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Età acerba (L') - Roseaux sauvages (Les)

Regia:André Téchiné
Vietato:14
Video:San Paolo Audiovisivi, Polygram Filmed Entertainment Video
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:Disagio giovanile
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Olivier Massart, Gilles Taurand, André Téchinè
Sceneggiatura:Olivier Massart, Gilles Taurand, André Téchinè
Fotografia:Jeanne Lapoirie
Musiche:Autori vari
Montaggio:Martine Giordano
Scenografia:Pierre Soula
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Elodie Bouchez, Frederic Gorny, Eric Kreikenmayer, Fatia Maite, Gael Morel, Michele Moretti, Jacques Nolot, Stephane Rideau
Produzione:Alain Sarde e Georges Benayoun; coproduzione Ima Films, Les Films Alain Sarde
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Francia
Anno:1994
Durata:

110'

Trama:

Il 1962 è per la Francia un anno drammatico: in Algeria l'O.A.S. semina lutti e sangue e moltissimi profughi francesi sbarcano a Marsiglia. In una cittadina del Sud-Ovest piuttosto tranquilla gli echi del conflitto scatenatosi in Africa arrivano durante le nozze di Pierre Bartolo, figlio maggiore di una famiglia di agricoltori, ora in divisa di soldato, pronto però a disertare al più presto. Pierre, che ha avuto un innamoramento per la signora Alvarez (la professoressa di lettere nel locale liceo), muore tuttavia in Algeria. Nel liceo studia per l'ultimo anno il fratello Serge, tipo brutale, ma schietto. Di lui si è innamorato l'intellettuale e ben più fragile François, scoprendosi un omosessuale, malgrado abbia trovato nella giovane Maité una compagna considerata ideale. Quest'ultima è la figlia della professoressa Alvarez: ha un carattere un po' spigoloso, è vagamente femminista e si impegna attivamente nella locale sede del partito comunista francese. Tuttavia un altro giovane è presente e si fa notare tra gli allievi: costui è Henri, tipo più maturo e introverso, nato in Africa ed a 21 anni reduce da vari altri istituti, con carriere scolastiche tutte fallite, inclusa quella in corso. Per Henri, un "pied-noir" carico di odio per tutti i Francesi, dedito a trascorrere i giorni ad ascoltare alla radio le varie notizie, la vita è un incubo quotidiano. Egli ha parlato spesso aspramente e beffardamente con François della di lui omosessualità, oltre che con Serge e con Maité, presso la quale una sera si rifugia nella sezione del partito dopo aver rinunciato alle lezioni particolari assicurategli dal professor Morelli (che intende fargli avere il diploma) e perdendo volutamente il treno per riparare a Marsiglia, città in cui vive la madre profuga d'Algeria. Ma Maité là per là non accetta Henri, anche se ora si è allontanata dalla madre, che con la morte di Pierre è preda di una crisi depressiva. Successivamente Maité e i tre giovani fanno un'escursione al fiume, con bagno relativo: Serge appare ormai determinato ad occuparsi della sua proprietà e a dire addio ai giochi erotici dell'adolescenza; Henri, diventato meno rabbioso, possiede Maité in riva al fiume e François, respinto per le sue profferte amorose da Serge, constata che le proprie scelte sessuali sono ormai definite. Quello che rimane intatto nel gruppetto è il senso dell'amicizia reciproca, l'unico valore che sembri inattaccabile.

Critica 1:Sguardo fermo e mai sfiorato dalla nostalgia, nemmeno quando coglie l'incanto di un giorno d'estate, Téchiné, classe '43, modernizza a bella posta gesti e linguaggi (ogni memoria in fondo è abitata dal ricordo del presente). Ma soprattutto dirige a meraviglia quattro interpreti ignoti e perfetti (unica professionista la non dimenticabile Elodie Bouchez). È anche merito loro se desideri e illusioni di tutti vibrano con pari intensità. Non perdete questo gioiello (quattro premi Cèsar in Francia). Iniziative simili da noi non nascono. E nemmeno le copiano.
Autore critica:Fabio Ferzetti
Fonte criticaIl Messaggero
Data critica:

21/9/95

Critica 2:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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