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Famosa invasione degli orsi in Sicilia (La)


Regia:Mattotti Lorenzo

Cast e credits:
Soggetto: dal romanzo illustrato omonimo di Dino Buzzati; sceneggiatura: Thomas Bidegain, Jean-Luc Fromenta, Lorenzo Mattotti; musiche: René Aubry; montaggio: Sophie Reine; suono: Jean-Marc Lentretien; produzione: Christophe Jankovic, Valérie Schermann per France 3 Cinéma; distribuzione: Bim; origine: Italia-Francia, 2019; durata: 82’.

Trama:La storia racconta le vicende di un gruppo di orsi che, durante un inverno particolarmente rigido, decidono di scendere a valle e invadere il Granducato di Sicilia, in cerca di cibo e possibilità di sopravvivenza. Da lì, poi, la reazione del Granduca e degli uomini che abitano quelle terre.

Critica (1):Lorenzo Mattotti prende spunto dal romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati per firmare il suo esordio cinematografico. Si vede, ma soprattutto si sente tutta l'influenza del testo originale in questo adattamento animato di rara bellezza immaginifica. La famosa invasione de-gli orsi in Sicilia deve infatti moltissimo al testo di partenza, rispettandolo praticamente in ogni singola componente e non allontanandosene quasi mai. In realtà Mattotti aggiunge dei tasselli quale e là creando una cornice narrativa del tutto nuova ma perfettamente calata nello spirito dell'opera. È proprio qui infatti che possiamo ritrovare il maggiore interesse del regista (prima ancora che del romanziere). Un cantastorie, aiutato dalla piccola Almerina, dovrà intrattenere un anziano orso con le sue mirabolanti avventure che, al loro interno, contengono altri racconti, miti, leggende, ricordi. Mattotti organizza il tutto attraverso un semplice ma efficace incastro di scatole cinesi. Il film procede in maniera a tratti episodica rispettando la scansione dei capitoli e insistendo sulla potenza e l'importanza dell'arte narrativa. Si racconta per il gusto di farlo, senza trascurare l'importanza di alcune componenti tematiche più pressanti (il rapporto tra genitori e figli, la differenza tra monti e pianure, uomini e orsi, e via dicendo), ma mantenendo ben saldo l'obiettivo di dar vita a una favola per immagini in grado, prima di tutto, di abbagliare per la sua disarmante potenza affabulatoria.
Ecco allora che lo stile vivace e colorato del film si fa portavoce di un'arte in via d'estinzione (come la specie animale al centro del racconto?).
Gli orsi di Mattotti sono la testimonianza diretta di un lavoro senza tempo. Impossibile resistere alle sequenze più coreografiche e pirotecniche che il regista mette in scena sfruttando al massimo la propria fantasia nel saper gestire e coordinare linee, forme e colori. Il tratto di Mattotti è semplice quanto basta per risultare senza tempo e, di conseguenza, eterno. Rivedendo il film tra qualche anno sarà praticamente impossibile provare a connotarlo temporalmente: appartiene già a una bolla atemporale imprecisata in cui l'unica regola vigente è quella di lasciarsi cullare dallo spettacolo. La famosa invasione degli orsi in Sicilia racconta di un viaggio ma è esso stesso un cammino dolce e malinconico alla riscoperta di un'attitudine sempre più nascosta o accantonata. Crescendo non si ha più tempo per ascoltare, per lasciarsi meravigliare o affascinare da un racconto per immagini. Il vero obiettivo di Mattotti è quello di provare a dare nuova vita alla bolla atemporale non solo del cinema di animazione, ma soprattutto della predisposizione di ognuno di noi nel riassaporare con gusto una pratica ben scolpita nella memoria collettiva. Sia degli uomini che degli orsi.
Simone Soranna, Cineforum n. 586, luglio 2019.

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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