Regia: | Stuart Rosenberg |
Vietato: | No |
Video: | 20th Century Fox Home Entertainment |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Diritti umani - Esclusione sociale |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dal libro omonimo di Thomas O. Murton e Joe Hyams |
Sceneggiatura: | W.D. Richter, Arthur Ross |
Fotografia: | Bruno Nuytten |
Musiche: | Lalo Schifrin |
Montaggio: | Robert Brown |
Scenografia: | J. Michael Riva |
Costumi: | |
Effetti: | Al Wright Jr. |
Interpreti: | Robert Redford (Brubaker), Yaphet Kotto (Richard Coombes), Jane Alexander (Lillian Gray), Murray Hamilton (Don Deach), David Keith (Larry Lee Bullen), Morgan Freeman (Walter), Matt Clark (Purcell), Tim McIntire (Huey Rauch), Richard Ward (Abraham), John Van Ness (Zaranska) |
Produzione: | Ron Silverman per Fox |
Distribuzione: | Cineteca del Friuli |
Origine: | Usa |
Anno: | 1980 |
Durata:
| 130’
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Trama:
| Negli Stati Uniti, il nuovo direttore del carcere di Wakefeld, Henry Brubaker - che prima di assumere l'incarico aveva trascorso alcuni giorni fra i prigionieri in incognito, fingendosi un detenuto, per conoscere le reali condizioni di prigionia - cerca poco a poco di riformare la vita del carcere, migliorando le condizioni dei reclusi e mettendo fine alla corruzione degli impiegati e delle guardie carcerarie.
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Critica 1: | Camuffato da detenuto e confuso con i reclusi, nuovo direttore di un penitenziario dell'Arkansas scopre le ignominie di un universo carcerario dominato dalla violenza e dalla corruzione. Nel filone del cinema carcerario il film occupa un posto di decoro, ma per eccesso di effetti non riesce a essere convincente fino in fondo. Redford assai bravo ma troppo calcolato. La storia è basata sulle vere esperienze di Thomas O. Murlan che nel 1968 diede le dimissioni da direttore del Penitenziario Statale dell'Arkansas perché le sue riforme carcerarie avevano messo nell'imbarazzo il governatore dello Stato. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Robert Redford è il direttore di un carcere. Bel carcere: è in mano a un gruppo di galeotti privilegiati che taglieggiano gli altri. Gli impiegati rubano, i secondini, poi, sono emeriti assassini. Redford scopre le tracce di almeno duecento omicidi commessi all'interno della prigione. Ma non riesce a farla pagare ai responsabili. Il senatore dello Stato l'ha preso in antipatia, chiede e ottiene le sue dimissioni. Buon film drammatico, con un Redford in forma e una schiera di caratteristi eccezionali. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | mymovies.it |
Data critica:
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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