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Invasione degli ultracorpi (L') - Invasion of the body snatchers


Regia:Siegel Don

Cast e credits:

Sceneggiatura: Daniel Mainwaring, dall'omonimo romanzo di Jack Finney; fotografia: Ellsworth Fredricks; musica: Carmen Drago; montaggio: Robert S. Eisen; scenografia: Ted Haworth; effetti: Milton Rice; interpreti: Kevin McCarthy (Dott. Miles Bennel), Dana Wynter (Becky Driscoll), Larry Gates (Dott. Danny Kauffman), King Donovan (Jack Belicec), Carolyn Jones (Theodora Belicec), Jean Willes (Sally Withers), Ralph Dumke (Nick Grivett, capo della polizia), Virginia Christine (Wilma Lentz), Tom Fadden (zio Ira Lentz), Kenneth Patterson (Stanley Driscoll), Whit Bissel (Dott. Hill, psichiatra), Richard Deacon (Dott. Basset), Guy Way (Sam Janzek, poliziotto), Sam Peckinpah (l'uomo del gas); produzione: Walter Wagner per Alled Aertists; origine: USA, 1956; durata: 81'.


Trama:Il dottor Miles Bennell, apparentemente in uno stato confusionale, sostiene che la cittadina di Santa Mira è stata invasa dagli alieni che sotto forma di giganteschi baccelli si stanno impossessando dei corpi e della volontà degli uomini. Tempo prima – racconta Miles – l'amico Jack ha mostrato a lui e a Becky (la vedova della quale è innamorato), una copia di se stesso nascosta nella cantina di casa: la copia è in realtà inerte, ma durante la notte prende vita. Jack e la moglie fuggono da Miles e questi sospettando il peggio cerca di avvertire Becky: accorso nella sua abitazione scopre con raccapriccio che nella cantina giace, custodita in un baccello semiaperto, una copia inerte della ragazza. Dallo strano comportamento di alcune persone, e da altre impressionanti scoperte, Miles comprende che i simulacri prendono vita mentre gli uomini dormono e che una volta vitalizzati si sostituiscono agli uomini stessi. Guardandosi attorno, Miles e Becky capiscono che Santa Mira è ormai interamente posseduta dai misteriosi visitatori e che l'unica possibilità di salvezza sta nel non cedere al sonno: occorre fuggire ed avvertire l'umanità del pericolo incombente. Ma la tensione e la stanchezza, fatalmente producono i loro effetti: Becky, sfinita, si abbandona lentamente al sonno e Miles, rimasto solo, fugge e corre per le strade gridando agli indifferenti automobilisti che "loro" sono arrivati...

Critica (1):Capolavoro della fantascienza, L'invasione degli ultracorpi venne prodotto in economia in un periodo in cui Hollywood sfornava Kolossal del tipo I dieci comandamenti o Guerra e pace. Il film di Siegel non suggeriva possibilità di salvezza per il genere umano, ma la produzione impose al regista una conclusione più ottimistica (Bennell riesce ad allertare le autorità che intervengono a sventare la minaccia).
Gli anni erano quelli immediatamente successivi alla "caccia alle streghe" scatenata da MacCarthy contro i comunisti e i presunti comunisti nel mondo dell'arte e dello spettacolo e, nel film, quel clima parossistico è facilmente avvertibile. Complessa sarebbe, tuttavia, una lettura ideologica della pellicola, dal momento che il discorso potrebbe pendere sia a favore e sia contro un messaggio anticomunista. Noi siamo propensi a credere che il discorso ideologico fosse del tutto estraneo alle intenzioni dello sceneggiatore e del regista e che le valenze "politiche" del film non siano altro che le elucubrazioni "colte" di una critica più o meno schierata sulle posizioni della guerra fredda.
Il film ha avuto due remake: Terrore dallo spazio profondo (1978) e Ultracorpi - L'invasione continua (1993).
www.fantafilm.it

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Don Siegel
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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