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Volevo solo vivere


Regia:Calopresti Mimmo

Cast e credits:

Musiche: Federico Badaloni, Rachel's; montaggio: Massimo Fiocchi, Valerio Quintarelli; interpreti: Andra Bucci (se stessa), Esterina Calò di Veroli (se stessa), Nedo Fiano (se stesso), Luciana Somigliano Nissim (se stessa), Liliana Segre (se stessa), Settimia Spizzichino (se stessa), Giuliana Tedeschi (se stessa), Shlomo Venezia (se stesso), Arminio Wachsberger (se stesso); produzione: Gagè produzioni, Wildside Media in coproduzione con Rai Cinema, Ventura Film e Rtsi - Televisione Svizzera; distribuzione: 01 distribuzione; origine: Israele – Italia - Svizzera, 2005; durata: 75'.

Trama:Il regista Mimmo Calopresti ha visionato centinaia di testimonianze in lingua italiana, custodite negli archivi dello Shoah Foundation Institute for Visual History and Education creato da Steven Spielberg, e ne ha selezionato quelle di nove cittadini italiani sopravvissuti alla deportazione e alla prigionia nel campo di sterminio di Auschwitz, che ci permettono di rivivere la loro terribile esperienza. Straordinari filmati di accompagnamento ci ricordano i vari passi della loro vicenda, dal momento dell'emanazione delle leggi razziali in Italia nel 1938, gli inutili tentativi di fuga, la deportazione, la separazione dalle famiglie, la sopravvivenza nel campo, fino all'entrata degli americani ad Auschwitz il 27 gennaio del 1945, giorno scelto appunto come Giornata della Memoria. Questi filmati di supporto sono stati scelti in Italia dall'Archivio dell'Istituto Luce, dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, dall'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, nel centro di Documentazione e Archivi TSI in Svizzera, al Chronos Media GmbH in Germania, all'Imperial War Museum in Gran Bretagna, all'Auschwitz-Birkenau State Museum in Polonia, nell'United States Holocaust Memorial Museum e nei National Archives and Records Administration negli Usa, e nello Yad Vashem in Israele.

Critica (1):"Da Auschwitz si esce con il corpo, ad Auschwitz abbiamo lasciato l´anima". Con queste parole si conclude "Volevo solo vivere", il film di Mimmo Calopresti che raccoglie le testimonianze di nove cittadini italiani sopravvissuti all´Olocausto, nove storie di vita, memorie di dolore che emerge in modi diversi, in una pausa, in uno sguardo che si perde, in un silenzio prolungato. "Abbiamo letto tanto, abbiamo visto tante immagini, crediamo di sapere tutto sull´Olocausto, invece c´è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, elementi che aggiungono orrore all´orrore", dice Walter Veltroni presente ieri alla proiezione del film, con il regista e con Shlomo Venezia, uno dei testimoni.
Nel film scorrono le cifre delle vittime "perché la Shoah è un problema di morti, di milioni di morti, ma ho privilegiato le storie, ho voluto porre al centro dell´attenzione il racconto di una vita. E di queste storie mi ha colpito l´inimmaginabile, come quando Venezia, uno dei prigionieri addetti alla cremazione dei corpi, si chiamava la "Sonderkommando", racconta l´inganno con cui i prigionieri venivano avviati alle camere a gas, li facevano spogliare, dicevano loro di ricordare il numero della panca su cui avevano lasciato gli indumenti per riprenderli all'uscita. E quando nella fila vide suo cugino avviarsi verso la morte, gli portò un pezzo di pane e una scatoletta di carne".
A volte, dice Calopresti, "mi sono censurato, ho lasciato le immagini dei cadaveri depositati nelle fosse uno per volta, non ho mostrato i grossi trattori che li gettavano in massa. Avevo bisogno di allontanarmi dall´orrore, ma qualcosa dovevo dirla. Ed è orrore il lavoro quotidiano, organizzato con mostruosa precisione, una forma di fabbrica che doveva raggiungere i risultati previsti, verificare la garanzia che si potessero uccidere ottomila persone al giorno". Qualcuno accenna alla denuncia da parte di un conoscente o di un vicino di casa, ma, secondo Calopresti, "per definire il contesto storico sono essenziali le immagini iniziali, il discorso di Mussolini a Trieste il 18 settembre 1938, che definisce "l´ebraismo mondiale nemico irriconciliabile con il fascismo". E sotto una folla immensa che lo applaude, ormai le folle plaudenti mi fanno paura. "Non so, come essere umano, se sia possibile che tutto questo non succeda più. Oppure che succeda ancora, che stia succedendo, non sono sicuro che nel mondo non ci siano, oggi, esseri umani che subiscono le stesse mortificazioni da parte di altri esseri umani. Non posso fare molto come singolo. Posso solo cercare di diventare più forte, di migliorare me stesso, sperando che altri, davanti a certe memorie, facciano la stessa cosa".
Maria Pia Fusco, Calopresti e l´orrore di Auschwitz , la Repubblica, 25 /1/2006

Critica (2):Volevo solo vivere è parte integrante della serie di produzioni nate dalla Shoah Foundation di Steven Spielberg, una sorta di serbatoio mondiale della memoria nato nel '94 per registrare le parole e i volti di chi è miracolosamente scampato alla soluzione finale hitleriana. In Italia sono state raccolte circa 400 interviste che sono servite a Mimmo Calopresti per costruire il documentario. Ricordiamo che il tema della Memoria sarà proseguito - per quanto concerne il mercato italiano - con il documentario di Davide Ferrario su Primo Levi, La strada di Levi

Critica (3):

Critica (4):
Mimmo Calopresti
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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