Orgoglio degli Amberson (L') - Magnificent Ambersons (The)
Regia: | Orson Welles |
Vietato: | No |
Video: | Pantmedia |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Dal romanzo "The Magnificent Ambersons" (1918) di Booth Tarkington |
Sceneggiatura: | Orson Welles |
Fotografia: | Stanley Cortez |
Musiche: | Bernard Herrmann |
Montaggio: | Jack Moss, Mark Robson, Robert Wise |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Anne Baxter Lucy Morgan, Richard Bennett Maggiore Amberson, Ray Collins Jack Amberson, Dolores Costello Isabel Amberson, Joseph Cotten Eugene Morgan, Don Dillaway Wilbur Minafer, Tim Holt G.Amberson Minafer, Agnes Moorehead Fanny Minafer, Erskine Sanford Roger Bronson, Gus Schilling Impiegato emporio |
Produzione: | Orson Welles per la Mercury Productions |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Usa |
Anno: | 1942 |
Durata:
| 88'
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Trama:
| Ambientata nei venti anni a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, quando la nascente industrializzazione stravolse abitudini consolidate, la storia degli Amberson, una ricca famiglia del sud degli Usa, narra il loro tramonto per l'incapacità di accettare il cambiamento.
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Critica 1: | Tratto dal romanzo The Magnificent Ambersons (1918) di Booth Tarkington, premio Pulitzer, è il 2? film di Welles, drasticamente ridotto dalla RKO dai 131 minuti originali a 88, che includono un debole finale girato da Freddie Flick. Il montaggio (e il massacro) fu curato da Robert Wise e Mark Robson, futuri registi. Situata tra il 1893 e il 1912, è la storia di una ricca famiglia del Sud che non sa adattarsi ai nuovi tempi e alla crescente industrializzazione. "Persino in questa forma troncata è stupefacente e memorabile" (Pauline Kael nei '70). "Fu realizzato in evidente antitesi a Citizen Kane come se fosse l'opera di un altro regista che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia" (F. Truffaut). Straordinaria fotografia di Stanley Cortez che ebbe una candidatura agli Oscar insieme a A. Moorehead e a quella del miglior film. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Orson Welles […] è un re in esilio, che porta il suo regno dovunque vada, con autentica regalità. Un vero personaggio scespiriano, con una corona magari di latta sulla testa, ma con una dignità scolpita nel più puro dei metalli. Ha fatto troppo pochi film, forse: in parte anche per colpa sua. Ma L’orgoglio degli Amberson è un capolavoro: mi piace il modo in cui Welles usava allora il cinema, quel suo senso barocco ed avvolgente, da pittore di soffitti. |
Autore critica: | Dario Zanelli |
Fonte critica: | Federico Fellini - Nel mondo di Federico, Torino, ERI |
Data critica:
| 1987
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Critica 3: | Anche se preferito da Bazin e dallo stesso Welles, L'orgoglio degli Amberson riscuote ancora meno successo di Citizen Kane, da cui comunque si differenzia per numerosi aspetti: a un primo sguardo, appare molto meno "virulento", molto meno "barocco", molto più maturo, più "sociale", più "tecnico" [...]
Il finale "roseo e ottimistico" introduce la "rissa" (la prima di una lunga serie, in verità) tra il regista e la produzione, accusata di avere introdotto aggiunte e apportato tagli mentre egli - siamo in tempo di guerra - si trova in America Latina su richiesta del governo. Comincia così, con L'orgoglio degli Amberson, la lunga fila dei film rimaneggiati arbitrariamente da persone più o meno estranee e da lui rifiutati come spurii. [...]
Ha scritto Truffaut: "Questo film fu realizzato in evidente antitesi a Citizen Kanecome se fosse l'opera di un altro regista che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia". All'insuccesso, probabilmente, contribuisce anche il fatto che Welles qui non recita. Nella versione radiofonica interpretava il giovane e paziente Amberson. Ora si ritiene troppo vecchio e "ripiega" sul ruolo del narratore che, con la sua voce profonda, "lega" i vari momenti della storia del passaggio dal calesse all'automobile. [...]
Sul piano più direttamente tecnico troviamo una maggior "calibratura", come si è detto, dei procedimenti scoperti e applicati in Citizen Kane: principalmente il piano-sequenza e il grandangolo. Nel primo caso, "è verosimile pensare che Welles, uomo di teatro - dice Bazin - costruisca la sua regia sull'attore. Si può immaginare che l'intuizione del piano-sequenza, di questa nuova unità della semantica e della sintassi del film, sia nata dal modo di vedere di un regista abituato a collegare l'attore alla scenografia". [...].
La tecnica, si è detto, appare più sobria. Domina ancora il grandangolo ma con minore insistenza. Ritroviamo, numerose, le riprese dal basso, con la macchina a terra; ritroviamo l'innovazione dei soffitti negli ambienti ricostruiti in studio. |
Autore critica: | Claudio Valentinetti |
Fonte critica: | Orson Welles, Il castoro cinema |
Data critica:
| 1980
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Magnificent Ambersons (The) |
Autore libro: | Tarkington Booth |
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