Ulisse
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Regia: | Camerini Mario |
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Cast e credits: |
Soggetto: dall'Odissea di Omero; sceneggiatura: Franco Brusati, Mario Camerini, Ennio De Concini, Hugh Gray, Ben Hecht, Ivo Perilli, Irwin Shaw; fotografia: Harold Rosson; effetti speciali: Eugene Schuftan; scenografia e ambientazioni: Flavio Mogherini; costumi: Giulio Coltellacci; musica: Alessandro Cicognini; montaggio: Leo Catozzo; interpreti: Kirk Douglas (Ulisse), Silvana Mangano (Penelope e la maga Circe), Anthony Quinn (Antinoo), Rossana Podestà (Nausicaa), Sylvie (Euriclea), Franco Interlenghi (Telemaco), Elena Zareschi (Cassandra), Daniel Ivernel (Euriloco), Jacques Dumesnil (Alcinoo), Umberto Silvestri (Gracco e Polifemo); produzione: Lux Film-Ponti-De Laurentiis; distribuzione: Pleiadi; origine: Italia, 1954; durata: 117'. |
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Trama: | Mentre a Itaca Penelope tiene a bada i Proci, attendendo col figlio Telemaco il ritorno del marito, Ulisse si sveglia sulla spiaggia dell'isola dei Feaci, incontra Nausicaa e, ritrovata la memoria, rievoca le sue peripezie. Con una nave, messa a sua disposizione dal re Alcinoo, riparte, approda a Itaca e liquida i Proci con una strage. |
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Critica (1): | Non ho sempre affermato che un degno regista ha il diritto di prendersi qualunque confidenza con i testi letterari dai quali voglia attingere (...) un ottimo film? Però Omero, l’Odissea, la poesia che è l’argomento degli argomenti, la sostanza delle sostanze... opere dal contenuto e dalla forma inscindibili come l’atomo, spezzando il quale distruggiamo le fatiche dei sette giorni biblici, ritorniamo dall’ordine al caos... Un intelletto gentile, come può resistere alle comuni parole che nel film di Mario Camerini Ulisse hanno sostituito i bronzei versi del poema? Le audacie del regista dovrebbero, ecco, avere una loro necessità (meglio: una loro fatalità) artistica. (...) Egli ha scelto, dell’Odissea, otto episodi. Quello in cui Ulisse affronta le voci delle Sirene (ma non le vediamo: ed era così facile, dopo aver vestito di candide spume una dozzina di Miss Trastevere o di Miss Aventino, lasciar fare all’obbiettivo e alle trepide luci marine) e quello di Circe, sono i più validi. Ulisse incatenato all’albero della nave che fugge, i leggendari mostri che gli sussurrano: «Vieni, siamo tua moglie e tuo figlio, siamo noi la patria e la pace». Quante albe, quante sere una dolce morte ci ha chiamati così, con i più cari nomi della vita? Una dissoluzione bianca e azzurra, squisita; ma noi preferiamo andare all’ufficio e pagare le tasse fino all’ultimo giorno.
Seppure con parecchia grossolanità (rispetto a Omero), il film ripropone le, immutabili, fondamentali ansie dell’uomo. «Figli miei», dice con queste vicende Omero, «partire o tornare, fermarsi o riprendere il cammino significa egualmente lasciare qualche cosa». Dice: «Il dolore vi strappa alla gioia e la gioia al dolore, godete e soffrite con un identico, buio senso di perdita; siete in qualunque momento, nell’indigenza o nell’abbondanza, nel male o nel bene, rami appena tagliati». E dice soprattutto (ma Camerini, pur avendo a sua disposizione il mezzo più idoneo, quasi non ne ha fatto nulla): «Amate il mare, che è il libro di ogni favola, non escluse quelle della vostra origine e del vostro destino».
Assente giustificato, in Ulisse: il mito. Non c’era barba di regista che potesse trarre gli interventi di Minerva, fotografarla decentemente nell’atto di sviare i colpi dei proci e di centrare i colpi di Ulisse. Ciò nuoce particolarmente alla trasformazione dell’eroe in vecchio mendicante, effettuata nel poema dalla dea e quindi totale, di figura e non soltanto di panni. (...) L’enorme vitalità di Kirk Douglas ha buon gioco in questo film che punta i movimenti esteriori e non interiori (...) del protagonista. Anthony Quinn è altero e sprezzante Antinoo; Franco Interlenghi un mediocre Telemaco; Rossana Podestà una vaga Nausicaa; Teresa Pellati una Melanto (la schiava infedele) flessuosa e infida quanto occorreva.
Giuseppe Marotta, Mario Camerini delude Omero ma salva un film, in Questo buffo cinema, Bompiani |
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Critica (2): | |
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Critica (3): | |
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Critica (4): | |
| Mario Camerini |
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