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Angeli dell'inferno sulle ruote - Hells Angels on Wheels


Regia:Rush Richard

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: R. Wright Campbell; fotografia: László Kovács; musiche: Stu Phillips; montaggio: William Martin; scenografia: Jeremy Kay; arredamento: Wally Moon; interpreti: Adam Roarke (Buddy), Jack Nicholson (Poeta), Sabrina Scharf (Shill), Jana Taylor (Abitale), Richard Anders (Bull), John Garwood (Jocko), I.J. Jefferson (Pearl), James Louis Oliver (Darrell 'Gypsy' Whitman), Jack Starrett (Sergente Bingham), Bruno VeSota (prete), Bob Kelljan (artista), Kathryn Harrow (Lori), John 'Bud' Cardos, Tex Hall, Gary Litlejohn; produzione: Joe Solomon per Fanfare Films; origine: Usa, 1967; durata: 93’. Vietato 18

Trama:Fare l'operaio in un distributore, maltrattato e malpagato, non soddisfa il giovane Poeta. Così, quando un gruppo di motociclisti con i loro rombanti chopper passa di lì, Poeta non ci pensa due volte e si unisce a loro. Ma l'apparente libertà di quel gruppo nasconde invece una totale dedizione al capo che maltratta le donne e si dimostra violento e lunatico. Poeta si scontra con lui e senza volerlo ne causa la morte. Uno dei tanti film di motociclisti nell'America in crisi per la guerra in Vietnam; poco dopo il messaggio diventerà pacifista con Easy Rider in cui ritroveremo Jack Nicholson. Sonny Barger, leader degli Hells Angels, fu “consulente tecnico” sul set.

Critica (1):In realtà questo non è un film così brutto. Certo, è un film di exploitation, realizzato a basso budget per fare cassa sull’attuale boom delle bande di motociclisti. Certo, ha tutti i luoghi comuni obbligatori, come un'orgia e un paio di risse e un sacco di birra e “fumo”e il comportamento brutale. Che cosa c’era da aspettarsi?
Film come
Angeli dell'inferno sulle ruote sono venduti sulla base dei loro titoli, i loro soggetti e la loro pubblicità shock. Non vengono inseriti nei festival del cinema. Le persone che li amano pagheranno per vederli sia che abbiano o meno la benedizione della critica. Come risultato, i loro registi hanno una buona dose di libertà , se lo vogliono. A volte qualcosa di buono si insinua nei film di exploitation solo perché nessuno si preoccupa di tenerlo fuori.
In questo ci sono alcune cose buone. Gli attori, per dirne una, sono convincenti come Angeli dell'Inferno . La debolezza dei
Wild Angels di Roger Corman – che ha dato inizio alla moda attuale dei film sui motociclisti – era nelle performances di Peter Fonda e Nancy Sinatra, che davano l’impressione di essere figli della classe media che non volevano sporcarsi. In questo film, Adam Roarke e John Garwood entrano nella pelle bisunta dei loro personaggi e sono autenticamente scontrosi, irresponsabili, cattivi, brutali e umani.
Sabrina Scharf, come ragazza del leader, appare all’inizio solo come un'altra attrice che ti spinge a chiederti come faccia a non sciuparsi il trucco mentre fa il diavolo a quattro con gli Angeli. Ma in qualche modo riesce convincente, pur essendo bellissima. ( Ho il sospetto che la maggior parte delle ragazze che viaggiano con gli Angeli somigli di più a Phyllis Diller . )
Un altro aspetto positivo del film, sorprendentemente, è la fotografia. C'è una scena in cui la macchina da presa va a sfocare in un campo di erba verde e poi avanza lentamente verso una delle grandi, brutali motociclette. Il contrasto ha un impatto pari alle riprese simili fatte da David Lean nel
Doctor Zhivago (ricordate la finestra ghiacciata che dissolve nel campo di fiori?). Ci sono anche delle buone riprese degli Hells Angels che scendono serpeggiando lungo una highway mentre lo zoom ne mette a fuoco prima uno e poi un altro. Questo elaborato lavoro di ripresa suggerisce che un documentario sui motociclisti potrebbe essere, a suo modo, altrettanto poetico della rappresentazione del surf in The Endless Summer.
Con questo non si vuole suggerire che
Hells Angels on Wheels sia un capolavoro. La trama ha smagliature abbastanza grandi da farvi passare una Harley Davidson. Ma il film è migliore di quello che sarebbe potuto essere, e migliore di quello che sarebbe dovuto essere. Prendetelo per quello che è e potreste trovarlo interessante.

rogerebert.com


Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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