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Ultimo terrestre (L')


Regia:Pacinotti Gian Alfonso

Cast e credits:
Soggetto: dal romanzo a fumetti di Giacomo Monti, Gian Alfonso Pacinotti; sceneggiatura: Gian Alfonso Pacinotti; fotografia: Vladan Radovic; musiche: Valerio Vigliar; montaggio: Clelio Benevento; scenografia: Alessandro Vannucci; costumi: Valentina Taviani; interpreti: Gabriele Spinelli (Luca Bertacci), Anna Bellato (Anna Luini), Teco Celio (Giuseppe Geri), Stefano Scherini (l'Americano), Roberto Herlitzka (padre di Luca), Paolo Mazzarelli (Walter Rasini), Luca Marinelli (Roberta), Sara Rosa (Losilla Aliena), Vincenzo Illiano (Gabriele Del Genovese), Ermanna Montanari (Carmen); produzione: Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con Rai Cinema; distribuzione: Fandango; origine: Italia, 2011; durata: 100’.

Trama:Gli alieni stanno per invadere la Terra. Luca Bertacci, un uomo un po' misogino che tende a isolarsi dalle persone, si appresta a vivere gli ultimi giorni prima dell'attacco extra-terrestre. Tuttavia, l'evento nefasto per l'umanità regalerà a Luca una speranza di felicità...

Critica (1):Alieni «che non sono invasori. non rappresentano i cattivi, ma hanno la capacità di distinguere il bene dal male, e sbarcano in una società umana che, al contrario, non ha più chiari i propri valori, confusa e disillusa». Quei valori che Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, uno dei maggiori autori di fumetti italiani, racconta nella sua opera prima da regista, L'ultimo Terrestre (con – fra gli altri – Gabriele Spinelli, Teco Celio e Roberto Herlitzka), una dei tre italiani in concorso alla prossima Mostra di Venezia (...)
Pisano, classe 1963, pluripremiato autore di graphic novels come “Esterno Notte” e “Appunti per una Storia di Guerra”, ha scelto per il suo esordio alla regia una storia non sua, ma di Giacomo Monti, autore dei libro illustrato “Nessuno mi farà del Male” perché, chiarisce il regista, «nel suo romanzo a fumetti ho ritrovato un messaggio più forte legato alla società in cui viviamo. «Devo molto al cast – prosegue Pacinotti –: Gabriele Spinelli, il protagonista, è un attore di un'umanità profondissima, in cui penso il pubblico potrà ritrovarsi molto». La vicenda sì snoda nelle giornate che precedono di una settimana lo sbarco di una civiltà aliena sulla terra. Una notizia comunicata dal telegiornale di seconda serata e accolta dai telespettatori, ovvero gli umani, con diffidenza e paura. C'è chi teme gli alieni possano rubare il lavoro e chi si lascia andare a pazzoidi teorie mistico-religiose.
Il film si concentra in particolare su Luca Bertacci, appunto, uomo isolato, cresciuto nell'odio nei confronti delle donne e incapace di provare sentimenti. L'incontro con la civiltà aliena è destinato a sconvolgere la sua vita, portandolo a fare i conti con il passato.
Giornale di Brescia, 6/8/2011

Critica (2):Di extraterrestri parla (...) il film di Gipi, prodotto da Domenico Procacci di Fandango con Raicinema. Costi bassi, un protagonista sconosciuto come Gabriele Spinelli, sia pure affiancato dal veterano Roberto Herlitzka, una storia tra fantascienza quieta e apologo morale, in chiave realistica, per nulla satirica. «Sono all'antica. Sono un po' reazionario» ha confessato in un'intervista televisiva, spiegando che «la satira non funziona più, ormai fatica a seguire il livello di orrore che monta nella nostra classe politica».
Pisano, magro, classe 1963, prediletto da Alessandro Baricco che gli ha affidato le illustra
zioni dei "Barbari", Pacinotti ha preso spunto dai racconti "Nessuno mi farà del male" di Giacomo Monti per trasformarli in qualcosa di molto personale. Poi, certo, sulla fantascienza bisogna intendersi, anche se gli alieni ci sono davvero: bianchi, col testone e gli occhioni ovali, lo sguardo enigmatico, pacifici, come in certi film di Spielberg. Dice l'interessato: «Gli extraterrestri sono una scusa. Parlo di un'Italia disillusa, dove s'è slabbrato il confine tra il bene e il male, dove si può fare qualsiasi cosa, dove perfino l'annuncio di uno sbarco alieno è accolto con disinteresse». Per lui «la società italiana ha perso la capacità di immaginare un futuro differente». Così il suo protagonista: «Un giovane uomo chiuso, rabbioso, incapace di immaginare una mutazione». Da qui l'idea di far cadere «su questa sorta di campana di vetro un evento quasi mistico: l'arrivo di una società extraterrestre».
Michele Anselmi, Il Secolo XIX, 22/7/2011

Critica (3):«L’intuizione di Giacomo è stata disegnare un’Italia in cui l’arrivo degli alieni non suscita emozione, è la seconda notizia in un Tg. Sul tema avevo girato un corto nel 2001: gli ufo sbarcavano nella campagna pisana, venivano presi a sassate al grido di “dovevate restare negli anni 50”. La disillusione della società è tale che perfino un evento così sopra le righe la lascia indifferente». (...)«È la crisi economica che domina tutto. Il mio film racconta il “fra cinque minuti”. È leggermente spostato in avanti: la crisi è peggio di quel che è ora, la disillusione più forte».(...) «Mi sono documentato e sono riuscito a entrare nei convegni giusti. Quelli con relatori che partono dagli ufo nella Bibbia e arrivano al complotto plutogiudaico-massonico. Ti spiegano che uno su otto di noi è stato rapito dagli alieni. Prendevo appunti ridendo, una signora mi ha redarguito. Ho litigato con il relatore che diceva di sapere chi c’è dietro Ustica, “dimmelo che faccio ottanta telefonate alle famiglie che piangono”. Sono stato circondato dagli “illuminati” che negli alieni hanno la loro fede. Ho capito come fa Berlusconi a vincere le elezioni».
(da un’intervista al regista di Arianna Finos, La Repubblica., 30/7/2011)

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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