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CitizenFour


Regia:Poitras Laura

Cast e credits:
Fotografia: Laura Poitras, Kirsten Johnson, Katy Scoggin, Trevor Paglen; montaggio: Mathilde Bonnefoy; effetti: Killian Manning; interpreti: Laura Poitras, Glenn Greenwald, William Binney, Jacob Appelbaum, Edward Snowden, Ewen MacAskill, Jeremy Scahill; produzione: Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy, Dirk Wilutzky per Praxis Films; origine: Usa-Germania, 2014; durata: 114’.

Trama:Nel gennaio 2013, la regista Laura Poitras stava lavorando alla realizzazione di un film sugli abusi della Sicurezza Nazionale in seguito ai fatti dell'11 settembre. È in quel periodo che inizia a ricevere una serie di e-mail crittografate e firmate da tale "Citizen Four", una persona pronta a fornire informazioni riservate sui massicci programmi segreti di sorveglianza nazionale gestiti dalla NSA e da altre agenzie di intelligence. Nel giugno 2013, la regista e il giornalista Glenn Greenwald si recano a Hong Kong per il primo dei numerosi incontri con l'uomo che si è rivelato essere Edward Snowden. Il film è la testimonianza di questi incontri; un evento assolutamente unico nella storia del cinema: una reale storia di spionaggio che si svolge minuto per minuto davanti agli occhi degli spettatori.

Critica (1):Nel gennaio 2013, la documentarista Laura Poitras inizia a ricevere delle email anonime e criptate di un tale "Citizenfour", alias Edward Snowden-come scoprirà in seguito, un impiegato della National Security Agency (Nsa) – il quale afferma di avere in mano le prove di un programma di sorveglianza illegale manovrato appunto dalla Nsa. Citizenfour invita la Poitras e il giornalista freelance Glenn Greenwald a Hong Kong, dove è appena fuggito e si sta nascondendo, per rivelare di fronte a una videocamera tutta la verità sullo scandalo di Stato. La Poitras e Greenwald incontrano dunque il giovane Snowden in un hotel di Hong Kong e lo intervistano in grande segretezza. Ne viene fuori un ritratto affascinante di un brillante "nerd" che smaschera un pericoloso attacco alla privacy in nome della sicurezza.
Il documentario che ne è risultato, intitolato appunto Citizenfour, ha vinto l'Oscar quest'anno e uscirà in Italiail 16 aprile distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection. E sarà proiettato al Festival del Giornalismo di Perugia il 18 aprile, mentre il giorno prima la stessa Poitras e Snowden, via Skype, parteciperanno a un dibattito sulla privacy. Abbiamo incontrato a Los Angeles Laura Poitras, una donna decisa e sicura del fatto suo.
Chi è per lei Edward Snowden: una spia o un eroe?
«Cerco di evitare le etichette, confidando nel fatto che ogni spettatore sappia tirare le proprie conclusioni. In Citinzenfour non è mia intenzione spiegare perché Snowden fa quello che fa, ma mi limito a lasciarlo parlare per far capire che il suo è un sacrificio. Le conseguenze delle sue rivelazioni sono terribili: tuttora in Usa è accusato di alto tradimento. Ed è ancora in esilio all'estero».
Cosa pensa di Snowden dal punto di vista umano?
«È un ragazzo molto delicato, intelligente e colto, un bravo comunicatore. È uno che sa spiegare certe cose con straordinaria chiarezza. È molto paziente nella maniera in cui si sforza di spiegare come funzionano programmi di computer complicatissimi, e lo fa con naturalezza».
Cos'ha pensato quando ricevette le mail di Snowden?
«Che sarebbe stata roba seria Ma avevo gli strumenti e le conoscenze per comunicare con lui, questo misterioso anonimo, e sentivo anche di avere le palle, scusate l'espressione, per imbarcarmi in questa impresa».
Lei quanto sapeva del programma di sorveglianza della Nsa?
«Ne avevo già fatta esperienza diretta. Per questo Snowden mi ha scelta: perché sapeva che ero vittima consapevole della sorveglianza di Stato».
Si spieghi meglio.
«Ero già stata contattata, anni prima da un anonimo "cittadino" il quale mi disse che, dopo l'11 settembre l'Nsa stava mettendo a punto dei potentissimi server per spiare le attività su Internet dei cittadini americani. Lo incontrai poi in Maryland, vicino a Washington, come al tempo di Watergate. Venni messa al corrente di un grande segreto del governo americano. Snowden tutto questo lo sapeva, mi aveva studiata. Per questo mi ha scelta per condividere quello che aveva da dire».
Pensa di aver corso rischi girando questo documentario?
«Faccio reportage da tanto tempo e so che se vuoi affrontare certi argomenti e porre domande scomode c'è sempre un margine di rischio. Ci sono abituata e lo accetto. Avevo girato un documentario sull'Iraq, ero già stata messa sotto controllo dalla Cia, e mi sono detta che non mi sarei mai lasciata intimidire da nessuno».
In che momento ha avuto più paura?
«Nel periodo in cui ho cominciato a ricevere le e-mail misteriose di Citizenfour, prima che sapessi chi era Snowden e soprattutto prima di incontrarlo a Hong Kong, ci sono stati momenti di grande ansia. Gli avvocati mi dicevano che c'era il rischio che potessero incastrarmi. Un avvocato mi consigliò perfino di non portare la videocamera, di incontrare Snowden ma non filmare niente. Insomma una gran paranoia. Per fortuna ho seguito i miei istinti e la mia esperienza. E poi c'è stata l'angoscia al momento della partenza da Hong Kong, con tuttoil materiale. Era criptato, ma se mi avessero fermata?».
Pensa che il suo documentario sveli solo la proverbiale punta dell'iceberg?
«Sì, la tecnologia è fuori dal nostro controllo. A volte non ci rendiamo conto di quanto velocemente la tecnologia abbia invaso le nostre vite. Internet ci ha cambiato la vita, in positivo e in negativo. Ha anche permesso alle autorità l'esercizio di una sorveglianza a livelli prima inimmaginabili. Mi auguro che presto ci saranno leggi per regolamentare tutto questo».
Il suo documentario può dare un contributo in questo senso?
«Non lo so, io non faccio film come atto politico, pur sapendo che hanno un significato politico».
Silvia Bizio, la Repubblica, 8/4/2015

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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