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Warrior - Warrior


Regia:O'Connor Gavin

Cast e credits:
Soggetto: Gavin O'Connor, Cliff Dorfman; sceneggiatura: Gavin O'Connor, Anthony Tambakis, Cliff Dorfman; fotografia: Masanobu Takayanagi; musiche: Mark Isham; montaggio: John Gilroy, Sean Albertson, Matt Chesse, Aaron Marshall; scenografia: Dan Leigh; arredamento: Ron von Blomberg; costumi: Abigail Murray; interpreti: Joel Edgerton (Brendan Conlon), Tom Hardy (Tom Conlon), Jennifer Morrison (Tess Conlon), Frank Grillo (Frank Campana), Nick Nolte (Paddy Conlon), Denzel Whitaker (Stephon), Kevin Dunn (Joe Zito), Maximiliano Hernández (Colt Boyd), Fernando F. Chien (Fenroy), Jake McLaughlin (Mark Bradford), Noah Emmerich (Dan Taylor), Kurt Angle (Koba), Gavin O'Connor (JJ Riley), Kevin Christy (Max Hall), Vanessa Martinez (Pilar Fernandez), Hans Marrero (Diego Santana); produzione: Gavin O'Connor e Greg O'Connor per Mimran Schur Pictures-Lionsgate-Solaris; distribuzione: M2 Pictures; origine: Usa, 2011; durata: 139’.

Trama:Il marine Tommy Conlon e suo fratello Brendan, ex-lottatore diventato professore di liceo, si troveranno uno contro l'altro nella più grande competizione di arti marziali della storia: "Sparta". Tom è tormentato da un tragico passato e Brendan, invece, ha deciso di tornare sul ring per salvare la sua famiglia dalla rovina finanziaria. Per entrambi, la gara sportiva rappresenterà la più importante sfida della loro vita.

Critica (1):Tom Hardy ha seguito la madre quando abbandonò il tetto coniugale; Joel Edgerton ha scelto di restare accanto al padre alcolista (Nick Nolte) per com­pletare gli studi: in rotta da anni fra loro e con il genitore (la mamma è morta), i due fratelli si ritrovano a pestarsi nella sfida finale di un cam­pionato di arti marziali mi­ste, «Sparta», che offre in palio un'enorme somma. Già regista dell'intenso Pride and Glory con Edward Norton e Colin Farrell, il regista Gavin O'Connor non è nuovo a raccontare laceranti drammi familiari, in cui l'elemento della violenza trova un posto determinante; e tuttavia non prevarica sul gioco di costruzione dei caratteri e del complesso tessuto dei rapporti. Schivo e solitario, l'ex marine Tom beve troppo e nasconde qualcosa; felicemente sposato, l'assennato insegnante Joel torna sul ring perché ha bisogno di soldi altrimenti perde la casa; mentre Nolte è diventato sobrio nella speranza di recuperare l'affetto dei figli. Un trio di attori ottimi, convincenti per fisicità oltre che per livello di interpretazione, elettrizzanti scene di combattimento, credibilità degli ambienti, sceneggiatura calibrata: Insomma un film solido e avvincente.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa, 4/11/2011

Critica (2):Schivo e solitario, Tommy Colon, un marine rientrato dall'Iraq, vi­ve alla giornata cacciandosi spesso nei guai. Deciso a rispettare la promessa fatta ad un commilitone mortalmente ferito, si prepara per partecipare a «Sparta», la più importante competizione di arti marziali miste (una disciplina ad alto tasso di rischio), ottenendo di essere allenato dal padre Paddy, da cui si era allontanato anni prima con la madre, fuggendo dalle sue violenze.
Alla competizione decide di iscriversi anche il fratello Brendan, un ex lottatore, diventato poi professore in un liceo: rimasto con il padre brutale e dedito all'alcol, per completare gli studi e non lasciare la fidanzata Tess, poi felicemente sposata, si trova travolto dai debiti contratti per pagare il mutuo della casa. Per far fronte alle scadenze, si batte in incontri notturni clandestini, ma una volta scoperto è allontanato dall'insegnamento. Dopo più di dieci anni, le strade di Paddy, Tommy e Brendan si incrociano: partiti sfavoriti, i due fratelli si trovano a battersi l'un contro l'altro per aggiudicarsi il trofeo Warrior ed una grossa somma.
Tommy, Brendan, Paddy e Tess, egregiamente interpretati da Tom Hardy, Joel Edgerton, Nick Nolte e Jennifer Morrison, sono i protagonisti di Warrior, realizzato a Pittsburgh e ad Atlantic City (le sequenze del torneo) e diretto con sicura, magistrale perizia da Gavin O'Connor (New York, 1964). Produttore ed autore, in collaborazione con altri, del soggetto e della sceneggiatura, egli dimostra piena conoscenza dei film dedicati alla nobile ar­te (da Stasera ho vinto anch' io a Toro scatenato, da Il grande campione a Rocky, da Lassù qualcuno mi ama a Cinderella Man e Million Dollar Baby), costruendo comunque in piena autonomia, cinepresa a mano, le sequenze degli incontri, esaltandone la fisicità in una serie di piani ravvicinati, coordi­nati in un montaggio veloce e nervoso.
Coniugate al meglio le tematiche e le atmosfere di due suoi film (The Mi­acle e Pride and Glory - Il prezzo delll'onore) sullo sport e su laceranti que­stioni.familiari, Gavin O'Connor firma una storia di drammatica attualità (i traumi dei reduci, i guasti della crisi economica), una storia, emotivamen­te coinvolgente e calata in un contesto particolare, tipicamente americana (esiste sempre una nuova opportunità, una seconda occasione). Una storia di riscossa e di riconciliazione, un omaggio alla solidità dei legami familiari che, pur tesi e difficili, lesionati dalla violenza e dal rancore, recuperano sempre la loro vitale potenzialità.
Achille Frezzato, L’Eco di Bergamo, 9/11/2011

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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