Giudice e l'assassino (Il) - Juge et l'assassin (Le)
Regia: | Bertrand Tavernier |
Vietato: | No |
Video: | Domovideo |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Le diversità |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Jean Aurenche, Pierre Bost, Bertrand Tavernier |
Sceneggiatura: | Jean Aurenche, Pierre Bost, Bertrand Tavernier |
Fotografia: | Pierre-William Glenn |
Musiche: | Philippe Sarde; canzoni di Jean Roger Caussimon |
Montaggio: | Armand Psenny |
Scenografia: | Antoine Roman |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Jean Amos (capo guardiano), Antoine Azzola (suonatore), Gilbert Bahon (viandante), Antoine Baud (soldato a cavallo), Arlette Bonnard (la contadina), Jean Bretonniere (il deputato), Jean-Claude Brialy (procuratore Villedieu), Monique Chaumette (Madame Lesueur), Jean-Claude De Goros (Dottor Dutourd), Renee Faure (Madame Rousseau), Michel Galabru (Joseph Bouvier), Isabelle Huppert (Rose), Aude Landry (Suzanne), Jean-Pierre Leroux (Radeuf), Cecile Vassort (Louise), Catherine Verlor (Francine) |
Produzione: | Raymond Danon per Lira Films |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Francia |
Anno: | 1976 |
Durata:
| 125'
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Trama:
| Nel 1893, l'ex-sergente Joseph Bouvier, respinto dalla ragazza di cui è innamorato, le spara, senza ucciderla, e si spara, senza uccidersi. Rinchiuso per qualche tempo in manicomio, quando torna in libertà comincia a vagabondare per la Francia, dal Nord ai Pirenei, alternando crisi mistiche durante le quali si proclama "anarchico di Dio", con orribili atti di sadismo, seguiti dalla morte delle vittime, contro inermi pastorelle e giovanissimi pastori. Finalmente, un giudice di provincia, Emile Rousseau, riesce a mettergli le mani addosso e a strappargli, fingendogli comprensione e amicizia, la confessione completa dei suoi delitti. Anzichè farlo ricoverare di nuovo in manicomio, però, come sarebbe giusto, ne ottiene la condanna a morte.
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Critica 1: | Alla fine dell'Ottocento un pazzo, Joseph Bouvier, evaso dal manicomio, s'incammina verso Lourdes, alternando crisi mistiche con atti sadici e omicidi. 3 film dell'ex critico B. Tavernier, è un racconto solido, sostenuto da un linguaggio raffinato, con ottimi attori, che sviluppa un discorso critico su giustizia e repressione nella società borghese. M. Galabru premiato con il César 1976. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Nel 1894, dopo un tentato omicidio e suicidio e la conseguente permanenza in ospedale, l'«anarchico di Dio» Joseph Bouvier è giudicato guarito e rilasciato. Da questo momento ucciderà in breve tempo dodici persone in nome di una missione di giustizia affidatagli da Dio. Arrestato per un reato minore dal giudice Rousseau, affascinato dall'insistenza di questo, Bouvier finirà per confessargli con dovizia di particolari tutti i suoi crimini. Ispirato all'affare Vacher, realmente accaduto in Francia in quegli anni, inevitabilmente rieccheggiante l'affare Pierre Rivière, il film si snoda per contrapposizioni: il mondo contadino e popolare improntato alla naturalità e quello borghese chiuso e artificioso; la natura e gli interni; l'aggressivo e delirante misticismo dell'assassino e la logica stringente e intrigante del giudice; la follia e la razionalità ufficiale, non meno distruttrice di questa. |
Autore critica: | Emanuela Martini |
Fonte critica: | Cineforum n. 183 |
Data critica:
| 4/1979
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Critica 3: | |
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Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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