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Genitori


Regia:Fasulo Alberto

Cast e credits:
Soggetto e fotografia: Alberto Fasulo; montaggio: Johannes H. Nakajima; suono: Alberto Fasulo; interpreti: Anna Pecci, Antonella Sorgon, Caterina Lenarduzzi, Dolores Demarteau, Federica Celant, Giannina Rossit, Gino Favero, Laura Rizzetto, Loredana Leonarduzzi, Maria Teresa Cristante, Marisa Vivian, Rino Fogolin, Sira Drigo, Teresina Bertolin; produzione: Nefertiti Film-Rai Cinema; distribuzione: Cinecittà Luce; origine: Italia, 2015, durata: 82’.

Trama:Il significato dell'essere genitore? Le difficoltà e le gioie della crescita con un figlio disabile? La necessità del confronto tra simili? La liberazione di un pianto congiunta con la riscoperta di una risata? Un film documentario che si permette la libertà di entrare, di immaginare e di condividere la realtà del mondo della disabilità stando accanto ai genitori che, giorno dopo giorno, vivono la quotidianità e riscoprono nel dialogo la possibilità di sorreggerla e comprenderla.

Critica (1):Anna, una madre, è in primo piano. Racconta l’incidente del figlio e di come la sua vita da quel momento sia cambiata. Le parole vengono non solo filmate ma intimamente condivise da un cinema che oltrepassa ridiscute in ogni immagine le forme del documentario e anche della minima, impercettibile, costruzione. Come in Tir, ad un certo punto lo sguardo di Alberto Fasulo entra nelle vite delle persone che hanno figli o fratelli disabili. Il mezzo che riprende sembra scomparire, dissolversi. E anche quello di Genitori diventa la purezza di un cinema che sembra essere vissuto nel momento stesso in cui prende forma, dove la confessione in prima persona sembra essere quello di una seduta.
Il gruppo di persone di San Vito al Tagliamento vengono attraversate con una leggera, impercettibile carrellata. Ogni loro volto porta i segni di una vita, di una storia personale che esce fuori come di getto, che nella loro mescolanza con le altre diventa ancora più forte. Dal ragazzo che ha avuto l’incidente d’auto a quelli nati disabili, dai genitori che hanno visto i loro figli morire ma continuano a frequentare il gruppo, in Genitori ci sono storie che s’intersecano con sorprendente naturalezza, confessioni a cuore aperto di una quotidianità che diventa poco più sopportabile proprio nel momento in cui è condivisa.
Una famiglia con un figlio disabile è una famiglia disabile? È solo uno degli interrogativi di questo coinvolgente lavoro di Alberto Fasulo presentato a Locarno fuori concorso, che corre sul filo di un’emozione che non è mai cercata, ma anzi cerca di essere trattenuta. Il cinema del regista è dentro quelle vite, ogni storia lascia intravedere e immaginare anche quello che non è raccontato. Ci sono limiti e barriere quotidiane, emergono i temi del lavoro, della sessualità, dell’indipendenza, del senso di colpa e alla fine la paura di quale futuro aspetta i ragazzi disabili quando i genitori non ci saranno più mostrato con un pudore esemplare. Come esemplare è ancora una volta il cinema di Fasulo, con voci che risuonano anche come suoni e che rimbombano nella stanza come se fossero quelli del Tagliamento in Rumore bianco o quelli persistenti della strada in Tir. Che sa cosa deve mostrare, come e quando farlo, dando anche uno spaccato dell’Italia di oggi e della condizione umana che esce fuori senza nessun disegno narrativo ma solo come un fiume in piena.
Simone Emiliani, sentieriselvaggi.it

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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