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Forza maggiore - Tourist


Regia:Östlund Ruben

Cast e credits:
Sceneggiatura: Ruben Östlund; fotografia: Fredrik Wenzel; musiche: Ola Fløttum; montaggio: Ruben Östlund, Jacob Schulsinger; scenografia: Josefin Åsberg; costumi: Pia Aleborg; interpreti: Johannes Kuhnke (Tomas), Lisa Loven Kongsli (Ebba), Clara Wettergren (Vera), Vincent Wettergren (Harry), Kristofer Hivju (Mats), Fanni Metelius (Fanni); produzione: Plattform Produktion Ab-Parisienne-Coproduction Office Aps-Motlys; distribuzione: Teodora Film; origine: Svezia-Danimarca-Francia-Norvegia, 2014; durata: 118’.

Trama:Durante una settimana bianca in Francia, una famiglia svedese sta pranzando in un ristorante quando una valanga "controllata" sembra sul punto di investire i villeggianti. Preso dal panico, il padre scappa, piantando in asso la moglie e entrambi i figli. L'incidente non avrà luogo, ma porterà a galla conflitti da sempre nascosti e per tutta la famiglia niente sarà più come prima.

Critica (1):Alpi francesi, una famiglia svedese in settimana bianca. L’hotel è lussuoso, il paesaggio ameno, le piste perfette, i cannoni tuonano per controllare le valanghe. Tutto bene, finché un’esplosione non è poi così controllata e la valanga sembra travolgere la terrazza su cui Tomas (Johannes Kuhnke), Ebba (Lisa Loven Kongsli) e i figli Vera e Harry stanno pranzando: attimi di terrore, mentre il bianco occupa tutto. Ma due reazioni opposte: Ebba si preoccupa dei figli, Tomas prende guanti, cellulare e corre via.
Tutti indenni, tranne la relazione: Ebba non perdona a Tomas di essersene andato a gambe levate, di non aver protetto né lei né, soprattutto, i figli. Insomma, sotto la neve non finisce nessuno, ma le conseguenze sono egualmente devastanti: Tomas si trincera nel mutismo, Ebba non ci dorme e due sconosciuti o due amici sono analogamente buoni per tornare sul misfatto, verbalizzando in pubblico…
Tranquilli, se il tema è serio, molto, ma la trattazione che ne dà lo svedese, classe 1974, regista e sceneggiatore Ruben Ostlund è ironica, ilare, “alleggerita”: Turist /Force majeure, già al Certain Regard di Cannes 2014, candidato agli Oscar dalla Svezia e ora al Torino Film festival (Festa mobile). Forse Tomas s’è dato per causa di forza maggiore, ma una coppia, una famiglia può stare in piedi se qualcuno nel momento del bisogno è scappato? Progressivamente, lo stesso Tomas non se ne dà pace, ma capire se ci fa o ci è non è facile: Ostlund spariglia le carte e i registri, mette il film nella carreggiata del dramedy ma sentimentale, comico, romanzo di formazione, e chi più ne ha, sono sul tavolo, pardon, sullo schermo.
L’unica vera pecca è la durata eccessiva (un’ora e 58 minuti), ma Turist offre splendide immagini alpine, contrappunti sonori iperbolici e l’insostenibile leggerezza dell’istinto di sopravvivenza su un basso continuo che nella (mancata) tragedia trova sempre l’occasione di una sacrosanta risata. Riuscirà il buon Tomas a tornare compagno, padre, uomo? Ah, saperlo…
PS: Pare quasi superfluo, ma in Italia un film così non lo sappiamo fare. E non per le valanghe, s’intende.
Federico Pontiggia, cinematografo.it

Critica (2):"Ha avuto talmente paura che è scappato di corsa". Quando Ebba, la protagonista di Forza Maggiore (Turist) di Ruben Östlund, svela a due sconosciuti come suo marito li abbia vigliaccamente abbandonati, lei e i loro due figli, dinanzi a una terribile valanga, è un enorme tuono a risuonare nell'esistenza di questa piccola famiglia modello svedese in vacanza in Francia. Una deflagrazione tanto più violenta in quanto il marito nega. Con questo film, presentato al Certain Regard del 67mo Festival di Cannes, il criptico cineasta svedese prosegue il suo appassionante lavoro di studio dei comportamenti umani in reazione a situazioni estreme, piazzando stavolta sotto la sua lente il binomio istinto di sopravvivenza individuale/valori solidali, su uno sfondo morale imperniato sul tema della viltà che il regista aveva già affrontato da un'altra angolazione nella sua opera precedente Play.
Rimbalzando con la sua consueta discrezione e il suo senso dell'interpretazione aperta su diversi spunti di riflessione come la famiglia, la coppia, la dualità uomo/donna, la menzogna e la verità, l'educazione dei bambini e la società del piacere, Ruben Östlund svolge un film intelligente e lo dirige in modo brillante, con il suo marchio visivo a base di inquadrature fisse e di personaggi che entrano ed escono dalla scena. Un processo che rispecchia perfettamente la disunione crescente all'interno della famiglia, con il marito Tomas che viene progressivamente isolato per la sua codardia.
Forza Maggiore è diviso in cinque capitoli, uno per ogni giorno trascorso nella località sciistica francese di Les Arcs da Tomas (Johannes Bah Kuhnke) che lavora troppo secondo sua moglie Ebba (Lisa Loven Kongsli), la quale vorrebbe che lui dedicasse un po' più di tempo alla sua famiglia e ai suoi due figli Vera (Clara Wettergren) e Harry (Vincent Wettergren). Ma se il primo giorno va tutto bene, nel classico cliché dello stare uniti (si scia tutti insieme, si fa la siesta tutti insieme, ecc.), il clima si guasta dal giorno successivo quando un'enorme valanga si abbatte sulla terrazza dove la famiglia sta facendo colazione. Nonostante le urla dei suoi figli e di sua moglie, Tomas scappa a gambe levate, più per paura che per cattiveria. Ma l'equilibrio familiare è ormai scosso. Tra dinieghi e confronti pubblici, Tomas dovrà assumersi la responsabilità di un atto che a sua volta porterà a svelare altre menzogne su una vita che sembrava in apparenza ideale…
Esplorando pazientemente la reazione a catena in atto nel cuore della sua sceneggiatura, Ruben Östlund dimostra ancora una volta con originalità la sua predilezione per l'analisi della natura umana. Oscillando tra un realismo socio-psicologico molto rigoroso (la quotidianità dei personaggi) e un'abile suggestione di questioni esistenziali, passando per alcune sequenze atmosferiche (la montagna, la notte stellata e le luci della stazione, la neve che cade a grossi fiocchi), si concede anche qualche tocco d'umorismo attraverso le figure secondarie (i diversi testimoni del confronto della coppia) e una scena quasi onirica alquanto enigmatica. Un insieme che mischia concetto e verità e che, a dispetto di un finale ampiamente discutibile, fa di Forza Maggiore un film affascinante per la forza universale del suo soggetto.
cineuropa.org

Critica (3):

Critica (4):
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