Amore e basta (L')
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Regia: | Consiglio Stefano |
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Cast e credits: |
Fotografia: Francesco Di Giacomo; montaggio: Silvia Di Domenico; musiche originali: Rocco De Rosa; suono: Andrea De Marinis, Ignazio Vellucci; operatori: Raffaele Massa, Paolo D’Amato; produzione: Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti per Bibi Film, Lucky Red; distribuzione: Lucky Red; durata: 75’. |
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Trama: | Il film racconta le storie d’amore di nove coppie gay e lesbiche.
Inizia da Alessandro e Marco, due studenti universitari di Catania, e continua con le quarantenni Nathalie e Valérie (e la loro figlioletta Sasha) che vivono a Versailles. Poco distanti, a Parigi, vivono Catherine e Christine, due sessantenni che stanno insieme da vent’anni. Poi ci sono Lillo e Claudio, che da diciassette anni vivono insieme a Sutri, un piccolo paese vicino a Roma. Ci si sposta quindi a Berlino, dove da diversi anni vivono felicemente i quarantacinquenni Thomas e Johan. Da sette anni, altrettanto felicemente, stanno insieme Emiliana e Lorenza nella loro bella casetta, con tanto di giardino, nella Bassa Padana tra Parma e Mantova. Sono addirittura trenta gli anni del sodalizio amoroso e professionale di Gino e Massimo che incontriamo nel loro negozio/laboratorio di oggetti in pelle nel cuore di un quartiere popolare di Palermo. Un’altra coppia che vive e lavora insieme da tanti anni è quella formata da Gaël e William, filmati nel loro ristorante nel 14° arrtondissement di Parigi. E infine le coniugi spagnole Maria e Marisol (legalmente unite in matrimonio non appena è stato possibile) che vivono in campagna a Vic, vicino a Barcellona, con la loro prole formata da un maschietto di circa otto anni e due gemelline di sei.
Luca Zingaretti ci introduce al film recitando un testo di Aldo Nove, e Ursula Ferrara lega le varie storie con i suoi piccoli film d’animazione. |
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Critica (1): | Me lo ricordo bene quando mi è venuta l’idea. Stavo ultimando il mio film documentario sui bambini dal titolo: “Il futuro-Comizi infantili”, e tutt’a un tratto mi sono risuonate nella mente le parole di una bambina e di un bambino di dodici anni che interrogati sul tema dell’omosessualità mi avevano dato una risposta tanto semplice quanto inequivocabile. Lei: “Se loro si vogliono bene… è certo che quello che vogliono fare lo fanno. Cioè se si vogliono bene si fa di tutto per uno che si vuole bene”. E lui: “Ci sono certi che sono di sesso diverso che non si amano tanto come certi che sono di sesso uguale… Un uomo che ama un altro uomo può amarlo di più di una donna che ama un altro uomo”.
La spontaneità di queste parole, la freschezza di questi giudizi (anzi, non giudizi), mi ha fatto riflettere sul come l’amore tra due persone dello stesso sesso può essere visto come qualcosa che non ha nulla di straordinario e men che meno di strano. Eppure quante volte viene percepito come tale ! Perché ? Mi sono domandato.
La risposta che mi è venuta in mente è: “Perché è qualcosa che non si conosce”.
Dell’amore tra due persone dello stesso sesso certamente si sa che esiste e in qualche modo è anche
accettato con una certa tolleranza, ma spesso se ne ha un’idea quanto meno distratta. Insomma ci si trova di fronte a un pregiudizio, proprio in senso etimologico: un giudizio che viene anticipato. Cioè che viene prima della conoscenza.
È stato questo senso d’inconsapevole (ma anche un po’ colpevole!) inadeguatezza di fronte a emozioni, sentimenti e affetti così profondi solo perché a viverli sono delle persone la cui identità sessuale è diversa da quella che si conosce, e in cui ci si riconosce, più diffusamente a farmi venire l’idea di un film documentario che esplorasse il vissuto dell’amore omosessuale, e più precisamente delle coppie omosessuali.
Così con una piccola troupe mi sono messo a girare l’Italia in lungo e in largo per incontrare e filmare coppie omosessuali che vivono un ménage di coppia.
Coppie gay o lesbiche che abitano in città grandi o in piccoli centri; coppie che stanno insieme da molti anni o da molto meno tempo. Di età, estrazione sociale, economica, culturale e religiosa, le più diverse.
Un viaggio attraverso l’Italia, concedendomi però anche qualche deviazione in altre città della nostra Europa: Parigi, Berlino, Barcellona… alla ricerca di similitudini e differenze, perché i rapporti umani sono per forza di cose influenzati dalla società in cui si sviluppano.
Poi alcuni amici mi hanno offerto il loro aiuto e la loro collaborazione: Aldo Nove ha scritto un testo bellissimo che poi Luca Zingaretti ha interpretato, mentre Ursula Ferrara ha realizzato dei piccoli film d’animazione, da par suo.
Ne è venuto fuori un film che racconta i tremori, le gioie, le paure, la dignità, le difficoltà, le speranze di tante persone dello stesso sesso che si amano e vivono insieme.
Amori così veri, profondi, condivisi anche quelli! che il titolo del film si è imposto da solo: “L’AMORE E BASTA”.
Stefano Consiglio |
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