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Comizi d'amore


Regia:Pasolini Pier Paolo

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini; fotografia: Mario Bernardo, Tonino Delli Colli; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Lello Bersani (voce narrante), Ignazio Buttitta, Adele Cambria, Camilla Cederna, Graziella Chiarcossi, Peppino Di Capri, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti (se stessi); produzione: Arco Film; distribuzione: Cineteca di Bologna; origine: Italia, 1964; durata: 93'.

Trama:Pier Paolo Pasolini intervista gli italiani, dagli intellettuali ai contadini e dal sud al nord, riguardo i taboo e le abitudini sessuali. Il regista confeziona la prima opera documentaristica in Italia riguardo tale argomento. Vengono così alla luce l'ignoranza ed i moralismi che affliggono la sfera privata della società italiana.

Critica (1):Pasolini percorre l'Italia dal sud al nord, interrogando ogni classe e tipologia d'italiano su un argomento (all'epoca) tabù quale la sfera sessuale. Pungolati, sollecitati e provocati da un intervistatore mai neutrale, uomini e donne di tutte le età rispondono restituendo l'immagine di un'Italia intrisa di pregiudizi e repressioni, talvolta gretta e oscurantista, talvolta ansiosa di un'emancipazione ancora lontana. Come ospiti e commentatori illustri, partecipano anche Alberto Moravia, Cesare Musatti, Giuseppe Ungaretti, Oriana Fallaci, Adele Cambria e molti altri. (Roberto Chiesi)

Critica (2):Come nascono i bambini? Li porta la cicogna, da un fiore, li manda il buon dio, o arrivano con lo zio calabrese. Guardate il volto di questi ragazzini, invece: non danno affatto l’impressione di credere a ciò che dicono. […] Dire “la cicogna” è un modo per prendersi gioco dei grandi, per rendergli la loro stessa moneta falsa; è il segno ironico e impaziente del fatto che il problema non avanzerà di un solo passo, che gli adulti sono indiscreti, che non entreranno a far parte del cerchio, e che il bambino continuerà a raccontarsi da solo il “resto”. Così comincia il film di Pasolini. Enquête sur la sexualité (Inchiesta sulla sessualità) è una traduzione assai strana per Comizi d’amore: comizi, riunioni o forse dibattiti d’amore. È il gioco millenario del ‘banchetto’, ma a cielo aperto sulle spiagge e sui ponti, all’angolo delle strade, con bambini che giocano a palla, con ragazzi che gironzolano, con donne che si annoiano al mare, con prostitute che attendono il cliente su un viale, o con operai che escono dalla fabbrica. […] Queste sono delle Interviste di strada sull’amore. Dopo tutto, la strada è la forma più spontanea di convivialità mediterranea. Al gruppo che passeggia o prende il sole, Pasolini tende il suo microfono come di sfuggita: all’improvviso fa una domanda sull’‘amore’, su quel terreno incerto in cui si incrociano il sesso, la coppia, il piacere, la famiglia, il fidanzamento con i suoi costumi, la prostituzione con le sue tariffe. Qualcuno si decide, risponde esitando un poco, prende coraggio, parla per gli altri; si avvicinano, approvano o borbottano, le braccia sulle spalle, volto contro volto: le risa, la tenerezza, un po’ di febbre circolano rapidamente tra quei corpi che si ammassano o si sfiorano. Corpi che parlano di loro stessi con tanto maggior ritegno e distanza quanto più vivo e caldo è il contatto: gli adulti parlano sovrapponendosi e discorrono, i giovani parlano rapidamente e si intrecciano. Pasolini l’intervistatore sfuma: Pasolini il regista guarda con le orecchie spalancate. Non si può apprezzare il documento se ci si interessa di più a ciò che viene detto rispetto al mistero che non viene pronunciato.
Michel Foucault, Les Matins gris de la tolérance, “Le Monde”, 23 marzo 1977; trad. it. di Raoul Kirchmayr, “la Repubblica”, 27 aprile 2010 - dal catalogo de "Il Cinema Ritrovato".

Critica (3):

Critica (4):
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