Jalla! Jalla! - Presto! Presto! - Jalla! Jalla!
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Regia: | Fares Josef |
Cast e credits: |
Sceneggiatura:Josef Fares; fotografia: Aril Wretblad; musiche: Daniel Lemma; montaggio: Andreas Jönsson Michal Leszczylowski; interpreti: Fares Fares (Roro), Torkel Petersson (Mans), Tuva Novotny (Lisa), Laleh Pourkarim (Yasmin), Sofi Ahlstrom Helleday (Jenny), Leonard Terfelt (Paul), Jan Fares (Farsan), Benyam Eriksson, Khatoun Fares (Nonna), Abdulahad Fares (Padre), Ingemar Carlehed, Harry Goldstein, Tommy Andersson, Christer Fjallstrom ; produzione: Anna Anthony, Lars Jönsson, Lukas Moodysson; distribuzione :Lucky Red; origine: Svezia, 2000; durata: 88'. |
Critica (1): | Jalla! Jalla! è il film d’esordio del ventitreenne regista svedese di origini arabe, Josef Fares. L’esclamazione riportata nel titolo è precisamente un modo di dire arabo che in italiano può suonare come sbrigati! o forza!, e al di là del significato che possiede, quest’espressione rende bene l’idea del ritmo vivace e incalzante del film. Fares mantiene un buon equilibrio cinematografico non perdendo mai di vista il rapporto tra la narrazione delle singole situazioni e il senso globale del suo primo lungometraggio, tra le esigenze delle classica commedia sentimentale e quelle dell’action movie. Proprio questo equilibrio permette al giovane regista di poter spaziare a suo piacimento tra amori, sesso e grandi amicizie; gag fatte di equivoci, doppi sensi e scene demenziali; azioni piene di imprevisti, incidenti e inseguimenti; e, infine, tra scene drammatiche che si riferiscono ai forti conflitti generazionali e culturali tra etnie diverse o tra padri e figli, e scene comico-demenziali che ironizzano su quegli stessi conflitti.
Proprio su quest’ultimo punto, Fares contrappone da una parte i giovani (arabi o svedesi che siano) che vogliono solo raggiungere la felicità nel minor tempo possibile e con spensieratezza, dall’altra gli adulti che pensano esclusivamente a mantenere inalterati i loro costumi, che poi non sono altro che vuoti contenitori, utili a separare le persone piuttosto che a unirle.
Insomma, nel primo lungometraggio di Fares non manca niente e, per certi versi, ciò è ancor più sorprendente se si considera anche che il film si poggia interamente su dei giovani attori e persino sui parenti dello stesso Josef!
Jalla! Jalla! racconta le vicende incrociate di quattro giovani, due svedesi e due libanesi, due ragazzi e due ragazze, che tra varie vicissitudini riescono ad affermare il loro punto di vista contro lo sclerotismo di coloro che, nel nome della tradizione, vorrebbero dividere il mondo in generi e specie: gli arabi da una parte, gli svedesi dall’altra. E, invece, quando il cuore di un ragazzo arabo batte forte per una ragazza svedese non c’è matrimonio combinato che tenga, non c’è nessuna imposizione familiare che potrà convincerlo a piegarsi a vetuste tradizioni e a interessi superiori. Così accade che Roro pur essendo stato promesso a Yasmin, una ragazza libanese, riuscirà comunque a coronare il suo sogno d’amore per la sua favorita, Lisa.
Lo stesso accade per l’amico e collega di lavoro, Mans. Il giovane svedese, alle prese con i capricci del suo pene, riesce nuovamente ad avere un’erezione quando il suo cuore inizia a battere per Yasmin, proprio quella ragazza promessa a Roro. Basterà una macchina e la sana follia dei quattro giovani per evadere dalla prigione governata dai parenti di Roro e dal fratello di Yasmin.
Senza anticipare più del dovuto il finale di questo film, possiamo affermare che i quattro ragazzi nel rimettere a posto i tasselli della loro vita sentimentale, rappresentano il simbolo di una speranza, ossia quella che vorrebbe il tramonto di un mondo che purtroppo tarda a declinare, e l’alba di un altro che purtroppo tarda a sorgere. Sembra quasi fuori luogo appesantire il senso di questo lavoro, divertente e godibile e che nelle sterili generalizzazioni verrebbe collocato tra i film d’evasione. Ma chi ha detto che una commedia sentimentale, con venature comico-demenziali e ammiccamenti all’action movie, non possa con pieno diritto possedere anche uno spessore etico e politico, intendendo questi nel senso più ampio possibile? Jalla! Jalla! è un’esclamazione, un’esortazione a sbrigarsi prima che sia troppo tardi. Così filmò Josef Fares, un giovane ventitreenne, svedese di origini arabe, al suo primo lungometraggio.
Mazzino Montinari, Kwcinema |
Critica (2): | Il cinema del melting pot, quello che descrive i sogni e il tentativo di integrazione delle comunità straniere, non è più solo un caso inglese o francese. Jalla! Jalla! prodotto da Luckas Moodysson, ci porta in Svezia a sbirciare le comiche vicissitudini di una comunità libanese. Si tratta di un cinema a conduzione familiare che vede impegnata la famiglia Fares a partire da Josef nel ruolo di regista, il fratello Fares in quello di protagonista, il padre, la nonna e... Realizzato con un basso budget, il film in fondo è una classica commedia degli equivoci che regala momenti spassosi. Roro è il giovane protagonista, integrato con un lavoro umile ma che lo diverte, una ragazza carina che lo ama, ma un giorno scopre che la famiglia gli ha organizzato un matrimonio combinato con una connazionale. Il ragazzo non sa come nascondere la situazione alla fidanzata e al tempo stesso come convincere la famiglia a desistere da quel progetto dissennato. Così innesca equivoci a catena che rischiano di mettergli a soqquadro la vita, ma un finale imprevisto garantirà una soluzione ragionevole per tutti. Un buon ritmo, gustose scenette dove il sesso fa spesso capolino, fanno di Jalla! Jalla! un piccolo film in grado di far passare 90 minuti spensierati.
Fabrizio Liberti, Film TV (6/11/2001) |
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| Josef Fares |
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