Gigi -
Regia: | Vincente Minnelli |
Vietato: | No |
Video: | Warner Bros |
DVD: | Warner Bros |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dal romanzo e commedia omonimi di Colette |
Sceneggiatura: | Alan Jay Lerner |
Fotografia: | Joseph Ruttenberg |
Musiche: | Frederick Loewe, Andre' Previn |
Montaggio: | Adrienne Fazan |
Scenografia: | E. Preston Ames, Cecil Beaton, William A. Horning |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Leslie Caron (Gigi), Maurice Chevalier (Honore Lachaille), Louis Jourdan (Gaston Lachaille), Hermione Gingold (Signora Alvarez), Eva Gabor (Liane), John Abbott (Manuel), Cecil Beaton (gentiluomo nel parco), Jacques Bergerac (Sandomir), Isabel Jeans (Zia Alice), |
Produzione: | Mgm Arthur Freed |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Usa |
Anno: | 1958 |
Durata:
| 116’
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Trama:
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Critica 1: | Depurata dei veleni di Colette, questa commedia musicale, senza numeri di danza, scritta espressamente per lo schermo da Lerner e Loewe, doveva essere interpretata da Audrey Hepburn che, in una riduzione di Anita Loos, era già stata Gigi nel 1951 sul palcoscenico (in Italia nel 1955 con Anna Maria Guarnieri). Con il determinante apporto di Cecil Beaton per i costumi V. Minnelli ha diretto uno dei suoi film più eleganti e armoniosi (anche se non più inventivi) di squisita decadenza rievocativa. Una mezza dozzina di piacevoli canzoni tra cui quella del titolo, insignita dell'Oscar, "Thank Heaven for Little Girls", e "I Remember It Well". Nove premi Oscar tra cui quelli del film e della regia e un premio speciale a M. Chevalier. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Fonte:Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Gigi, una graziosa ragazza di provincia, vive con la nonna e una zia a Parigi. Costoro sperano che la piccola diventi una mondana di lusso. Hanno anche messo gli occhi sul possibile ""protettore"": il ricchissimo Gaston Lachaille. Gaston però, essendo veramente innamorato di Gigi, rifiuta sdegnosamente. La stessa ragazza, rivelando un forte carattere, si oppone ai disegni delle due parenti. In una deliziosa Parigi da cartolina, con una deliziosa Leslie Caron, le canzoni di Lerner e Loewe e un sornione Chevalier (Oscar alla carriera), un sontuoso musical ispirato ad un romanzo di Colette. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | Fonte: filmscoop.it |
Data critica:
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Critica 3: | Il romanzo omonimo di Colette è solo uno spunto: Minnelli, che aveva fatto esordire la Caron in un altro musical fortunatissimo, Un americano a Parigi, dà vita a una favola moderna, attento soprattutto alla ricchezza e alla varietà delle scenografie e utilizzando il formato cinemascope per la possibilità che offre di «accumulare dettagli nella medesima scena» più che l'ampiezza dell'inquadratura. Straordinaria la sequenza di I Remember It Well, dove Lachaille (Chevalier) e madame AIvarez (Gingold) ricordano ll passato nel crepuscolo rosa della piazza di Trouville. Alcune scene di raccordo sono state girate da Charles Walters. Forse troppi nove Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura (A]an Jay Lerner), fotografia (Joseph Ruttenberg), costumi (Cecil Beaton), musiche (André Previn), canzone (Frederick Loewe e Alan Jay Lerner), scenografia (William A. Horning, Preston Ames, Henry Grace, Keogh Gleason) e montaggio (Adrienne Fazan). Chevalier fu premiato con un Oscar alla carriera. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | Fonte: Sistema Bibliotecario Intercomunale di Rozzano |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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