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Passate cose dell'infanzia (Le) - Time to Live and a Time to Die (A)


Regia:Hsiao-Hsien Hou

Cast e credits:
Sceneggiatura: Zhu Tianwen, Hou Hsiao-Hsien; fotografia: Li Pingbin; montaggio: Wang Qiyang; scenografia: Lin Chongwen; musica: Wu Chuchu; suono: Xin Jiangsheng; interpreti: You Anshun (Ah Xiao, il teenager), Tian Feng (Fenming), Mel Fang (la madre), Tang Ruyun (la nonna), Xiao Al (Ruilan), Yan Shenghua (Ah Zong), Zhou Donghong (Ah Zhu), Xin Shufen (Wu Shumei), Chen Shufang (la madre di Wu Shumei), in Chongwen (Chunying), Hu Xiangping (il maestro), Tao Dechen (Tao), Chen Hanwen (Tang Dawi, il leader della banda), Jiang Baode ("Cat"), Gao Chongli (un parente), Chen Zhizhen (la signora Ye), Zhang Ning (Ah Xiao da bambino - "Ah Hagu"), Luo Zezhong, Luo Chengyu, Zhang Jiabao, Lun Xunlin e Iiu Guobin (bambini); produzione: Centrai Motion Picture Corporation; distribuzione: Lab 80 film; durata: 137; origine: Taiwan, 1985.

Trama:Il film racconta la storia di una famiglia originaria della Cina che vive a Fengshan, una piccola città nel sud ti Taiwan. Il padre Fenming aveva lasciato il paese nel 1947, seguito nel 1948 tal resto della famiglia, in cerca di prosperità. I tue figli, Ah Xiao e il più giovane Ah Zhu non sono molto interessati agli affari degli adulti e hanno un rapporto molto distaccato col padre.
Ah Xiao vince un posto alla Middle-School; una notte il padre muore. 1964: Ah Xiao e i suoi compagni ti scuola vengono trascinati nel monto della delinquenza; a scuola provocano disordini e fuori ingaggiano battaglie. Alla madre viene diagnosticato un cancro alla gola; Ah Xiao e i suoi amici vengono coinvolti in violente zuffe con altre gangs. Ah Xiao coltiva l'intenzione ti andare all'accademia militare; la madre é sempre più indebolita per il trattamento al cobalto, che però si rivela del tutto inefficace.
Nella notte in cui avviene una grande battaglia tra le gangs, Ah Xiao deve stare a casa, poiché sua madre sta morendo. Al funerale egli piange per la prima volta nella sua vita. Tra gli effetti personali dei suoi genitori i ragazzi scoprono il diario del padre e scoprono che egli si teneva lontano da loro perché era affetto da tubercolosi e non voleva renderli infetti. Ah Xiao rinuncia all'accademia militare. 1966: muore anche la nonna: Ah Xiao non dimentica di aver cercato con lei la strada del ritorno a casa.

Critica (1):«Il film comprende qualche memoria della mia infanzia, in particolare impressioni di mio padre». Le parole di Hou Hsiao-Hsien che aprono la narrazione, pronunciate sopra le immagini delle case in cui accadranno molti degli avvenimenti che seguiranno, risuonano piuttosto curiose per come il film poi prende corpo. Lontano dal concentrarsi sulla figura del padre. Il film pone in rilievo quanto marginale sia la sua presenza nella vita di Ah Xiao e degli altri bambini. Poche sono le scene dominate da lui; una in cui ricorda un compagno di scuola il cui figlio si trova adesso in zona di guerra; una in cui legge una lettera contenente tristi notizie familiari; e una in cui viene preso da un accesso di tosse con lo sbocco di sangue. Passa gran parte del suo tempo scrivendo o sonnecchiando alla scrivania, raramente parla a qualcuno della famiglia, e appare stranamente distaccato quando, per esempio, è sollecitato ad elogiare i voti di Ah Xiao, inoltre la sua morte, che sopravviene a meno di metà film, lo rimuove effettivamente dalla coscienza dei bambini, anche se la sua sedia vuota ha funzione di memento mori per i membri più anziani della famiglia e per lo spettatore. Il film immediatamente precedente di Hou, In vacanza dal nonno, mostrava un patriarca più convenzionale, severo e capace di incutere rispetto: il dottore della zona, che è orgoglioso dell'ordine in cui è tenuta la sua casa, e impone i valori della morale confuciana alla famiglia. Il padre di Le passate cose dell'infanzia è una figura completamente differente, costruita in modo molto più complesso e sofisticato. Finchè è vivo, agli occhi di Ah Xiao non è altro che l'apparenza di un patriarca, figura misteriosa che permane incomprensibile. Ma nella struttura del film l'importanza della presenza del padre consiste proprio in ciò, che è il segnale di un'assenza, e assenze di vario genere dimostrano di essere punti cruciali del film di Hou. Con straordinaria delicatezza e abilità, il film tenta una sorta di "doppia articolazione". In quanto descrizione della crescita di Ah Xiao verso l'età adulta e la maturità, si muove scrupolosamente e onestamente evitando informazioni non accessibili (cioè pensate come non necessariamente comprensibili) ad Ah Xiao. Il film rispetta essenzialmente il suo punto di vista e la sua presenza è il punto locale di ogni scena. Allo stesso tempo, tuttavia, il film rappresenta il pervenire dell'adulto film-maker Hou Hsiao-Hsien a una sorta di accomodamento con le implicazioni degli anni della sua infanzia - di cui contemporaneamente dà una visione che permette allo spettatore di giungere a conclusioni capaci di andare al di là delle possibilità del giovane protagonista. Nulla illustra meglio questa "doppia articolazione", del trattamento della figura paterna. (...) Hou Hsiao-Hsien riflette sui suoi anni di formazione come cifra per comprendere gli eventi e le esperienze che hanno dato forma alle aspirazioni della sua generazione; e inventa una sorta di naturalismo intensificato, fondato su immagini lente e misurate, e su un'interpretazione perfettamente controllata. Un film che, col tempo, verrà probabilmente considerato un capolavoro.
Tony Reins, Monthly Film Bulletin, giugno 1988

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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