Dead of Night - Dead of Night
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Regia: | Cavalcanti Alberto, Dearden Basil, Crichton Charles, Hamer Robert |
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Cast e credits: |
Sceneggiatura: John V. Baines and Angus MacPhail, da racconti di Angus MacPhail, E.F. Benson, John V. Baines and H.G. Wells; fotografia: Douglas Slocombe, Harold Julius and Jack Parker; effetti speciali: Lionel Banes e Cliff John Robertson; costumi: Marion Horn e Bianca Mosca; montaggio: Charles Hasse; musica: Georges Auric; interpreti: Mervyn Johns (Walter Craig), Renee Gadd (Mrs Craig), Roland Culver (Eliot Foley), Mary Merrall (Mrs Foley), Frederick Valk (Dr van Straaten), Barbara Leake (Mrs O'Hara), Sally Ann Howes (Sally O’Hara), Robert Wyndham (Dr Albury), Anthony Baird (Hugh), Judy Kelly (Joyce), Googie Withers (Joan), Ralph Michael (Peter), Basil Radford (George), Nauton Wayne (Larry), Peggy Bryan (Mary), Michael Redgrave (Maxwell Frere), Hartley Power (Sylvester Kee), Elisabeth Welch (Beulah), Magda Kun (Mitzi), Garry Marsh (Harry Parker); produzione: Michael Balcon per Ealing; distribuzione: Lab80; origine: Gran Bretagna, 1945; durata: 102’. |
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Trama: | Un architetto arriva in una casa di campagna che deve ammodernare e ha la sensazione di averla già vista in un incubo ricorrente di cui ha dimenticato il finale. All'ora del tè cinque degli ospiti raccontano esperienze soprannaturali. Verso il tramonto, rimasto solo con lo psicanalista Van Straaten, l'architetto tenta di strangolarlo. È il finale tremendo di un sogno dal quale si sveglia. Ma una telefonata lo convoca in una casa di campagna: è la stessa del sogno, e vi ritrova le medesime persone. Quest'episodio-cornice – con M. Johns, R. Culver, M. Merrall – ha la regia di B. Dearden. Gli altri 5 sono Il conducente del carro funebre (Dearden): un pilota da corsa ricorda una premonizione di morte; Il ricevimento natalizio (A. Cavalcanti): una ragazza incontra, senza rendersene conto, il fantasma di un bambino; Lo specchio incantato (R. Hamer): una signora borghese ricorda uno specchio antico che portò suo marito ai limiti della follia; Una storia di golf (C. Crichton, tratto da un racconto di H.G. Wells): un fantasma burlone si vendica dell'amico che, barando a una partita di golf, lo spinse al suicidio; Il pupazzo del ventriloquo (Cavalcanti): il caso di un ventriloquo “posseduto” dal suo pupazzo. |
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Critica (1): | Dead of Night (Incubi notturni, 1945) degli Ealing Studios appartiene alla scarsa manciata di film horror dei primi cinquant’anni del cinema inglese, e certamente il film più importante dl genere fino all’inizio del ciclo horror della Hammer un decennio più tardi. Uscito nel settembre 1945, solo un mese prima della fine ufficiale della guerra, segna un’interruzione nel realismo di influenza documentaristica che ha predominato nei film di guerra, in particolare in quelli della Ealing.
(…) Dead of Night ha retto bene al passare del tempo. La parte narrativa, diretta da Dearden, tiene insieme tutto il film, costruendo via via un senso crescente di paura fino al finale, come si conviene, delirante. I cinque racconti soprannaturali possono essere disuguali fra loro, ma la storia di cavalcanti – un ventriloquo di talento è spinto a un tentativo di omicidio dal suo pupazzo in apparenza vivente – è paurosa e avvincente, e si avvale di una potente interpretazione da parte di Michael Redgrave nei panni dell’inquieto e alla fine sconvolto ventriloquo. Ancora migliore è la storia del regista Hamer, nella quale un antico specchio dalla storia oscura mette a nudo le crepe nel rapporto dell’apparentemente rispettabile coppia middle-class costituita da Peter (Michael) e Joan (Withers).
Il film mette in scena la classica opposizione, tipica del cinema horror, tra la scienza e il soprannaturale, e mette in chiaro fin dall’inizio da quale parte sta. Lo psichiatra Dr. Van Straaten (Frederick Valk) voene subito isolato; il suo tentativo di offrire un’interpretazione razionale delle storie dei suoi ospiti viene respinto e, alla fine, egli paga con la vita il suo scetticismo.
Malgrado il successo, Dead of Night fu un esperimento senza ulteriori prospettive per la Ealing, che non si occupò più veramente di horror; il genere fu ampiamente trascurato fino all’avvento del periodo Hammer.
Mark Duguid, screenonline.org |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
| Alberto Cavalcanti Charles Crichton |
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