
Il disegno animato, estremamente poetico, di Olga Tranchini descriverà il mondo “visto” da Tomaso, con un tratto semplice, quasi infantile. Il materiale d’archivio di questi quatto anni, fotografie, riprese televisive o amatoriali, e tanti punti di vista su questa vicenda, ci racconteranno le reazioni del mondo “fuori dal carcere di Varanasi”.
Più libero di prima è un film sulla capacità di affrontare l’imprevedibilità della vita, a volte ingiusta e inesorabile, che può toccare chiunque. È il “romanzo di formazione” di un giovane occidentale, in cerca di se stesso, capace di avere un’evoluzione positiva nonostante la reclusione in una cella da quattro anni.
Ma è anche la storia universale dell’amore di due genitori, Euro e Marina, che ci daranno la possibilità di chiederci quanta fede abbiamo e fino a che punto crediamo davvero nelle persone che amiamo: cosa siamo davvero disposti a fare, per la loro libertà?
(dal sito del film)
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